martedì 15 marzo 2011

Perchè taroccano i paesaggi

Nessuno spenderebbe dei soldi per passare una giornata in fila: 
La chiesetta di St. Wolfang a Redagno/Ra-
dein (Sudtirolo): un ritocco leggero che si
limita a togliere i piccoli elementi di distur-
bo indicati con la x.
Rifugio Federico Augusto al Sassopiatto
(gruppo del Sassolungo): sono sparite la
bandiera, l'ombra, la panchina, un pietro-
ne di troppo e anche il pannello solare.
prima al casello, poi al parcheggio, poi sugli impianti, sempre circondati da resti di cantiere, cartelli stradali, neve sporca, provvisorietà, cartelloni e insegne, resti abbandonati, cassonetti, piloni metallici, rumore e reti in plastica.
Ma se il depliant dell'agenzia turistica riportasse solo immagini ritoccate, tipo "mulino bianco"?

2 commenti:

  1. Ahhh...la montagna in mano alle APT!

    Però in effetti a volte ci son troppi cartelli e segnaletiche in punti panoramici :-]

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  2. Ormai la realtà virtuale (=realtà percepita) è solidamente impiantata nel marketing (in realtà il mulino bianco non esiste). Alla fine il falso diventa più vero del vero...

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