giovedì 21 agosto 2014

Alla Malga di Naturno da San Vigilio

La NaturnserAlm/Malga di Naturno (m 1.910) si affaccia sul versante solatìo della bassa Venosta e permette una visione d'insieme dell'Alta Via di Merano, il lungo e formidabile tracciato in quota che rimbalza di maso in maso da Tirolo alla Val Senales. 
Al centro della foto campeggia lo Schnaltzer Leger/Alpe di Senales, il massiccio che condivide con il Texelgruppe/Gruppo di Tessa (sulla dx) la rete di percorsi dell'Alta Via Meranese. Sono sentieri facili, uno più bello e panoramico dell'altro che, un pezzo alla volta, entrano a far parte nel mio carnet di passeggiate in quota.



La Naturnser Alm/Malgadi Naturno, che i più raggiungono dal
versante venostano, salendo da Rabland(Rablà fino ai 1.600
di Aschbach/Rio di Lagundo in funivia, poi a piedi. Con
Aurelio seguiamo un approccio meno diretto, salendo dal
versante di Lana (sempre senza rinunciare alla funivia...).
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Con un buon binocolo, si possono studiare i percorsi e i masi toccati dall'Alta Via di Merano stando comodamente seduti ai tavoli della Naturnser Alm.
Saliamo da Lana, periferia di Merano, portandoci in quota prima in funivia e poi con una seggiovia che ci scodella alla storica "stazione di villeggiatura" di Vigiljoch/Monte San Vigilio (m 1.814).
Scarica la traccia GPS.
Il posto, molto alla moda ai tempi della belle époque (la funivia venne aperta nel 1912, la seconda d'Europa) appare oggi un po' scaduto di tono, nonostante il tentativo bio-bau di un grosso "cinque stelle resort" costruito abbattendo il precedente hotel più tradizionale. Mezzo interrato e fuori posto, esibisce una rampa garage in stile condominiale e il "suo lato B" sembra una piccola base Nato, con l'erba sul tetto piatto ad evidenziare ciò che vorrebbe nascondere.
Le eleganti villette in legno immerse nel bosco costruite ai tempi d'oro ci sono ancora, ma appaiono stranamente vuote e trascurate anche se siamo in agosto; più in sù, a pochi metri dalla famosa chiesetta di San Vigilio, c'è un albergo e poco oltre gru e ruspe sembrano intenzionate a duplicare il metodo "bio-bau-resort" sperimentato più in basso, una formula certamente in grado di ammorbidire le commissioni edilizie comunali.
Le perplessità terminano quando, sui 2.000 metri, incomincia
la lunga dorsale erbosa che divide la Val Venosta dalla Val d'Ultimo. Tanto che anzichè puntare direttamente alla malga, optiamo per una digressione fra i prati in direzione del lungo crestone erboso chiamato Naturnser Hochjoch ilquale prosegue poi in direzione ovest fino alla Hochwart/Guardia Alta. Ma, giunti all'ennesimo ometto che marca l'ennesima altura, decidiamo di battere in velocità il temporale e scendiamo alla malga.

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.814 (arrivo seggiovia)
Quota massima raggiunta: m 2.426 (presso il Naturnser Hochjoch/Giogo Alto)
Dislivello assoluto: m 612
Dislivello cumulativo in salita: m 860
Dislivello cumulativo in discesa: m 836
Lunghezza con altitudini: km 15,9
Tempo totale netto: ore 5:30 AR
Difficoltà: E

Descrizione del percorso:
Dalla stazione a monte della seggiovia (m 1.814) si imbocca (tabella) il percorso AVS 9 che si snoda lungo una forestale, transita sotto la chiesetta di San Vigilio e si inoltra nelle praterie in direzione ovest prendendo gradualmente quota. Alle pendici del Naturnser Hochjoch, a quota 2.200 circa, si abbandona il sentiero8 prendendo una traccia che rimonta il Naturnser Hochjoch lungo la linea di massima pendenza. Cento metri più in alto (m 2.300) si giunge al primo grande ometto di sassi che marca un punto elevato, con affaccio verticale sulla Val Venosta. Proseguendo di ometto in ometto si potrebbe arrivare alla Hochwart/Guardia Alta, ma noi ci stanchiamo a quello di quota 2.430.La discesa alla Naturnser Alm avviene per intuitivo sentiero non marcato (vedi traccia GPS). Dalla malga (m 1.910) si torna alla seggiovia imboccando il sentiero AVS 30 che si snoda nel bosco.

Come arrivare: a Lana si giunge facilmente da Merano o da Bolzano prendendo l'uscita segnalata lungo la superstrada Bolzano-Merano.

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