sabato 16 agosto 2025

Nella ex-locanda "Altreier Hof" di Altrei/Anterivo

L'antico bar del villaggio conserva ancora oggi l'atmosfera d'un tempo.
E' proprio al centro del nucleo antico di Altrei/Anterivo, da dove si parte per l'escursione a piedi alla panoramica Krabes Alm, nel parco naturale del Monte Corno. Ha mantenuto i tradizionali soffitti bassi e l'arredo in legno con le lunghe panche allineate alle pareti.
Essendo situato su un terrazzo soleggiato esposto a sud, Anterivo gode di un buon
clima. Il bar Altreier Hof è nato come locanda, cioè offriva anche alloggio ai viag-
giatori, una formula un tempo diffusissima ma oggi quasi abbandonata.
Altrei/Anterivo è un piccolo borgo, che si trova al confine linguistico tra l'Alto Adige e il Trentino.
👉E' di lingua e cultura tedesca anche se si affaccia sull'Avisio trentino, tuttavia ha pochi masi e le superfici coltivate sono molto frammentate, come avviene nelle valli di tradizione latina: sembra incerto circa la sua identità, forse perchè prima dell'accordo De Gasperi-Gruber fra Italia ed Austria del 1946 questo comune di lingua e cultura tedesca era amministrativamente aggregato ai comuni delle valli dell'Avisio, che facevano parte del Trentino.
Il bar fa panini e toast e serve la birra (leggera e fresca) del Santuario di Pietralba.
👉Una curiosità: dalla fine del XIX secolo fino agli anni '60 del XX secolo qui si coltivava un caffè che veniva prodotto con i lupini:
La sua menzione più antica risale al 1897 nella biografia di Johann Baptist Zwerger, un principe-vescovo originario di Anterivo.
I lupini sono stati utilizzati come surrogato del più costoso caffè fino agli anni '60 del Novecento. In quel periodo, con la maggiore disponibilità e accessibilità del caffè tradizionale, l'uso del "caffè di Anterivo", dal sapore simile alla nocciola, è diminuito quasi fino a scomparire.
Tuttavia, alcuni abitanti hanno continuato a coltivare e conservare i semi. Agli inizi del Duemila, grazie anche a ricerche e all'impegno di un gruppo di agricoltori locali che si sono uniti in associazione, la coltivazione del lupino di Anterivo è stata riscoperta e rilanciata. Dal 2005, l'Associazione dei coltivatori di caffè di lupino di Anterivo promuove la coltivazione, la tostatura e la commercializzazione di questo prodotto unico, che dal dicembre 2022 è anche un Presidio Slow Food.

martedì 12 agosto 2025

Tagliere di pasta da luganega alla piastra con pomodori, cipolla, insalata (e pane di segale)

Estate tempo di barbecue anche quando piove: pasta da luganega alla piastra, pomodori, cipolla di Tropea, insalata trentina e pane segalino.
Poi si può mangiare anche in casa, alla faccia del temporale. Tanto l'odore di fuoco e di fumo non si perde per strada. Salare e pepare e basta, e spiluccare direttamente dal tagliere, con le mani, anche se si ignora il significato di "finger food"...
La pasta da luganega trentina (al centro, poi in alto a sx in un "pan onto" bassane-
se
 e poi a dx nel piatto con risotto e zucchine) ha lo stesso aspetto dell'americano
hamburger
 (qui su foglie di vite) e della balcanica pljeskavica. Ma impera la griglia.

La pasta da luganega trentina è un impasto a grana grossa composto di di carne suina magra e lardo, speziato con sale, pepe e spesso aglio. Può essere ridotta ad una schiacciata rotondeggiante e cotta come gun hamburger o una pljeskavica, ma:
👉L'impasto per un hamburger ha una base molto semplice: carne di manzo, sale e pepe.
👉La pljeskavica combina carni diverse: manzo+maiale (tra gli ortodossi) o manzo+agnello (tra i musulmani), speziata con molto aglio, cipolla, sale, pepe e paprika dolce.

mercoledì 6 agosto 2025

Il Forte di Busa Granda al Compet di Levico

Faceva parte di "Festung Trient" (fortezza Trento), il sistema difensivo che proteggeva Trento con un anello di fortificazioni in quota.
Il forte era sotterraneo. Dalla cupola corazzata sporgevano solo le tre bocche da fuoco puntate verso la Valsugana, parte di un sistema integrato che andava dal Bondone alla Marzola, alla Vigolana, all'altipiano di Vezzena-Lavarone, al Calisio e al Soprasasso.
Dalla cupola del forte guardando verso i laghi di Levico e di Caldonazzo. In eviden-
za la Vigolana, la Marzola, le Tre Cime del Bondone e lo Stivo. Sullo sfondo a de-
stra le lontane nevi dell'Adamello.
Il Forte di Busa Grande si trova nei pressi del Compet, il quadrivio che si trova sul fianco meridionale di Cima Panarotta, dove la strada Levico-Panarotta incrocia che arrivano da Vetriolo e da Vignola di Pergine. Il forte si trova a 1500 metri di quota e lo si raggiunge da Compet (1383 mt.) con una comoda e breve passeggiata su forestale di un chilometro e mezzo, del tutto priva di difficoltà.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
👉L"'Ersatzwerk Busa Grande" fu costruito al tempo della WW1 dal genio militare austro-ungarico per sorvegliare e difendere la Valsugana; faceva parte dell'anello di forti, capisaldi e trinceramenti che circondava la città di Treno per metterla al sicuro dalle forze armate italiane. Si tratta di un caposaldo di artiglieria con obici corazzati sotterranei dei quali sporgeva dal suolo solo le tre canne da fuoco Skoda-Pilsen da 105 millimetri. Sostituì il sottostante forte del Col de le Bene aumentando così la copertura visiva e di fuoco del settore.
👉Il forte, che è visitabile, può diventare la meta di una passeggiata: meglio se pomeridiana, quando il sole estivo non picchia più e non costringe

mercoledì 30 luglio 2025

L'avventura lagunare di Corto Maltese, con il fascismo sullo sfondo: "Favola di Venezia"

"Favola di Venezia" è una delle più famose novelle di Hugo Pratt ed è ambientata nel 1921, in una Venezia ormai infiltrata dal fascismo.
Tra i protagonisti silenziosi della Venezia elusiva disegnata da Pratt ci sono i gatti, felini urbani apolidi e individualisti, proprio come il misterioso marinaio Corto Maltese. E poi c'è un Gabriele D'Annunzio appena sloggiato da Fiume che irrompe sulla scena...
I gatti protagonisti anche sulla copertina di "Favola di Venezia".
Nel 1921 D'Annunzio era tornato nella "Casetta Rossa" dopo l'impresa di Fiume, mentre il nascente fascismo cittadino frequentava un certo bar del centro, appena dietro San Marco...
Su questo sfondo Hugo Pratt colloca una delle più celebri avventure di Corto Maltese. La storia, che si snoda a Venezia tra il 10 e il 25 aprile del 1921, si dipana tra esoterismo, massoneria e mistero lungo il sottile confine tra sogno e realtà. 
L'arrivo degli squadristi interrompe la conversazione tra Corto e Faliero...
👉La trama ha inizio con Corto Maltese che, inseguito da alcuni uomini armati sui tetti di Venezia, precipita da un lucernario proprio nel bel mezzo di una riunione di una loggia massonica. Soccorso dai "fratelli muratori", viene presto accompagnato all'uscita, non essendo un iniziato. Fuori dal palazzo, Corto fa la conoscenza di Bepi Faliero, un massone veneziano incuriosito dalla sua insolita intrusione. Corto rivela a Faliero di essere a Venezia alla ricerca della leggendaria "Clavicola di Salomone", uno smeraldo magico con incisioni misteriose. La conversazione viene interrotta dall'arrivo di un gruppo di fascisti, capeggiati dall'arrogante Stevani, ma l'intervento di Gabriele D'Annunzio evita che la situazione degeneri in una rissa.
👉La ricerca della "Clavicola" porta Corto a immergersi in un vortice di incontri con personaggi stravaganti: massoni eccentrici, avventurieri inusuali, filosofe enigmatiche e, ovviamente, i boriosi fascisti dell'epoca. Il marinaio si trova coinvolto in una serie di eventi misteriosi e pericolosi, rischiando più volte la vita e venendo persino accusato di tentato omicidio. Nel corso della sua indagine, Corto apprende la storia del talismano, che, passando di mano in mano nel corso dei secoli, è nascosto in una corte segreta di Venezia. La città lagunare, con le sue calli, i suoi canali e i suoi segreti, diventa un personaggio a sé stante, un labirinto dove la realtà si mescola al fantastico sempre in bilico sul confine labile tra ciò che è reale e ciò che è
... ma l'intervento di D'Annunzio evita che la situazione degeneri in una rissa.
 onirico. Corto Maltese si ritrova a interrogarsi se la "Clavicola" sia un oggetto tangibile oppure se non sia altro che "la materia stessa di cui sono fatti i sogni".
👉"Favola di Venezia" è un omaggio di Hugo Pratt alla città che amava, un'avventura che esplora temi come l'esoterismo, la politica dell'epoca (con un interessante sguardo sull'ascesa del fascismo e i suoi legami con l'esoterismo) e la costante ricerca di Corto Maltese di un significato in un mondo complesso e affascinante.
👉Tuttavia la trama è punteggiata di impliciti riferimenti autobiografici, che sfuggono ad una lettura immediata e che rimandano alle radici fasciste dei PrattSulla composizione sociale della città vedi anche qui.

venerdì 25 luglio 2025

Piatto unico fatto di Würstel con crauti, senape e cren - accompagnati da pomodori crudi speziati

E' un piatto unico stuzzicante: ci sono i classici Würstel&crauti cotti con alloro&ginepro, però sono molto accompagnati e molto conditi...
Naturalmente i crauti (della Zuccato) sono stati ripassati in tegame con le bacche di ginepro e le foglie di alloro e, messi nel piatto, spolverati di pepe nero. Nello scomparto accanto, la senape dolce (cioè quella tedesca, non quella di Lione) e anche la salsa di rafano (Cren, in tedesco). Ho condito i pomodori crudi conditi col solito aceto di vino più la salsa di olio d'oliva e aglio, poi li ho spolverati di pepe nero e Kümmel (in italiano semi di Comino). Il sale, come sempre, a piacere e solo se se ne sente il bisogno.

La salsa di rafano (Cren) è quella della ditta slovena Natureta.

Piatto più invernale che estivo, ma in queste giornate di pioggia e vento umido ci sta anche a luglio. Specialmente alla sera.
Sì, d'accordo, c'è un certo sovradosaggio di salse piccanti e spezie varie, probabilmente dovuto al tentativo di rievocare il freddo secco di certe serate d'inverno, molto più confortevole di quest'afa umidiccia che toglie le forze...

lunedì 21 luglio 2025

Piselli in padella e polenta di farina taragna

Una polenta mista di mais e grano saraceno accompagnata da piselli soffritti insieme a dadini di prosciutto cotto (tutto molto industriale).
La polenta con i piselli: una accoppiata che si può completare con del pesce bianco e diventare così un piatto unico.
E' lo speck a fare la differenza...
Non è vero che i prodotti industriali fanno sempre e comunque schifo. Certi surgelati (pesce e verdure) danno più affidamento di certi altri "freschi" conservati sui banchi all'aria aperta...
Per la polenta: ormai certe polente "istantanee" che si trovano in commercio non fanno più alzare il sopracciglio e, visto che sono molto più veloci da preparare, ho superato le mie resistenze. Io ho usato il "preparato per polenta taragna" di un mulino di Teglio (SO) che è una farina mista mais-saraceno: 250 grammi di farina in un litro d'acqua. Appena l'acqua, salata a piacere con sale grosso, ha cominciato a bollire, ho versato a pioggia la farina precotta, mescolando energicamente sempre nello stesso verso con una cucchiaione di legno per evitare la formazione di grumi.

Per i piselli: ho usato tre etti di piselli surgelati, 150 grammi di prosciutto cotto tagliato a dadini e una cipolla. In una padella capiente ho scaldato un filo d'olio extra vergine d'oliva aggiunto la cipolla tritata e lasciato soffriggere dolcemente a fuoco basso finché la cipolla non è diventa trasparente (fare attenzione a non bruciarla) poi ho aggiunto i dadini di prosciutto e ho fatto rosolare il tutto per qualche minuto, finché non sono diventati leggermente dorati e croccanti. Solo a questo punto ho unito i piselli nella padella e aggiunto anche mezzo bicchiere d'acqua calda, coperto con un coperchio e lasciato cuocere a fuoco medio-basso per circa 10-15 minuti, finché i piselli non saranno teneri (pepare con nero macinato fresco mescolando bene).

mercoledì 16 luglio 2025

Claudia Particella, l'amante del Cardinale

Questo romanzo giovanile di Benito Mussolini fu pubblicato a puntate come fumettone d'appendice su "Il popolo", il quotidiano dei socialisti trentini fondato e diretto da Cesare Battisti (e ne risollevò le vendite).
Fece scandalo perché la trama si basava su fatti realmente accaduti ma da sempre tenuti nascosti dal sonnacchioso e clericale establishment trentino. Subito dopo giunse un altro suo scritto al vetriolo: "Il Trentino veduto da un socialista".

Per farsi un'idea della scrittura mussoliniana, Google Libri mette a disposizione la
anteprima gratuita di alcune pagine. Vedi anche nel PDF uno studio del Disertori.
Il giovane Mussolini scoperchiò la pentola ricostruendo la scandalosa vicenda del rapporto tra il principe-vescovo Emanuele Madruzzo e una tale Claudia Particella, figlia di un suo consigliere, nel Trentino secentesco.
👉Emanuele era stato il più discusso dei Madruzzo sia per la sua fuga durante la pestilenza del 1630, sia per la sua storia con la Particella.
👉L'establishment locale mal digerì il fatto che il fumettone andasse a ruba, ma il capo dei socialisti trentini Cesare Battisti lo accolse invece come una manna dal cielo, perché risollevò le stanche vendite del quotidiano da lui diretto.
La rivista mensile "Historia" rievocò il fumettone trentino di Mussolini (pubblicato nel 1910) con un ampio servizio nel suo numero di agosto del 1968.