giovedì 23 maggio 2019

Le spoglie contese di Cesare Battisti

Battisti fu allo stesso tempo un grande dirigente socialista e un irredentista convinto e irriducibile. Tanto che, sebbene suddito austriaco, disertò e si arruolo nell'esercito italiano. Alla Fine lui e Mussolini si ritrovarono ancora una volta dalla stessa parte: socialisti, interventisti, nazionalisti, tre in uno. E il fascismo passò all'incasso.
cesare battisti
Il corteo celebrativo mentre passa sotto i Tre Portoni "fra due ali di folla".
E fu la guerra, la grande macelleria della WW1.
Dopo la macelleria il fascismo trionfante si diede da fare per farne un mito "ad una dimensione", cioè quella nazionalista, cancellando accuratamente ogni traccia di socialismo dalla biografia politica di Battisti.
Mussolini si spinse fino a costruire il monumento-sacrario che noi oggi osserviamo di sfuggita sul Doss Trento, che fino ad ad allora era stato solo uno dei tre piccoli "denti" rocciosi che avevano dato nome alla città.
👉Qui siamo al 26 maggio 1935: è la testa del corteo per la traslazione delle spoglie di Battisti dal cimitero di Trento fino al Doss Trento.
Alla solenne cerimonia partecipò anche il re Vittorio Emanuele III.
La mitografia vuole che alla cerimonia partecipasse, facendo ala, "una grande folla di cittadini e forestieri".
👉Ma la foto a lato sembra più aderente alla realtà storica, che vide le masse trentine più austriacanti che irredentiste, e più bendisposte verso la collaudata autonomia amministrativa austroungarica che verso il centralismo autoritario dello stato fascista.

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