lunedì 1 maggio 2017

A passo lento nella "Venezia sconta"

Potremmo chiamarli trekking urbani. Lunghe passeggiate da fare in giornata, con la sola accortezza di stare lontani dalle location turistiche (il campanile di San Marco fa eccezione, se il cielo è sereno).
skyline venezia
Sopra: dal campanile di Piazza San Marco, in una giornata di cielo sereno.
A metà pomeriggio il Gps ha già archiviato venticinque chilometri di camminata più  piatta di un Waal, sono chilometri leggeri come piume, e non solo perchè lo zaino è rimasto a casa.
venezia decadente
Lusso e accattonaggio si sfiorano in questa città decadente.
👉Sporgendosi oltre l'inesauribile fiumana di turisti giapponesi e cinesi, ci si accorge che Venezia non è solo turismo e carnevale: a Castello, per esempio, ci si può imbattere nella sezione ANPI, gomito a gomito col barcone che rifornisce di verdura gli abitanti del quartiere: una piccola "erbaria" galleggiante che fa il pari col barcone del "Ponte dei Pugni" di Dorsoduro.
Non mancano le occasione per qualche scatto fuori ordinanza: cartoline non convenzionali che fissano risvolti veneziani impossibili da trovare sulle guide, Loney Planet compresa.
venezia quotidiana
La Serenissima che cerca di rendersi presentabile (e che ci riesce, nonostante tutto).
👉Ecco allora la consegna delle merci che avviene via acqua, l'industria di Marghera che incombe sulla laguna, le verdure vendute direttamente dai barconi, i gabinetti a pagamento, l'accattonaggio diffuso e tollerato, la laboriosa raccolta delle immondizie, anch'essa via acqua, i vinai che vendono vino sfuso succhiandolo dalle damigiane di vetro, eccetera.
👉Quadretti urbani, aspetti minori della vita quotidiana di questa città che galleggia sull'acqua.
Succede di trovarseli davanti così, del tutto inaspettati, scoperti quasi per caso negli anfratti della città, nei sestrieri di Dorsoduro, di Castello e di Cannaregio ma anche fra le calli secondarie del centro storico, dove basta scartare di cinque metri per ritrovarsi in perfetta solitudine.
erbarie a venezia
La città dipende dall'entroterra lagunare per il rifornimento quotidiano delle verdure, che si vendono nel mercato centrale, quello a ridosso del ponte di Rialto e che si affaccia direttamente sul Canal Grande. Ci sono poi i banchetti piazzati nei campi e nelle calli dei sestieri più popolari, come Dorsoduro o Castello, dove sono ancora ospitati su barconi ancorati alle rive, a portata di bacaro e cicheto e vicino ai rivenditori di vino in damigiana.

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