martedì 15 settembre 2015

Bivacco Heilbronner (Val Senales)

Questa piccola costruzione in pietra si trova allo Taschljöchl/Giogo di Tasca, lungo l'antica via di transito fra Val Venosta e la Val Senales.
Giogo di Tasca Taschenjöchl
Dal Giogo di Tasca lo sguardo si apre verso Nord sulle Ötztaler Alpen, dominate dai 3.738 metri della Weisskugel/Palla Bianca (qui fra le nuvole). Il percorso seguito dai coloni che si inerpicarono per la vallata di Silandro per stabilire nuovi insediamenti permanenti nell'alta Val Senales passava da qui. Molti di questi masi sono tutt'ora abitati ed attivi.
Bivacco Heilbronner
La selletta di quota 2.794 dove sorgeva il rifugio Heilbronner Hütte e dove
oggi è situato l'omonimo bivacco, una piccola costruzione in pietra
con due soli posti letto.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Siamo sull'antica pista tracciata dai coloni baiuvari e poi seguita per secoli fino all'Ottocento.
Eh già, la colonizzazione di questa lunga e aspra Val Senales avvenne proprio attraverso questo transito alto poichè l'accesso da Naturno era impedito dalla pericolosa forra rocciosa guardata da Castel Juvale.
I primi coloni di Kurzras/Maso Corto e dintorni giunsero da Silandro passando da qui, e questa era pure la via seguita dalle greggi di pecore nella loro transumanza annuale
GPS bivacco Heilbronner
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
verso i vasti pascoli situati in territorio austriaco.
👉Il passaggio rimase più frequentato di oggi anche in un passato meno remoto, quello del turismo esplorativo e alpinistico di fine Ottocento, quando qui venne costruito un rifugio alpino i cui ruderi sono tutt'ora visibili nel piccolo slargo prospiciente il bivacco.
E fino all'apertura della strada di fondovalle passavano da qui anche i morti di Maso Corto per la sepoltura a Covelano. Se le

venerdì 11 settembre 2015

GPS e telefonino: piccoli progressi continuano

Nessuna rivoluzione, ma i miglioramenti sono costanti e i piccoli progressi continuano a erodere i vantaggi del Gps come strumento a sè stante.
Una parte del tracciato sulla schermata OruxMaps. Durante la prova ho
mantenuto le impostazioni di default sia in OruxMaps che nell'Android
del Sony. Ho però avuto cura di mettere il telefonino in modalità "aereo"
per evitare il consumo aggiuntivo provocato dalla continua ricerca del
campo in zone non coperte.
Batterie più capienti e sistemi operativi meno assetati, sembrano essere questi i due fattori che, assieme, stando rendendo sempre più concreta la possibilità di portarsi in montagna uno smartphone anzichè un Gps dedicato.
Tre anni fa avevo cominciato con un Samsung Galaxy S2; con la batteria di seria (1.650 mAh) riuscivo a tracciare si e no per tre-quattro ore al massimo, dopodichè la batteria era a zero e così restavo anche senza telefono.
Oggi, col nuovo Sony Xperia Z3 Compact (batteria da 2.600 mAh e sistema operativo aggiornato) le cose vanno molto meglio.
Ho tracciato la discesa dal rifugio Schwarzenstein fino al parcheggio, un totale di 5 ore in parte in campo aperto e in parte nel bosco, lasciandolo acceso anche durante le soste, insomma dimenticandolo in tasca.
Partito con un 80% di batteria sono arrivato con un 45%, il che vuol dire un 35% in cinque ore di tracciatura continua, ossia un consumo del 70% in 10 ore (rimane un 30% di riserva per le telefonate).
Come prima prova l'inizio sembra incoraggiante. Quando i costruttori mon- teranno batterie di 3-4000 mAh sarà realisticamente possibile usare lo smartphone per tracciare anche nelle escursioni "vere", quelle che durano da mattina a sera. Non ci siamo ancora, ma la distanza coi Garmin non sembra più così incolmabile.

lunedì 7 settembre 2015

Sul Piz Lat, la cima dei tre confini (Val Venosta)

E' quel monte tondeggiante che compare in tutte le cartoline, alle spalle del famoso campanile che emerge dalle acque del lago.
Piz Lat Dreiherrenspitze PizLad
Il Lago di Resia con al centro il Piz Lat. Sullo sfondo le vette imbiancate della Svizzera.
Piz Lat Dreiherrenspitze PizLad
La lunga cresta sommitale del monte. Al centro il Piz Lat. Il crestone cade verticale
sull'Engadina svizzera. L'Austra rimane sulla destra, più defilata.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Dopo l'apertura della strada per la Reschener Alm/Malga di Resia il crestone del Piz Lat è diventato una meta facilmente raggiungibile, il giro completo delle sue tre cime con ritorno ad anello all'auto non richiede più di 4 ore.
GPS Piz Lat Dreiherrenspitze PizLad
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Sulla sua mole bonacciona convergono i confini di tre paesi: Svizzera, Austria, Italia e anche quelli di due regioni, l'Engadina dei Grigioni, e l'alta Venosta dei Sudtirolesi, e di due religioni (cattolici tirolesi e protestanti svizzeri), di almeno due parlate (quella romancia e quella tirolese).
👉Nei dintorni é nota col nome romancio di Piz Lad o Piz Lat o con quello tedesco di Dreiherrenspitze (punta dei tre signori).
La cima é a perpendicolo sulla Engadina. Di qua l'Italia, di là la Svizzera, mentre l'Austria si allarga dietro l'angolo, appena sulla destra. Il cippo tri-confinale si trova lungo il crinale nord, in località Dreiländereck o anche Dreiländerstein, alias Cippo dei Tre Confini, a quota 2.188.
Tre scatti fatti con la Nikon 8400, una "bridge" abbastanza compatta, nell'ottobre del 2005. In quell'autunno il fondovalle era ancora sgombro da neve, che invece già si accumulava in quota.


Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 2.007 (Reschner Alm)
Quota massima raggiunta: m 2.008 (2a cima del Piz Lat)
Dislivello assoluto: m 793
Dislivello cumulativo in salita: m 834
Dislivello cumulativo in discesa: m 817
Lunghezza con altitudini: km 9,2
Tempo totale netto: 4:00
Difficoltà: EE

Descrizione del percorso: dal parcheggio (m 2.007) si segue il sentiero AVS 5 fino alla croce di quota 2.325 posta fra i prati. Dalla crocesi imbocca la mulattiera ex-militare che prende quota gradatamente. Giunti al bivio di quota 2.450 circa bisogna fare attenzione a non imboccare per sbaglio l'invitante mulattiera che porta al Cippo dei Tre Confini (a meno che non si voglia inserire la breve deviazione con andata e ritorno). Si prosegue invece per il ramo che sale più ripido.La pendenza aumenta nel finale, sotto la grande croce di quota 2.782 (attenzione: ilPiz Lat si trova appena più avanti, a quota 2.808, lungo il crestone sommitale, e non è visibile a chi sale dalla malga) Il crestone del Piz Lat si percorre senza difficoltà ma ponendo attenzione a non affacciarsi troppo sullo scosceso versante svizzero. Qualche attenzione in più, per l'esposizione e la presenza di fastidioso ghiaino, va posta nella discesa dalla linea di cresta alle prime distese prative. Per il resto il ritorno alla malga è intuitivo e facile.

Come arrivare: dal paese di Resia si seguono le indicazioni per la Val di Roia. Dopo la stazione a valle degli impianti si prosegue in salita su strada stretta finchè sulla destra si stacca una stradina (indicazioni) per la Reschener Alm/MalgaResia. La strada bianca (aperta al traffico ma non segnata in Google Maps) termina al parcheggio della malga, che dispone anche di un posto di ristoro.

sabato 5 settembre 2015

Le guide di Albano Marcarini sono ora in rete

Erano molto difficili da rintracciare nelle rivisterie e librerie, da oggi sono finalmente acquistabili via Internet.
Il sito Sentieri d'autore raccoglie gli itinerari escursionistici finora usciti, distinti in otto
sezioni tematiche: strade della storia, all'aria aperta, lontano dagli occhi, miramare,
belvedere, sentieri di natura, campi e vigne -ulivi e castagni, ferrovie dimenticate.
La formula colta e raffinata della collana escursionistica "Sentieri d'Autore" acchiappa da subito, con le mappe disegnate a mano e con gli acquarelli al posto delle foto.
I luoghi sono quelli del turismo minore e dell'andare lento, tutti in Italia, da Nord a Sud.
Ora l'autore ha (finalmente) aperto un sito di e-commerce che corre parallelo a quello, già esistente da tempo e che rimane, che raccoglieva le escursioni a piedi e i giri in in bici.

mercoledì 2 settembre 2015

Girovagandoinmontagna si specchia nei Lagorai

L'informale meeting di fine estate organizzato dai simpatici girovaghi di Girovagandoinmontagna.
Tra le baite dei Lagorai, sopra Roncegno, lontano dagli itinerari più gettonati, in un
posto perfetto e in una mattinata dal cielo "sempre più blu". Per chi non lo sapesse
questo è l'indirzzo del forum di Girovagandoinmontagna.
Un incontro semplice, informale e spontaneo come il loro sito, un forum che funziona da area di scambio d'esperienze e informazioni, utilissimo a chi cerca info aggiornate per muoversi fra i monti trentini (sì, proprio quelle che servono il giorno prima e che è inutile cercare nei siti istituzionali).
Lo consulto regolarmente, anche se i miei passaggi non lasciano sempre traccia. L'invito m'è giunto, inaspettato e assai gradito, quando avevo già il pomeriggio impegnato da tempo, ed è stato un peccato non potermi fermare. Ma per fortuna, con ogni probabilità, ci sarà un replay l'anno prossimo. O magari anche prima, sotto la neve...