domenica 30 settembre 2018

"Eva Dorme", la saga d'una famiglia contadina nel disgraziato Novecento sudtirolese

Le vicende di una famiglia povera sudtirolese pusterese si dipanano tra masi, oppressione fascista, simpatie naziste, terrorismo separatista, strategia della tensione e boom turistico. Una narrazione che commuove e che, seppur lasciando una punta di amaro in bocca, riesce a far aprire gli occhi sui lati oscuri dell'idillio montano, parlando di
Eva Dorme
Francesca Melandri, "Eva dorme", Mondadori, Milano, 2010.
quei risvolti che la retorica dei "gerani alle finestre" ha contribuito a tenere in un cono d'ombra per decenni.
Giovanna Melandri non è solo una scrittrice di razza, una che sa scrivere, ma anche una che conosce profondamente l'ambiente sociale di cui sta raccontando.
E in effetti l'autrice è vissuta per ben quindici anni a Brunico: quel che si dice "un'esperienza formativa" che l'ha evidentemente segnata nel profondo, stimolando attenzioni e curiosità sui troppi risvolti lasciati in ombra dalla pubblicistica: il mondo dimenticato del lumpenproletariat sudirolese, le prove generali della Strategia della Tensione che i servizi deviati effettuarono qui negli anni del terrorismo separatista del BAS, l'arretratezza civile delle valli che è andata avanti fino al Sessantotto, le ricadute sociali del boom turistico...
La sua è una penna meticcia, che lascia sulla carta segni da mezzosangue, cresciuta a cavallo fra due culture senza mai riuscire a sposarne una.

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