domenica 11 dicembre 2011

Al rinnovato Rifugio "Giovanni Tonini"

Questo novembre mite e soleggiato ci ha permesso passeggiate in quota senza ciaspole e senza ramponi.
Risale al 1972,  quando per un impegno morale degli eredi dell'ing. Tonini, la Malga Spruggio Alta venne ristrutturata (gli eredi ne affrontarono i costi e  la donarono alla sezione SAT di Baselga di Pinè). Nel 2000 lo stallone venne poi ristrutturato dalla SAT centrale ed è ora riservato al turismo giovanile. Qui il rifugio: in basso nel suo aspetto attuale  e sopra com'era nel 1996.
Vedi le altre foto in Google Foto.
L'ultimo bollettino della SAT dà notizia dell'inaugurazione del Rifugio Tonini dopo la recente ristrutturazione. 👉So che ora, e per tutto novembre, resterà chiuso ma è lo stesso, mi limiterò a vederne l'esterno.
Risalgo quindi in auto la Val dei Mocheni e giro a sinistra per il Passo del Redebus (m 1.346) dove lascio l'auto e prendo a destra per il facile sentiero che sale tra i boschi.
👉Il sentiero passa prima davanti alla Baita Faida dell'ASUC di Bedollo e poi ai due edifici di Malga Pontara (lo stallone è stato interamente rifatto, ma non è chiaro a cosa sarà destinato).
L'aggiunta principale.

👉La casara, invece, è diventata la capanna sociale "Rifugio Coro Abete Rosso", dal nome del coro che l'ha ristrutturata; non svolge servizio di rifugio e viene solamente affittata a colonie.
Proseguo fino a confluire sulla strada che arriva dal passo e in breve compare il grande pascolo delle due Stramaiolo, preceduto da un parcheggio ora deserto.
👉La prima malga (la Bassa) che era già da tempo un ristorante o agritur, ha subito un ampliamento che l'ha ulteriormente imbruttita, ora sembra una pizzeria di periferia, con tanto di intonaco e pilastrini tondi di cemento disney-park. Me ne tengo lontano e taglio per il prato verso i tre edifici della Alta. Qui, l'ultima volta che ci sono passato, c'era una scuola di cani da slitta che ora è sparita senza lasciare traccia, com'è destino di troppi finanziamenti europei. In compenso uno dei tre edifici è aperto, con panche e tavolo, ma senza letti nè materassi.
👉Abbandonati i prati delle Stramaiolo, supero una salitina che porta in breve al Passo di Campivèl (m 1.831) da dove proseguo più o meno in piano fino al rifugio. (ore 2:30 dal Passo Redebus).
Al rifugio è stato aggiunto un doppio corpo in pietra e legno, col tetto coi "triangolini" che si vedono dappertutto. Il geometra dev'essere stato tenuto a briglia corta, oppure è anche lui un amante della montagna, perchè l'effetto complessivo, per fortuna, non è male (a riprova che - quando si vuole - si può anche non fare schifezze come alla Stramaiolo Bassa). C'è anche un impianto fotovoltaico e una teleferica di servizio che giunge fin dentro l'edificio, facilitando la vita al gestore.

In auto:  la Malga Stramaiolo può essere raggiunta anche in auto. Un km dopo il Passo del Redebus sulla destra c'è la stradina comunale asfaltata. Il transito è consentito solo ai veicoli dotati del permesso scritto rilasciato dal Comune di Bedollo (6 euro per auto, al giorno; informazioni presso il Municipio tel. 0461 556624). A luglio e agosto i permessi vengono rilasciati anche il sabato e la domenica mattina). Prima della Malga Stramaiolo ci sono tre parcheggi non custoditi.
I monti boscosi della Val di Cembra davanti alla lunga costiera dei monti della Val di Non, infine il bianco del gruppo Ortles-Cevedale, dal Vioz all'Orecchia di Lepre.


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