martedì 26 febbraio 2013

Le montagne e il bianconero

Una volta le foto erano tutte e solo in bianconero.
Cima Brenta ripresa dal Monte Celva, periferia di Trento, a 25 km di distanza.
Scattata con un tele da 415 mm equivalenti, poi trasformata in bianconero.
E i fotografi di montagna dovevano portare in quota attrezzature ingombranti e pesantissime (e che erano anche piuttosto difficili da usare).
Cima Tosa. Come sopra, al bianconero è stato applicato un filtro rosso.
Tra le cose che il digitale ha messo alla portata di tutti c'è la possibilità di riscoprire con un click il fascino del bianconero.
Photoshop dispone di una intera batteria di filtri che emulano i vecchi filtri Kodak: dal classico filtro giallo che evidenzia le ombre sulla neve fino al filtro infrarosso, che scurisce drammaticamente il cielo.
Il B&W digitale ci aiuta anche ad aggirare l'insidia principale di chi cerca il dettaglio documentario nella foto a distanza: la foschia. Combat-terla nelle foto a colori è complicato.
Col bianconero, invece, si può contrastare la dominante azzurra riducendo la luminanza del blu e applicare un filtro giallo, rosso o infrarosso, a seconda della pesantezza della "nebbia".

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