sabato 6 maggio 2017

Novità sul Pizzo di Levico (o Cima Vezzena)

Con la mania di "mettere in sicurezza" si sta mandando a pallino l'idea stessa dell'andar per monti: e allora a quando la recinzione con rete anticitrulli delle Bocchette Centrali nel Brenta?
Pizzo di Levico Cima Vezzena
Sporgendosi oltre le reti di recinzione si può ancora godere del formidabile panorama circolare garantito sia d'estate che quando c'è neve. Nella foto uno scorcio verso la Valsugana, con al centro la boscosa e articolata dorsale dell'Armentera con la lontana Cima Armentera, che le dà il nome. Sulla destra,invece, la Cima Manderiolo, praticamente un clone del Piz di Levico/Cima Vezzena.
Il nuovo belvedere panoramico a sbalzo sulla Valsugana. Discutibile, ma accettabile.
Certi piccoli sindaci di paese che si mimetizzano dietro l'anonimato di liste civiche "nè di destra nè di sinistra" hanno una vocazione maneggiona da piccoli affaristi paesani.
Pizzo di Levico Cima Vezzena
Tre scatti a caso sul delirio "sicurezza", una foglia di fico invocata dagli amministra-
tori locali per distribuire piccoli lavori a piccole ditte di piccoli affaristi locali.
Vedi le altre foto in Google Photo.
Impersonano il "partito dei sindaci" così agognato da Luciano Grisenti, il potente assessore che voleva cementificare tutto e che per questo si guadagnò in regalo dall'allora governatore Lorenzo Dellai una simbolica betoniera della Politoys.
Questi pericolosi ometti sono l'eredità diretta di quei nefasti anni. Si sono evoluti e ora parlano il linguaggio del politicamente corretto: mettere in sicurezza, valorizzare, mettere in rete, sinergie territoriali, fare rete... ma quando si muovono in montagna fanno danni.
GPS Pizzo di Levico Cima Vezzena
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
La classica salita al forte scavato nella roccia del Piz di Levico da oggi in poi è destinata a impigliarsi nelle grottesche recinzioni metalliche che ne ingabbiano la sommità. Se l'affarismo travestito da delirio-sicurezza si spinge fino a mettere a rischio l'integrità delle vette alpine, allora in questi pubblici amministratori c'è davvero qualcosa di patologico...

Quota di partenza/arrivo: m 1.419 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 1.908
Dislivello assoluto: m 489
Dislivello cumulativo in salita: m 539
Dislivello cumulativo in discesa: m 539

Lunghezza con altitudini: km 10,1
Tempo totale netto: ore 3:30 AR
Difficoltà: E

Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata.

Come arrivare: si abbandona la statale 47 della Valsugana all'uscita di Levico, prendendo poi per Caldonazzo. Seguendo le indicazioni per Monterovere si risale la vecchia strada dei Kaiserjaeger e si prosegue in direzione fino al Passo Vezzena, ove si svolta a sinistra e si parcheggia l'auto presso il ristorante Baita al Verle.

2 commenti:

  1. mamma mia che belle foto, complimenti come al solito. Il Luciano in verità si chiama Silvano e l'attacco al sindaco non lo condivido proprio. Prova te ad amministrare al giorno d'oggi. Intanto bravissimi che son riusciti ad avere un finanziamento per quel lavoro, non penso siano tutti sul bilancio comunale, poi, se arrivano soldi, tanti se ne sono già andati a progetti e burocrazia varia. Quindi affida i lavori che spesso non sono neanche gestiti direttamente dal comune, paga le tasse che non sono poche, quanto pensi che resti ai "piccoli affaristi locali"? Ben vengano anche questi lavori, l'importante è che siano ben eseguiti e portati a termine, possibilmente dai nostri artigiani.

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    1. Acci... sì, Silvano, certo. Grazie per la segnalazione. Per il resto posso solo confermare che sì, i piccoli affaristi locali si muovono anche per poco e lo fanno sempre con finanziamenti provinciali. Finanziamenti in cambio di voti. Si chiama partito dei sindaci. Sì, spesso è veramente poco: una rotonda inutile, una messa in sicurezza non richiesta: così fan tutti, come si dice, compreso quello di Levico Terme (che tra il resto conosco personalmente). Continuo a pensare che circondare con reti metalliche le cime dei monti sia sbagliato anche quando i lavori "sono fatti bene". Ma per fortuna ci sono anche le buone pratiche, i soldi spesi bene per lavori fatti bene, e in Lagorai negli ultimi anni gli esempi non sono mancati, per fortuna.
      PS: grazie per i complimenti alle foto.

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