lunedì 30 settembre 2013

Un'insopportabile sfregio a Passo Gardena

Mentre continua la polemica auto-sì-auto-no, la betoniera prosegue il suo lavoro nelle Dolomiti del marketing Unesco.
sfregi ambientali
La nuova colata di cemento impone prepotentemente la sua presenza sul cocuzzolo più alto e irride al manifesto che promuove la chiusura ai motori (semel in anno, per carità) dei quattro passi più famosi delle Dolomiti. Siamo poi sicuri
che queste cose oltre a speculatori, sindaci e altri centri di spesa di denaro pubblico piacciano agli anche agli sciatori?


mercoledì 25 settembre 2013

Attorno a Costa Brunella (Lagorai)

Giro ad anello tra le forcelle del Cimon Rava, transitando dal Lago di Costa Brunella, con partenza  e arrivo a Malga Sorgazza, in Val Malene.
Dal sentiero che porta a Forcella Segura: il lago e la diga di Costa Brunella.
Proprio qui, alla diga artificiale, fecero base i partigiani del Battaglione Gherlenda e proprio qui morì in battaglia il loro Comandante "Fumo". Sono in pochi a ricordarsene, oggi.
Il punto più alto dell'ecursione (*) con vista aperta sul gruppo di Cima d'Asta.
Vedi le altre foto in Google Foto.
👉Dal lago artificiale in su l'ambiente cambia, si fa solitario, aspro e selvaggio. Il sentiero segue vecchi percorsi di guerra della WW1 che si snodano in quota tra guglie e torri di granito. Tratti lastricati si alternano a stretti tracciati che salgono e scendono da una forcella all'altra in una delle zone più aspre del nodo di Cima d'Asta: l'intrico di massi, cime e forcelle alte che attorniano Cimon Rava.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉Raggiunta dapprima la Forcella Segura, si prosegue in salita per  qualche decina di metri finchè dal versante della Val del Lago si scavalca verso la Val Vendrame e, tra vedute alpinistiche, ci si cala lungo il ripido sentiero che porta verso la sottostante Forcella Orsera, che si raggiunge in breve. Qui il percorso si fa ampio e comodo, quasi orizzontale e con tratti lastricati, e giunge fin sotto la Forcella delle Buse Todesche.
👉Non vi si sale, ma si gira decisamente verso il basso prendendo a destra un sentiero sassoso che scende nell'erba e nel bosco per la Val Vendrame, infido e scivoloso, privo di difficoltà tecniche ma con la pioggia decisamente pericoloso.
Si sbuca sulla strada bianca della Val Malene. In comoda e leggera discesa si torna al parcheggio. In totale


venerdì 20 settembre 2013

Il giovane Freshfield in Trentino

"Across Country - From Thonon to Trent" di un diciannovenne Douglas Freshfield: una traversata a piedi dalla Svizzera a Trento sottotitolata "Passeggiate e arrampicate in Svizzera e nel Tirolo".
libri di montagna
La versione anastatica di "From Thonon to Trent" è
liberamente consultabile in Google Books e anche
nel sito http://babel.hathitrust.org. Inoltre "Itinera
ria Alpina" (Piazza Baiamonti 3, Milano) vende a 40
Euro la recente e pregevole riedizione in italiano.
E' il racconto di come tre studenti inglesi abbiano trascorso l'estate del 1863 facendo trekking attraverso le Alpi svizzere e italiane dal Lago di Ginevra al Trentino.
Si tratta di uno scritto minore di un personaggio di epoca vittoriana destinato a dare un contributo enorme alla Royal Geographic Society e all'Alpin Club.
Il suo nome era Douglas William Freshfield. Il futuro alpinista nacque il 27 aprile 1845 a Londra. Figlio unico, dopo essere stato educato all'Eton College e all'University College di Oxford, seguì il padre nella professione di avvocato. Una delle caratteristiche della sua infanzia privilegiata  è stata la possibilità di viaggiare con i genitori e avvantaggiarsi di lunghe e formative vacanze estive all'estero.
All'età di otto anni ha avuto la sua prima esperienza nelle Alpi svizzere: un viaggio da Basilea a Chamonix. Nel 1863, era pronto ad intraprendere un'avventura alpina in proprio.
Questo volume, che fu stampato privatamente nel 1865, fu la sua prima opera di letteratura di montagna e anche la sua più rara. E' il diario di un journey fatto dalla sponda meridionale del Lago di Ginevra, in compagnia di due compagni di scuola, attraverso le Alpi svizzere e l'Italia settentrionale, durante l'estate del 1863.
Freshfield aveva solo 18 anni allora, e nel racconto si possono trovare gli indizi dello stile e dello spirito d'osservazione che dovevano perfezionarsi nella sua lunga

lunedì 16 settembre 2013

Sul Pasubio dal Pian delle Fugazze

Il Pasubio ha tre cime ma solo due sono famose. La cima geografica è alta 2.232 metri e si chiama Palon. Le due più famose, di poco più basse, si fronteggiano come i soldati della WW1.
Il Dente Austriaco osservato dalla sommità del Dente Italiano. All'epoca dei
fatti la Selletta dei Due Denti, oggi traversata dalla larga strada bianca,
costituiva  la primissima linea, ed era irta di reticolati.
La Strada degli Eroi nel tratto fra la galleria d'Havet e le Porte del Pasubio è
interamente scavata nella roccia con numerosi passaggi in galleria.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Ed è da allora che vengono chiamate Dente Italiano e Dente Austriaco.
Sulla cima del massiccio poco è cambiato dall'ultima volta che l'ho vista, diciamo vent'anni fa, niente tourist services in quota, solo qualche trincea ripulita così da risultare più leggibile sullo sfondo di sassi taglienti ed erba incerta.
La giornata che dedichiamo alla visita del Palon e dei due Denti non è sufficiente per farsi un'idea precisa dei luoghi, del posizionamento delle forze in campo e degli avvenimenti bellici più importanti.
Il tracciato in Google Earth.
Nel web gli approfondimenti non mancano, a partire dalle notizie storiche sulla Strada degli Eroi, che dal Pian delle Fugazze sale al rifugio Achille Papa alle Porte del Pasubio e qui si unisce alle altre carrabili oggi chiuse al traffico: la Strada degli Scarubbi e la Strada delle 52 Gallerie.
Mi limito a segnalare i siti dell'Associazione Storica Cimeetrincee e La Grande Guerra 1914-1918 nonchè un altro indirizzo, prettamente commemo-rativo. Più istituzionale, invece, è il sito Trentinograndeguerra.
Nei fine settimana estivi l'intera zona è affollatissima, per una visita più tranquilla l'autunno mi sembra il periodo ideale.
L'escursione in sè sarebbe piuttosto lunga se intrapresa dal passo del Pian delle Fugazze ma con Gigi abbiamo optato per il bus-navetta che ci ha portati

domenica 15 settembre 2013

Il giocattolo di Renzo Piano si ispira forse al bivacco Apollonio?

I bivacchi d'alta quota sono quasi tutti del tipo Apollonio, uno schema abitativo pensato come punto d'appoggio per gli alpinisti.
bivacco
Tre immagini dello studio abitativo "Diogene", casa minima firmata Renzo Piano
che prende il nome dal filosofo greco Diogene di Sinope il quale, secondo la
vox populi, avrebbe vissuto nudo in una botte facendosi beffe delle conven-
zioni sociali e delle idee comunemente accettate.
bivacco Renzo Piano
Due classici bivacchi a botte del tipo Apollonio: a sinistra il "Piero Cosi" incastrato
 fra le rocce sommitali dell'Antelao (Dolomiti Cadorine), a destra il "Ceco Baroni"
alla testata della Valle Adamè (gruppo dell'Adamello). Per altre infomazion su
questo tipo di bivacco vedi il post già pubblicato tempo fa.
L'ingegnere trentino da cui prende il nome riuscì a stipare in sei metri quadri ben nove posti letto completi di reti, materassi e coperte. Il rivestimento esterno in lamiera verniciata di antiruggine rossa lo rendeva visibile da lontano e la inconfondibile sagoma a botte richiamava, per forma e dimensioni, gli scompartimenti delle vecchie carrozze ferroviarie. Il rivestimento in legno dell'interno, invece, lo rendeva "termoautonomo", bastava essere in due-tre per passare una notte confortevole anche se fuori infuriava la tormenta. Ci pensava il calore dei corpi, circa 800 watt a testa, se non sbaglio. Un camino per la ventilazione e un oblò per l'illuminazione. La copertura ston-data lo faceva resistente alle bufere più violente e a metri di neve modificata. Un pezzo di industrial design praticamente perfetto.
Dopo decenni di onorato servizio sono ancora in perfetta efficienza. Hanno sopportato egregiamente condizioni ambientali proibitive. Dovendo cambiare qualcosa cambierei le reti, i materassini e le coperte, sostituendoli con materi ali più puliti, anallergici, duraturi ed igienici.
Ma per il resto la vecchia botte continua ad andare bene così.

mercoledì 11 settembre 2013

Ma è già quasi inverno?

Questa mattina, 11 settembre, alle 7:30 a Passo Gardena.
Dal bar del passo verso la Val Badia coperta dalla nebbia con
il Sassongher a sinistra  e le Dolomiti di Fanes-Sennes al centro.
Il meteo prometteva temporali e piovaschi nei fondovalle a partire dal primo pomeriggio.
Viste le quattro dita di neve ghiacciata sull'asfalto, abbiamo rinunciato all'escursione al rifugio Puez sull'altopiano della Gardenaccia.
Il ripiegamento è avvenuto verso la Val Badia e la Val Pusteria, dapprima con il periplo turistico del Lago di Braies e poi al Museo etnografico di Dientenheim/Teodone a Brunico.
PS: anniversario del colpo di stato in Cile fomentato dalla CIA nel '73 e poi sì, nel 2001 anche le torri gemelle. Chissà chi le ha fomentate, quelle.

sabato 7 settembre 2013

Monte del Pascolo (Monti Sarentini)

Il Königsanger/Monte del Pascolo (m 2.436) è sopra Bressanone, appena oltre il Radlsee/Lago Rodella (m 2.250).escursioni_estive
Il laghetto e l'omonimo rifugio, con bella vista sulle Dolomiti.
E' una vetta assolutamente secondaria, ma nasconde un asso nella manica: dalla sua cima la vista non è solo a 360 gradi (ce ne sono altre) ma l'occhio individua agevolmente - per la favorevole posizione geografica - non solo i principali gruppi dolomitici ma anche quelli dell'arco alpino che ci separano dall'Austria.
La cima del Monte del Pascolo con l'originale puntatore a forma di chiocciola.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
👉Giustamente è stato dotato di una adeguata rotonda-osservatorio. Ai visitatori offre un super-panorama assolutamente circolare. Per quanto riguarda il Sud (Dolomiti) si ammirano, nell'ordine: Plose, Sass de Putia, Odle, Sella, Marmolada, Sassolungo-Sassopiatto, Pale di San Martino, Catinaccio, Sciliar, Latemar, Corno Nero-Corno Bianco. Più a destra (Est) individuiamo Bondone, Paganella, e poi anche Adamello, Presanella, Cevedale, Ortles...
Il percorso in Google Earth.
Verso Nord c'è un super panorama sulle vette di confine che comincia dalle vicine cime dei Monti Sarentini, passa per i ghiacci di Cima Libera e spazia sui Monti di Fundres, l'Hochfeiler, le Vedrette di Ries, le cime sopra l'estrema Val Pusteria e infine, sullo sfondo ma evidentissimi, gli austriaci Gross Venediger, Grossglockner, per finire addirittura con i monti della Carnia, se c'è sereno.
L'ascesa fino al sottostante Radlseehütte/Rifugio Lago Rodella (m 2.284) col vicino laghetto costituirebbe di per sè