mercoledì 8 maggio 2013

La rivolta contadina del 1525

La "rivolta dei contadini" partì improvvisamente la notte fra il 10 e l'11 maggio 1525 a Bressanone, guidata da Michael Gaismayr, vero leader carismatico, e ben presto si diffuse nel resto della regione.

Per maggiori informazioni su Michael Gaismayr, vedi il lo studio di Josef
Macek tradotto ed edito dalla rivista Uomo Città Territorio di Trento
nel 1991. (foto dal sito www.circologaismayr.it)
Ai contadini del principe-vescovo di Bressa-none si unirono i minatori della Valsugana, guidati da Francesco Cleser e i contadini delle valli di Non e Sole, coinvolgendo nella rivolta ampi strati di popolazione, compresi ceti borghesi e qualche sacerdote.
La ribellione era contro le imposte, le pratiche giudiziarie, i burocrati nominati dai principi al posto degli ufficiali pubblici locali, lo svuota-mento delle autonomie locali voluto dagli Asburgo, la restrizione dei permessi di caccia e pesca e dell'uso dei pascoli.
La repressione in Trentino fu spietata. Una "festa della conciliazone" organizzata a Trento si risolse in un tranello architettato, pare, dal capo delle truppe del Principe Ve-scovo, che fece circondare la piazza e isolò quelli che individuò come capi della rivolta: molti di loro vennero torturati e uccisi, alcuni furono impiccati, ad altri furono tagliate le mani o strappati gli occhi.
Diverse decapitazioni furono eseguite in Piazza del Duomo.

2 commenti:

  1. "Una "festa della conciliazone" organizzata a Trento si risolse in un tranello..."

    come dice il Belli:
    "Guardati dal potere quando sghignazza, in verità se ride... è solo per mostrarti i denti!"
    figurati quando ti invita a una festa...

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  2. Bella questa, ma sa di agro, specie di questi tempi.

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