giovedì 15 marzo 2018

A spasso nella Venezia minore: alla ricerca della Calle dei Marrani di Hugo Pratt

In “Favola di Venezia”, venticinquesima avventura di Corto Maltese, ambientata a Venezia tra il 10 e il 25 aprile 1921, Pratt dipinge una storia incastrata tra sogno e realtà, tra oriente e occidente.
Calle dei Marrani
La foto che illustra l'edizione cartacea di "Favola di Venezia" era
stata presa in Salizada Santa Giustina, in Sestriere Castello.
Nella tavola finale, l'autore si lascia andare a una confidenza: “Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti: uno in Calle dell’Amor degli Amici; un secondo vicino al Ponte delle Maravegie; un terzo in Calle dei Marrani a San Geremia in Ghetto. Quando i veneziani (e qualche volta anche i maltesi..) sono stanchi delle autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie…”.
👉Ma chi erano i Marrani? Come Marrani erano conosciuti gli ebrei che si erano convertiti al cristianesimo per convenienza o obbligo lungo le persecuzioni spagnole del XIV e XV secolo.
Dopo l'espulsione dalla Spagna nel 1492 alcuni di questi ebrei sefarditi si stabilirono nel ghetto veneziano e si portarono dietro lo spregiativo nomignolo spagnolo (in spagnolo marranos, porco; probabilmente dall'arabo maḥram, che significa "cosa proibita") che poi, italianizzato, divenne sinonimo di malandrino, furfante, imbroglione.
La Calle dei Marrani di Pratt sembra coincidere con questa "salizada", una stra-
da più che una calle...
👉E forse per questo Pratt situa la Calle dei Marrani nelle vicinanze della chiesa di San Geremia in Ghetto.
Ma, a parte il fatto che San Geremia è fuori dal perimetro del Ghetto, lì intorno, non c'è una strada con quel nome. E la vecchia fotografia che illustrava il prologo della "Favola di Venezia" era stata scatta in Salizada Santa Giustina, nel sestiere di Castello. Il vecchio muro in mattoni con due finestre quadre ad inferriate e una porticina addossata ad un più importante portale con timpano dalle decorazioni scolpite si apre nel muro esterno del Palazzo Contarini della Porta di Ferro.
calle dei marrani
Salizada Santa Giustina: i lavori del 2002 che hanno interessato il Palazzo Contarini della Porta di Ferro hanno fatto sparire il "nizioleto", la targa toponomastica dipinta sul muro che si usa a Venezia. Al suo posto c'è ora lo scarico di una grondaia.

Nessun commento:

Posta un commento