mercoledì 30 novembre 2011

I cachi, la mela e l'etilene

Una vecchia dritta contadina suggeriva di cogliere i cachi molto prima
che fossero maturi e di conservarli poi in luogo fresco e buio.
Per consumarli, si raccomandava di prenderne alcuni e sistemarli a contatto con delle mele.
Ebbene, oggi sappiamo che le mele liberano etilene durante il processo di maturazione e che questo gas, a sua volta, accelera la maturazione dei cachi.
E che quindi, sì, non si tratta di leggende...

Forte Leone a Cima Campo

Cima Campo è un'altura insignificante (m 1.500 circa) situata sul versante nord della Valsugana che è nota per il forte della prima guerra mondiale e per il panorama che offre.
Il forte nel suo aspetto attuale.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Costruito tra il 1906 ed il 1912 dall'esercito italiano, non venne mai utilizzato in battaglia. I danni sono imputabili al motivo che venne fatto saltare dalla guarnigione italiana in ritirata dopo Caporetto.
👉Nel web è facile trovare le informazioni per meglio capire questa fortezza della prima guerra mondiale che domina la parte mediana della Valsugana ed offre ampie vedute.
👉Sono visibili il massiccio del Monte Grappa, le Vette Feltrine, le Pale di San Martino, il massiccio di Cima d'Asta, i lontani Lagorai, l'Altipiano di Asiago e la Valsugana centrale.
Il forte in una foto d'epoca. Faceva parte della linea difensiva Brenta-Cismon ed era dirimpettaio del Forte di Cima Lisser sopra Enego, sull'Altipiano di Asiago (poi danneggiato e anche invaso dagli impianti di Enego 2000).

Come arrivare: da Trento si raggiunge via Strigno-Castel Tesino-Celado mentre dalla pianura bisogna prima raggiungere Arsiè e poi prendere per Col Perer e inerpicarsi lungo18 chilometri e per 1.200 metri lungo una stretta stradina asfaltata.
In entrambi i casi, tenendo d'occhio le indicazioni, si giunge facilmente alla breve deviazione sterrata per porta al piazzale del forte. Poco prima del forte c'è Malga Cima Campo (vendita prodotti e ristoro).

sabato 26 novembre 2011

Confronto Panasonic - Pentacon - Industar

Tre scatti in formato RAW, stesso diaframma e stesso tempo ma tre obiettivi diversi montati su un corpo macchina micro4/3 Lumix G2 con sensibilità a 100 ISO. Un Panasonic attuale e due storici obiettivi sovietici: un Pentacon e un Industar. Tutti e tre sono dei 50 mm (100 mm equivalenti).


Gli stessi scatti dopo essere stati "sviluppati" con CameraRaw di Photoshop. Mi sono limitato a settare il bilanciamento del bianco su "luce diurna" e ad aggiustare leggermente l'esposizione.









Fino ad un ingrandimento del 100-120% le tre immagini non mostrano macroscopiche differenze. 






Solo ingrandendo in maniera esagerata le differenze diventano più evidenti.
Per saperne di più sui tre obiettivi del confronto (solo per fanatici):

venerdì 25 novembre 2011

La radura di Primaluna

E' un'ampia radura prativa situata nel gruppo di Cima d'Asta, dalla parte di Cimon Rava e sopra la Val Campelle (nei Lagorai, ovviamente). escursioni_estive escursioni_Lagorai
La Malga di Primalunetta in una antica foto.
Comprende gli edifici della ex Malga di Primaluna (m 1.725 - ora colonia estiva), la Cappella di San Bortolo, alcuni baiti privati e - nella parte più in alto - la Malga di Primalunetta (m 1.795). Di solito vi si passa salendo verso il Bivacco "Argentino Vanin" al Monte Tauro, posto un paio d'ore più avanti in bella posizione di fronte all'Altipiano di Asiago. Ma può anche costituire meta a sè stante, specie nelle mezze stagioni quando le giornate sono più corte e le notti più fredde sconsigliano il bivacco. L'auto va lasciata alla stanga di Malga Cenon di Sopra (m 1.525), raggiunta da una stradina che si diparte dal Ponte delle Rudole.
Da qui si prosegue a piedi lungo la strada forestale che transita sotto Malga Val di Prà e poi raggiunge in breve la radura. Il dislivello è veramente minimo (forse duecento metri), pace e silenzio sono assicurati. L'intera zona è stata recentemente sottoposta ad un pesante intervento di riqualificazione da parte del Comune di Spera. Va detto, a onor del vero e a cantiere chiuso, che i lavori sono stati fatti con senso della misura. Mi pare però che in tanto fervore edilizio il Comune di Spera abbia "dimenticato" di mantenere un locale-ricovero sempre aperto che prima c'era e che fa sentire la sua mancanza.

lunedì 21 novembre 2011

Ramponi sempre pronti

Per evitare le scivolate sulle pozzanghere ghiacciate quando la neve non è ancora arrivata ma il gelo fa già sentire i suoi effetti,
ramponcini leggeri
ci sarebbero questi ramponcini incorporati nel tacco dello scarpone. Chiaro che servono solo per bypassare la lingua ghiacciata che taglia il sentiero, ma se da loro ci aspettiamo solo quello che possono darci, potremmo farci un pensierino. Si chiamano "niceStep" e sono fissati (solo in fabbrica) allo scarpone.
I calzaturifici che attualmente li montano sono ufficialmente i seguenti: www.crispi.it, www.meindl.de, www.gronell.it, www.orizo.it, www.diotto.com, www.calzaturificiodiemme.it, www.reck-schue.de. Inoltre, il calzaturificio Carell a Treviso, S. Elena a Onigo di Pederobba e Held Schuhe a Silz in Austria.
La ditta che produce il sistema “niceSteP” si chiama Officine Rova srl di Agordo (Belluno).

I colori del bosco che aspetta la neve

Da sinistra: acero, noce, quercia, acero, faggio, carpino.

domenica 20 novembre 2011

Il vecchio Rifugio Carlettini in Val Campelle (Lagorai)

Era nato come vero rifugio di montagna e ne aveva anche l'aspetto.
L'aspetto originario del Carlettini (Foto da www.catinabib.it).
Si trovava in località Cenon, nella piccola, secondaria, dimenticata e meravigliosa Val Campelle a 1.370 metri di quota, nei Lagorai.
Aveva solo quindici posti letto ed era gestito da Fiorenzo Battisti di Scurelle.
Rimaneva aperto solo d'estate e si trovava quattro chilometri più a monte del noto ristorante-ritrovo "Rifugio Crucolo" che invece rimaneva aperto tutto l'anno.
Com'era prima della trasformazione in penoso alberghetto romagnolo, libero
di fregiarsi del titolo di "rifugio". Arrivarci in auto ha forse qualcosa di alpino?
(Foto dal sito www.naturamediterraneo.it).
👉Dopo essere rimasto chiuso così a lungo da finire nel dimenticatoio, il vecchio rifugio è stato abbattuto e ricostruito in forma di albergo.
Ed é stato davverso un triste destino per questo vero punto d'incontro montanaro quello di finire a fare da apripista per una nuova concessione edilizia in quota.
Chi ha firmato la concessione edilizia?
👉Ora è molto più grande e comodo ma ha tagliato ogni legame col mondo dei rifugi, tranne nel nome che mantiene per ragioni di puro marketing.
Pensavo di avere qualche vecchia foto per tramandarne almeno la memoria ma purtroppo non è così e quindi ricorro a queste due, le uniche che sono riuscito a scovare nel web.

venerdì 18 novembre 2011

Attorno al Rifugio Col Rodella

Il Rif. Col Rodella negli anni '20 (sopra) e nel 1953 (sotto).
Fotografie prese dal sito www.catinabib.it

Più che un rifugio, il Rif. Col Rodella (m 2.486) è un eccezionale punto panoramico e come tale andrebbe considerato.
Avevo l'intenzione di fare la ferratina che parte sotto l'arrivo della funivia che sale da Campitello e porta sino alla cima e poi da lì scattare qualche foto panoramica ma avevo deciso di arrivarci a piedi da Passo Sella.
Parcheggiata l'auto, mi sono avviato a piedi lungo la strada bianca di servizio ai "rifugi" Valentini, Salei, Des Alpes.
Non c'ero mai stato e per questo non ero preparato allo sfascio ambientale che si svela appena oltre i dossi erbosi che fiancheggiano la strada statale.
Le atmosfere evocate dalle vecchie cartoline in bianco e nero sono state soppiantate da un "cantiere edile diffuso" che sembra ispirarsi alla "periferia diffusa" padana e al suo spontaneo e noto cattivo gusto.
Da sinistra: Rif. Col Rodella, Rif. Salei, Rif. Valentini, Rif. Federico Augusto, Rif. Des Alpes, impianti sciistici.
Tutta roba, se non erro, nel territorio del Comune Catastale di Canazei (Provincia Autonoma di Trento).

giovedì 17 novembre 2011

Da Plars al duomo di Merano lungo il Waal di Lagundo e la storica passeggiata Tappeiner

Siamo andati a prendere il Waalweg di Lagundo con l'autobus che parte dalla stazione ferroviaria di Merano, e poi ci siano concessi questa comodissima e panoramicissima doppia passeggiata che si snoda
prima lungo il Waalweg di Lagundo e poi lungo la storica passeggiata Tappeiner (che da sola merita un viaggio).
La cucitura fra i due percorsi avviene con un breve tratto in discesa su stradina asfaltata pochissimo trafficata. I sette chilometri sono tutti in piano o addirittura in discesa e terminano proprio sul retro del duomo gotico di Merano, in pieno centro storico.
Da qui abbiamo percorso per intero la via dei portici, anch'essa in leggera discesa, ed infine riguadagnato in poco tempo il piazzale della stazione (con ampio parcheggio nei pressi).

I Waalwege del Burgraviato meranese

Vai a www.burggrafenamt.com
Specialmente in questa stagione ormai autunnale merita una segnalazione la pagina del sito turistico meranese www.burggrafenamt.com, molto ben fatta, dedicata ai Waale,
le rogge di irrigazione che sopperivano alla cronica scarsità d'acqua piovana di cui soffriva la Val Venosta (all'epoca non esistevano ancora le pompe per pescare l'acqua dall'Adige). Ancora oggi molti di loro sono mantenuti in funzione e l'andamento orizzontale del sentiero di manutenzione ne fa meta ambita per famiglie, bambini e anziani. Tutta la valle ne è piena, e molti di loro si addensano attorno a Merano.
Segnalo anche il bel libro di Gianni Bodini dedicato all'argomento, intitolato "Lungo le vene d'acqua", il sito di Laces-Martello nonchè la pagina Wikipedia tedesca Tragwaalen.

martedì 15 novembre 2011

La falsa sorgente dell'Adige

Una balla clamorosa che ci siamo bevuti per settant'anni.
Fascismo in Alto Adige Sudtirolo
La falsa sorgente dell'Adige a Resia, subito prima del Passo.
Per la propaganda fascista l'Adige era fiume italia- nissimo e quindi sacro alla patria.
👉Quando nel 1938 Mussolini fortificò i confini, la sorgente venne inglobata nel bunker n. 20 e venne predisposta ad arte una falsa sorgente appena poco più a valle.
L'imbroglio è venuto alla luce solo qualche anno fa, quando il demanio militare ha dismesso le fortifica zioni di Passo Resia e le ha passate alla Provincia Autonoma di Bolzano.
In altre parole la falsificazione attuata dal fascismo è stata avallata dai Ministri della Difesa che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi, accreditando una balla che ha infinocchiato anche i principali siti turistici locali, come www.suedtirolinfo.it, www.suedtirolerland.it, www.sudtirol.com ma anche un bel sito di escursioni in Sudtirolo sentres.it.
Eppure esiste un un sito dedicato proprio al bunker che ingloba la vera sorgente (www.valloalpino.it)!
Non ci è cascato www.reschenpass.it, con una pagina dedicata al Vallo Alpino Littorio ed un'altra con periodi e orari per visitare il bunker.

lunedì 14 novembre 2011

Lo zuppone di patate ognitempo

zuppone di patate e cipolla
Solo un filo d'olio sul fondo della padella, il resto è tutto nella foto.
Ognitempo perchè va bene sia d'estate che d'inverno, perchè si può fare all'aperto sul fornello da campeggio o anche al chiuso sui fornelli della cucina.
Ognitempo perchè ciò che serve si può trovare facilmente in ogni stagione: patate, cipolle, aromi, olio d'oliva e acqua (se serve).
zuppone di patate e cipolla
Possiamo prepararlo in casa sul gas di città. Però fatto al forno, sotto la campana dalmata o sotto il forno olandese è molto meglio.

venerdì 11 novembre 2011

Gli alberghetti della Val Campelle in Lagorai

Sono due, a soli cento metri l'uno dall'altro, ma c'é qualcosa di strano...
Questo invece  è il rifugio "Hotel SAT Lagorai" (che è un quasi-rifugio).
...il primo si presenta come rifugio, il secondo come hotel. Sono entrambi raggiungibili su strada asfaltata e dotati di un proprio parcheggio.
👉Quello che si presenta come "rifugio" è però, come comunque dovrebbe essere ovvio visto che sorge sull'asfalto, un albergo.
Quello che viceversa si presenta come "hotel" è (per dotazioni, tariffe e servizi) una semplice ma dignitosa locanda alpina, quasi un rifugio (per esempio i letti sono privi di lenzuola e federe ma è possibile affittare un sacco-letto).
👉Capisco l'anonimo alberghetto che tenta di accreditarsi come rifugio; incomprensibile è invece il caso della seconda struttura, che è la ex-Villa Buffa  dei baroni di Castellalto, tuttora proprietari di diverse malghe nella zona, ma che dal nome sembrerebbe ora di proprietà della SAT. In ogni caso come mai ci tiene tanto a fregiarsi del titolo di "hotel" che c'entra meno del due di briscola?
Insomma: ciascuno dei due ci tiene a presentarsi sotto altra veste: apparire piuttosto che essere?

mercoledì 9 novembre 2011

Ai primi di novembre

Ogni anno diversi greggi provenienti dai pascoli dei Lagorai sostano dietro casa per poi dirigersi in Veneto lungo la Valsugana. Arrivano silenziosi, sostano per la notte e l'indomani ripartono verso Bassano.

martedì 8 novembre 2011

Dolomiti di plastica e Unesco

Ve lo ricordate il post sulla mucca di plastica?
Beh, non c'è limite al peggio: è comparso anche uno spudorato cartello intitolato "natura e vita" con sotto un bel "patrimonio unesco".
Di fronte a queste cose ciascuno di noi può fare una cosa semplce: non lasciare un solo euro a chi fa queste porcherie. Diamolo piuttosto a chi si guadagna da vivere by fear means, cioè con mezzi leali, magari solo pochi minuti più avanti.

E questo da dove salta fuori? E dov'è?

Si tratta dell'albergo chiamato "Rifugio Salei" a Passo Sella (comune catastale di Canazei).

domenica 6 novembre 2011

Galline a terra

A Villa Agnedo (Valsugana) c'è un produttore di uova che mantiene le galline (3.000) a terra (450 metri quadri).
Le uova sono vendute nei circuiti locali Coop, cioè in zona o comunque non lontano.
Metodi completamente non da americani i quali invece sembrano amare questi sistemi di allevamento di galline ovaiole. Mi auguro solo che le galline di Villagnedo non provengano dallo Iowa, ma spero di no.

sabato 5 novembre 2011

Bivacco "Paolo e Nicola" nei Lagorai

Era il lontano 1974 quando il Centro Turistico Giovanile di Predazzo realizzava il primo bivacco alla Forcella di Valmaggiore (quota 2.200).
Il bivacco nel 1989 e nel 2011.
A distanza di 37 anni il Bivacco "Paolo e Nicola" è stato dapprima smontato e poi ricostruito con le stesse caratteristiche estetiche ma con un leggero ampliamento, talmente contenuto da essere inavvertibile. I lavori sono iniziati il 2 luglio e nel giro di soli 4 giorni è stato riedificato nello stesso punto del precedente da una squadra mista di professionisti e volontari. L’elicottero ha permesso il trasporto in quota di tutti i materiali e la posa della struttura prefabbricata (25 viaggi).
Un box di plastica con un'insalata di fagioli e tonno, con erba cipollina. Le scatolette del ton-
no e dei fagioli rimangono a casa.  Grazie alla loro tenuta stagna i box ci semplificando la vi-
ta e aiutano anche a salvaguardare l'ambiente (niente scatolette abbandonate in giro...).
👉Per molti anni nell'intera catena dei Lagorai ci furono solo due bivacchi: questo (che si trova alla Forcella di Valmaggiore sopra Predazzo) e il Bivacco Aldo Moro (che si trova alla Forcella di Ceremana sopra il Lago di Paneveggio). La traversata dei Lagorai era considerata un trekking vero e proprio.
Più in basso, alla quota dei pascoli, oggi ce ne sono diversi altri, ricavati negli edifici di malghe dismesse o utilizzate solo in parte, come Malga Moregna, Malga Forame, Malga
Malga Valletta Alta, Malga Fornasa Alta, Malga Fregasoga, Malga Conseria, etc. Ci sono poi anche dei "baiti" risistemati ad uso escursionistico, come il Baito di Bombasel, il Baito Laghi di Cece, il Baito dei Slavazi, il Baito Val del Mattio, il Rifugio Mangheneti, etc. Senza tener conto dei "baiti" e dei bivacchi presenti nel sottogruppo di Cima d'Asta.
Ora il bivacco è costituito da due distinti locali: una stanzetta con sei posti letto e una cucina con altri tre posti letto, un tavolo e una moderna stufa a legna. Ha mantenuto il suo carattere di bivacco di montagna costruito con materiali locali.

venerdì 4 novembre 2011

Il classico "giro di Valmaggiore" nei Lagorai

Quando si va a passare la notte al bivacco "Paolo e Nicola"...
Latemar, Catinaccio e Catena di Bocche dal sentiero per il Lago Moregna.
...ma non si ha voglia di affrontare la salita a Cima Cece, allora il giro classico, quasi obbligato, prevede per l'indomani la traversata al Lago Moregna (dove da qualche anno c'è un'altro bivacco ricavato da un piccolo edificio in pietra e legno della Malga Moregna) e poi il ritorno alla Malga Valmaggiore scendendo per la Busa degli Slavaci.
E' un percorso ad anello facile e rilassante che ho fatto più volte, da solo o in compagnia. Qui metto le foto che mi ha mandato Gigi, anche lui un amante dei giri classici.

Vedo che il Paolo e Nicola è stato completamente restaurato sia all'interno che all'esterno, ed ora appare incredibilmente lindo e pallido perchè il larice ancora nuovo! escursioni_estive escursioni_Lagorai
Si tratta, insomma, di un classico giro ad anello con pernottamento in bivacco. Al parcheggio di Malga Valmaggiore si arriva in auto da Predazzo su strada bianca ma facile. Per salire al bivacco col buio una pila frontale basta e avanza per seguire il sentiero nella notte. Il giorno dopo si costeggia verso Malga Moregna e da qui si scende di nuovo a Malga di Valmaggiore. Forse mi ripeto ma, ripeto, è un classico!

giovedì 3 novembre 2011

Declassati a "escursionistici" 21 pseudo-rifugi

Ventuno rifugi del Trentino sono stati riclassificati da “rifugio alpino” a “rifugio escursionistico”.
Vedi il comunicato ufficiale.
Qui sotto c'è l'elenco fornito dalla Provincia Autonoma. Tutte strutture raggiungibili direttamente in auto o funivia, al più con una escursione pedibus calcantibus d'una decina di minuti o poco più. La decisione della PAT è timida e reticente, ma secondo me va comunque accolta con favore sulla base del seguente forte argomento: "almeno non è un passo indietro".
Rimane tuttavia da chiedersi quanto sia ragionevole o piuttosto fuorviante continuare ancora a riconoscere la qualifica di "rifugio" a strutture di questo tipo. Perchè, invece, non ripescare una tipologia magari datata, ma certo affascinante e - soprattutto - adatta come "Locanda Alpina"? Sarebbe un bel modo per dire: anche se non sei un alpinista qui puoi trovare da mangiare e da dormire, e non serve il sacco a pelo o la tessera CAI...

N.
Denominazione_
Localitàcccccccccccc
Comune_catastale__
Comune_Amministrativo_
1AlbasiniMalghet HautDimaroDimaro
2Baita CuzBuffaurePozzaPozza di Fassa
3Baita TondaAlla MartinellaTerragnoloTerragnolo
4BuffaureBuffaurePozzaPozza di Fassa
5Capanna PresenaPasso TonaleVermiglioVermiglio
6Des AlpesCol RodellaCampitello di FassaCampitello di Fassa
7Dos del SabionDos del SabionGiustinoGiustino
8Dosso LariciDosso LariciFaiFai d. Paganella
9FredarolaBelvedere del PordoiCanazeiCanazei
10Friedrich AugustGabiaCampitelloCamp. di Fassa
11La MontanaraMalga TovreMolvenoMolveno
12La RodaMonte PaganellaZambanaZambana
13Malga CampoMalga CampoLusernaLuserna
14MariaSass PordoiCanazeiCanazei
15MicheluzziVal DuronCampitello di FassaCampitello di Fassa
16Orso BrunoMonte VigoPianoCommezzadura
17PaolinaP.so CostalungaVigo di FassaVigo di Fassa
18SolanderPrà del LagoMastellinaCommezzadura
19Stella d’ItaliaPurst Sommo A.FolgariaFolgaria
20VedernaVedernaImerImer
21Viviani PradalagoPradalagoPinzoloPinzolo