giovedì 30 dicembre 2010

Il panoramico Dosso di Costalta (Lagorai)

E' una modesta cima di 1.957 metri che separa l'alta Valle dei Mocheni dall'Altipiano di Pinè.
Dalla cima del Dosso di Costalta. Click per ingrandire.
Dalla cima ampia e prativa di questa modesta montagna il panorama spazia a 360
gradi. Con un binocolo, nelle giornate sere, si riconoscono i profili delle vette più
lontane. A titolo di esempio si può esaminare la foto qui sopra qui sopra, una zo-
omata verso ovest dove si possono individuare le cime dell'Ortles-Cevedale.
E' facilmente raggiungibile in tutte le stagioni partendo dal Passo di Redebus (m. 1.455) in un'ora e mezzo di facile cammino.
👉Volendo, si può anche seguire una strada asfaltata (chiusa al traffico privato) che dal passo sale prima a Malga Pez e poi a Malga Cambrocoi, dove si trova anche un agritur.
👉Io ho preferito il sentiero SAT 404 che attraversa i boschi. La traccia era ben battuta e la neve dura, così le ciaspole si sono rivelate superflue. In caso di neve fresca, però,  si rischia di perdere l'orientamento nel bosco, per cui sarebbe bene dotarsi di un GPS cartografico o caricare un tracciato da seguire sul display del GPS "nudo e crudo".



domenica 26 dicembre 2010

Panorami dal Santuario di Pietralba

Il piazzale antistante al Santuario di Pietralba/Weissenstein è anche un formidabile balcone panoramico sul Gruppo del Catinaccio.
E' un peccato che il luogo sia stato pesantemente commercializzato, come sovente accade quando c'entra la religione, ma lasciamo perdere. Molte celebrate riprese del Catinaccio sono state fatte da qui. Questi sono due scatti novembrini fatti con la Lumix G2.

  • Il Catinaccio  è stato ripreso con un vecchio obiettivo Pentacon 50/1,8 che corrisponde - nel formato pellicola - ad un medio tele di 100 mm.
  • Le lontane montagne meranesi, invece, con un nuovo Panasonic 42 mm. (corrispondente ad un medio tele di 84 mm. nel vecchio formato pellicola).

sabato 25 dicembre 2010

Nuvole concettuali

Wordle: Brenta
Quali sono le parole più usate all'interno di un testo? La risposta ce la fornisce un curioso software che si chiama Wordle, è del tutto free e fornisce il risultato in forma grafica, tipo il cloud di un blog. Gli ho fatto macinare il diario della traversata del Gruppo di Brenta da nord a sud, scritto da un mio amico una quindicina di anni fa. Sorpresa: le parole più usate non sono Sentiero, Percorso,Vetta, Cima, Panorama, Difficoltà, etc. Tra le "top ten" i termini escursionistici sono solo rifugio e zaino. Assenti anche termini relativi a paesaggio, ambiente, condizioni meteo. Con le parole più usate si potrebbero comporre frasi come "ormai rimane ancora poco da fare, sotto che ormai ci siamo, ancora un poco e poi arriveremo ma solo dopo ci riposeremo".

giovedì 23 dicembre 2010

lunedì 20 dicembre 2010

D'inverno succede anche questo...

Da qualche tempo una colonia di pettirossi o forse fringuelli maschi?) si faceva viva in giardino, così ho gettato alcune manciate di semi sulla neve, ma a quanto pare non è bastato.
Le ultime serenate notturne mi hanno riservato questa sgradevole sorpresa.
E' sempre successo, ovvio, ma non è che questo aiuti poi molto...

sabato 18 dicembre 2010

Caspita, fa un freddo cane!

Ero curioso di leggere la minima notturna, perchè sentivo nelle ossa il freddo dell'inverno. In effetti -11 °C sono parecchi, anche perchè si mantengono - pari pari - anche alle nove di mattina. Prima di andare a bere il caffè girovago lungo le stradine interpoderali e scacco qualche foto, tra cui questa, che tornerò a rifare magari a ferragosto...
Dal fondovalle della Valsugana il fiume Brenta conduce lo sguardo al gruppo della Vigolana e l'assenza di brina sugli alberi ci dice che la notte è stata polare, sì, ma secca.

mercoledì 15 dicembre 2010

I palazzinari delle terre alte

Ora dispongono (per giunta gratis) anche di un logo dedicato.
Fra i primi a muoversi in rete segnalo un sito dove le parole "patrimonio mondiale
della natura Unesco..."  fanno rima con queste: "...e le piste, come potete vedere
dalla foto, arrivano praticamente fino all'albergo".
Il vecchio Giulio Andreotti diceva (anzi dice, visto che è ancora vivo) che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Forse anche per questo il logo che porta lo skyline di New York sulle Dolomiti e strizza l'occhio alla speculazione edilizia mi aveva messo sul chi va là fin dal suo apparire.
Ma ecco, puntuali, le prime conferme: questa idea delle Dolomiti-Unesco è stata accolta benissimo delle lobbies della betoniera, che ne hanno immediatamente colto l'aspetto promozionale e l'affinità "nuovista".

lunedì 13 dicembre 2010

Finalmente una giornata di sole!

Una breve escursione con le ciaspole sulla montagna di Trento, in una bella giornata di sole dopo intere settimane di maltempo e allietata dalla presenza della cagnetta Luna. escursioni_invernali
Il Monte Bondone nasconde ancora qualche angolo tranquillo e facile da raggiungere.
Non ero mai stato alla Baita della SAT sotto Cima Palon, perchè sapevo che era sempre chiusa. escursioni_Trento
Oggi dispone di una nuova e ben fatta veranda coperta con fornasela, barbecue e scorta di legna, e questo vale per l'estate.
D'inverno, invece, merita per i panorami, la brevità e la facilità del percorso (due ore e mezza andata e ritorno con solo 200 metri di dislivello). Per la prima uscita invernale va più che bene!

venerdì 10 dicembre 2010

Strenne natalizie: Amelia B. Edwards

"Cime inviolate e vette sconosciute" della scrittrice inglese Amelia Blanford Edwards.
Chi abita lontano dalle librerie più fornite può trovarlo nel sito della
 Libreria Campedel.
I libri illustrati di montagna sono per lo più inutili.
Tuttavia se vogliamo regalare un libro che contenga qualcosa non siamo per forza obbligati a passare ai tascabili: nel campo delle ristampe anastatiche e delle riedizioni si trovano cose ottime.
Come questo.
👉E' un diario di viaggio che risale al tempo del turismo d'esplorazione nelle Alpi. Il racconto dei vagabondaggi di mezza estate compiuti da due amiche inglesi nel 1872 si snoda fra Cortina, Pieve di Cadore, Auronzo, Livinallongo, Alleghe, Caprile, Agordo, Primiero, Predazzo, Val di Fassa, Zoldo, Val Gardena, Bolzano ed è arricchito dalle stampe dell'edizione originale. I libri fotografici di montagna sono in genere fuori misura: ingombranti, costosi, patinati, inutili. Ma non questo. Tradotto e ristampato a cura della Nuovi Sentieri Editori di Falcade (BL) è giunto alla terza edizione.

lunedì 6 dicembre 2010

Sulla Cima delle Anime in Val Passiria

Dopo il Rifugio Plan la salita in vetta si svolge lungo
una cresta rocciosa in realtà poco impegnativa
nonostante l'aspetto repulsivo.
Visto che il maltempo non lascia tregua, mi dedico al ripescaggio di escursioni fatte in passato e al ripasso dell'archivio fotografico.
La prima ad uscire dal mucchio è Cima delle Anime/Hinterer Seelenkogel, una bella vetta di 3.489 metri piazzata sul confine italo-austriaco (Alpi Retiche orientalisottosezione Alpi Venoste).
È possibile salire sulla vetta partendo dalla località Plan/Pfelders (1.620 m) di Moso in Passiria e facendo tappa al Rifugio Plan/Zwickauer Hütte (2.980 m).
Non è una salita difficile, ma i meno giovani faranno bene a spezzare la salita dormendo al rifugio.
Dal rifugio in su possono servire i ramponi.
Il resto è tutto panorama.
 escursioni_estive







domenica 5 dicembre 2010

L'inossidabile Baita Segantini

Certe vedute alpine sono proprio "da cartolina" e appartengono all'immaginario collettivo, più vere del vero, in bilico sul kitsch.
Eppure la Baita Segantini resiste ad ogni tentativo di banalizzazione (anche al mio di incorniciarla in questo modo con Photoshop) e si mantiene nel tempo, proprio come una cartolina bianconero.
👉Nel solo periodo estivo è attivo un servizio di bus navetta con partenza da Passo Rolle che ogni 40 minuti circa porta e riporta a Baita Segantini (costo 3€ a tratta, tempo impiegato 15 minuti circa, orari esposti alle fermate al passo).
👉Per raggiungere Baita Segantini è possibile lasciare la macchina a Passo Rolle e salire a piedi per la strada sterrata passando per Capanna Cervino; la distanza da passo Rolle è di tre chilometri ed il dislivello è di non supera i duecento metri. Il tempo di percorrenza è di circa 40 minuti, massimo un'ora..
La Baita Segantini può essere raggiunta anche da Nord, con un percorso più lungo ma più alpestre: bisogna parcheggiare al Pian dei Casoni (sulla strada per il Passo Valles, presenti indicazioni per Baita Segantini e Val Venegia) e, risalendo la Val Venegia, arrivare in circa 2/3 ore a Baita Segantini.

sabato 4 dicembre 2010

Sette fine settimana

E con questo i fine settimana consecutivi di mal tempo sono diventati otto.
Prima pioggia e nuvole, poi pioggia e neve, ora solo neve e ancora neve.
Arriva di notte a venti centimetri al colpo, di giorno comincia a sciogliersi, ma poi ricomincia.
Per stanotte sono previsti -8 gradi.

giovedì 2 dicembre 2010

Al rifugio Claudio e Renzo in Val Campelle

E' anche noto come"rifugio Caldenave".
Alta Val di Caldenave: dal Ponte Caldenave in vista del
Rifugio Claudio e Renzo.
Siamo nella catena dei Lagorai. Si sale da Borgo Valsugana lungo la Val Campelle fino alla località Tedon, poco prima del Rifugio Carlettini, e si lascia l'auto. I 450 metri di dislivello che ci separano dal Rifugio Claudio e Renzo (ex-malga Caldenave) sono piuttosto faticosi per la neve cedevole.
Comunque arriviamo in un'ora e tre quarti. Tempo così così.
 escursioni_invernali escursioni_Lagorai