Visualizzazione post con etichetta Maddalene. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Maddalene. Mostra tutti i post

giovedì 30 giugno 2016

Giro attorno a Cima Trenta (nelle Maddalene)

Largo anello in quota nelle Maddalene, la lunga catena che segna il confine linguistico tra il mondo germanico e quello latino.
Cima Trenta nelle Maddalene
Il passaggio alto fra la trentina Val di Bresimo e la sudtirolese Ultental è il Passo Alplahner/Alplahner Scharte, una suggestiva forcella che ospita l'omonimo laghetto alpino. Arrivando dal versante trentino la vista si apre sulle cime che separano la Val d'Ultimo dalla Val Venosta.
Cima Trenta nelle Maddalene
Cima Trenta/Walscher Berg: una lunga cresta rocciosa fra due mondi che restano
lontani fra loro. Gigi sulle ultime roccette dopo i tre ometti di cresta, con i monti
della Ultental/Val d'Ultimo a far da sfondo. Insomma, pare che questa sia la cima.
Vedi le altre foto in Google Foto.
In lingua tedesca welsch significa "meridionale" e quindi Welscher Berg andrebbe tradotto con Monte Meridionale.
GPS Cima Trenta nelle Maddalene
Un pezzo del tracciato GPS si svolge su traccia non segnata, al di fuori delle
cartografie ordinarie. E' il pezzo che traversa dall'ovile Hinter Die Mahder fino
al Passo di Val Clapa. Fa risparmiare 180 metri di perdita di quota e di successi-
va risalita. Ho inserito il tratto nella sentieristica OpenStreetMap classificando-
lo come "traccia", un gradino più in basso di "sentiero non segnato" e due sotto
"sentiero generico".
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Senonchè il toponimo usato dai locali (Walscher Berg anzichè Welscher Berg) è davvero illuminante perchè se nelle aule universitarie il Welscher è colui che si esprime in un idioma infarcito di parole straniere, nelle osterie venostane e della Ultental/Val d'Ultimo il dialettale Walscher (o Waltscher) diventa subito, più rudemente, il terrone: "Du bi a Walsch" anzichè "Du bist ein Walscher".

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 1.817 (parcheggio a Malga Bordolona di Sotto)
Quota massima raggiunta: m 2.604
Dislivello assoluto: m 787
Dislivello cumulativo in salita: m 962
Dislivello cumulativo in discesa: m 961
Lunghezza con altitudini: km 10,8
Tempo totale netto: ore 5:00
Difficoltà: EE

Descrizione del percorso: dal parcheggio della Bordolona di Sotto (m 1.817) si imbocca il sentiero SAT 136 e lo si segue fra i prati 

mercoledì 15 ottobre 2014

Bivacco Pozze in Val di Bresimo

Stavolta siamo in cinque, c'è anche la cagnetta Luna. Si inizia sotto la pioggia e si prosegue nella nebbia, gli zaini zavorrati da cibarie e beveraggi per un simposio d'autunno in un posto che pensavamo fuori mano.
Il Bivacco Pozze si affaccia sulla terza sponda della Val di Non. Sulla sinistra il Monte Pin con la cresta che porta a Passo Binasia. Ben visibile la Malga Borca di Sotto. Più in alto, giusto sotto l'insellatura di Passo Binasia, si trova la Malga Binasia Alta, al cui interno è stato ricavato il bel Bivacco Malga Binagia Alta.

Cima Lainert
Salita e discesa nella nebbia. L'ometto di Cima Lainert immerso nel bianco.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Il bivacco è una bella, ampia, comoda costruzione in pietra e legno affacciata sulla Val di Bresimo, con bella vista sulla catena principale delle Maddalene e sulla terza sponda della Val di Non. 👉Ma i nove posti letto sono già tutti occupati.
Ci facciamo bastare il ripiano dell'angolo cucina (sì, c'è anche quello, ben separato dai tavoloni principali) e per la notte ci sistemiamo sui tavoli, io dormo sulla mensola sotto la finestra.
GPS Cima Lainert
Scarica la traccia GPS.
👉Per la cena non ci facciamo mancare nulla, verdura e amaro compresi. L'indomani solo io e Bruno decidiamo di salire comunque a Cima Lainert. Ci accompagna Luna, ben lieta di lasciare i fumi del bivacco; saliamo tra le praterie gialle fendendo una nebbia pesante che ci lascia zuppi; incrociamo un paio di cacciatori delusi ("No se vede na ostia!").
👉La cima è un ometto di sassi. Mi incaponisco a fotografare la nebbia: Bruno da solo, Bruno e Luna, l'ometto da solo, la nebbia da sola.

mercoledì 20 novembre 2013

Castel Pagano (tra Val di Bresimo e Val di Rabbi)

Si chiama così quel monte tozzo dove ha termine la Val di Bresimo, proprio sopra le due malghe Bordolona (Bordolone?).
Castel Pagano
Il passaggio alto fra la Val di Bresimo e la Val di Rabbi avviene attraverso il Passo
Palù (m 2.412) che separa Castel Pagano da Cima Tuatti e si trova oggi lungo
il Sentiero Aldo Bonacossa, l'alta via escursionistica che collega il Passo del-
le Palade a Rabbi (fraz. Penasa). Il Castel Pagano - da dove è stata scattata la
 foto - è in genere trascurato dagli escursionisti, e quindi garantisce tranquillità.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Siamo nel versante trentino delle Maddalene, bella, lunga e ariosa catena  montagnosa al confine linguistico italo-tedesco, dove più che altrove il mistilingue sembra essere un codice accettato da entrambe le parti.
GPS Castel Pagano
Il percorso visto in Google Earth.
Perfino gli orgogliosi sudtirolesi della Ultental/Val d'Ultimo riconoscono le loro cime poste a mezzogiorno come facenti parte del meridione italico, tanto è vero che ne parlano come dei monti della Nonstal (Val di Non), ponendo per un attimo da parte il diffuso termine weslch, ossia "levantino", che fuor di metafora significa praticamente terrone.
👉Questi monti mi piacciono perchè sono fuori dai circuiti degli impiantisti, un fatto che li avvicina ai Lagorai che ho giusto dietro casa.
Sono molto frequentati da quelli del posto, e ciò - sempre per me - è già da sola una bella garanzia.
Non assoluta, certo, ma insomma...
Tutto ciò detto, questo giretto estivo non ha molte pretese ma merita per l'ambiente, che definirei da estimatori, gente abituata alla sostanza del monte dietro casa ("a mont") piuttosto che a una notorietà

domenica 17 novembre 2013

Sul Monte Pin dalla Val di Bresimo

Arrivando a Cles non si può fare a meno di notare un'alta piramide erbosa che guarda Cles da settentrione e promette grandi panorami.
Facile cima panoramica ad un'oretta di cammino dal bivacco Malga Binagia.
Vedi le altre foto Google Foto.
E' il Monte Pin, una cima di per sè facile e che decidiamo di rag-giungere da dietro, prendendola dalla Val di Bresimo, più che altro per  avere una scusa per fare tappa al bivacco ricavato dai locali della Malga Binagia Alta, molto ampio e confortevole, da poco dotato anche di materassi e coperte, che fino allo scorso anno mancavano.
Nota: il tracciato della salita al Monte Pin é quello rosso. Quello giallo riguarda la
salita dal parcheggio auto al Bivacco Malga Binagia Alta.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Diciamo fin troppo confortevole, visto che c'è perfino il w.c. e la doccia, una cosa cosa che secondo me sembra attirare qualche cafone di troppo (abbiamo trovato le proteste della sezione SAT per le condizioni in cui hanno trovato i locali).
Secondo me bivacchi un po' più spartani terrebbero a distanza un certo tipo di gente... personalmente non vado in montagna per farmi la doccia e per lavarmi basta l'acqua delle fontane, che almeno sono all'aperto.
👉Il bello della gita è proprio dormire in bivacco, il giorno dopo rimangono da fare solo 300 metri fino alla cima; la camminata sul comodo sentiero SAT è comoda e panoramica e l'ambiente delle Maddalene è come sempre ampio e rilassante. Peccato per la nuvolaglia stagnante sulla Val di Non, niente vista sul lago. Sarà per un'altra volta, magari salendo da Malga Lavazzè (versante di Rumo)...
Più noioso si prospettava il ritorno a valle lungo la forestale che cala in Val di Bresimo ma il malgaro (sudtirolese della Val d'Ultimo con aiutante rumeno) s'è offerto di darci un passaggio sul suo fuoristrada.
Come rifiutare?

Quote e dislivelli (dal bivacco): escursioni_estive
Quota di partenza: m 2.138 (Biv. Binagia) 
Quota di arrivo: m 2.419 (Monte Pin)
Quota massima raggiunta: m 2.419 (Monte Pin)
Dislivello assoluto: m 300 circa
Dislivello cumulativo in salita: m 343
Dislivello cumulativo in discesa: m 330
Lunghezza con altitudini: 4,85 chilometri
Tempo totale netto: 2:00 ore
Difficoltà: E
Nota: per raggiungere il bivacco dall'auto bisogna aggiungere altri 768 metri di salita su strada bianca.

Descrizione del percorso:
Lasciata l'auto a quota 1.370 si segue la forestale fino a Malga Binagia di Sotto (m 2.010) e poi a Malga Binagia di Sopra (m 2.138). Dalla malga-bivacco si segue il sentiero SAT 131B che da quota 2.300 in avanti prosegue come SAT 131 fino alla vetta del Monte Pin (m 2.419). Ritorno sul medesimo percorso.

Come arrivare:
Da Cles si prosegue verso Malè. Superato il Ponte di Mostizzolo prendere a destra per Cis e quindi per Bresimo. Si prosegue oltre il paese di Bresimo su strada asfaltata ma stretta fino a quota 1.370 dove sulla destra (piccolo spiazzo per parcheggiare) si diparte la sterrata chiusa al traffico che sale alle due malghe Binagia.

mercoledì 5 dicembre 2012

Sul Monte Luco, aspettando l'inverno

Il Monte Luco (Laugenspitze in tedesco) fa parte della Catena delle Maddalene, montagne poste a cavallo di due distinte aree etnico-linguistiche, la trentina Val di Non e la sudtirolese Val d'Ultimo-Ultental. escursioni_invernali
GPS Monte Luco
Dalla cima in direzione della conca di Merano.
Queste cime sono poco note al grande pubblico ma assai apprez- zate dagli amanti della montagna, come accade nel vicino Trentino con la Catena dei Lagorai.
C'ero già stato salendo dal Passo delle Palade e Malga Luco-Laugen alm, la via forse più praticata e più nota, ed ora ci torno in un autunno inoltrato ma ancora poco nevoso arrivando però da ovest ossia da Malga Castrìn.
GPS Monte Luco
Scarica la traccia GPS da EveryTrail.
GPS Monte Luco
Arrivando dalla cresta ovest: l'anticima, con la cima (e croce di vetta) sulla destra.
La malga è posto di ristoro in estate e si trova poco sopra l'omonimo passo, Hofmahdjoch in tedesco, dove si lascia l'auto. I pascoli della malga hanno la particolarità di essere sottopassati da un tunnel stradale aperto nel 1998 per colle- gare l'enclave tedesca di Lauregno-Laurein e Provès-Proveis con la bassa Val d'Ultimo-Ultental consen- tendo così ai locali di sbrigare le loro faccende senza essere costretti a lunghi "giri dell'oca".
Bait del Batista
Sulla via di rientro: il suggestivo bivacco "Bait del Batista" è  ben arredato ma
privo di posti letto. A dispetto del nome va bene solo come ricovero di emergenza.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Il percorso ad anello di oggi è piuttosto lungo: salire dalla cresta ovest, percorrere il bel crinale di vetta e ridiscendere dalla cresta est (attrezzata con brevi scalette in legno assistite da grosse funi). Per tornare a Malga Castrin ci aspetta un lungo traverso rivolto ad ovest con saliscendi che la neve fa sembrare più lunghi, ma finalmente arriva al bivacco Bait dal Batista (m 2.000), originale costruzione in pietra che s'appoggia alla roccia, un ottimo ricovero in caso di mal- tempo. Il traverso nevoso senza traccia ci ha stancati e rallentati, il lungo ritorno a Malga Castrin ci preoccupa un po'.
In effetti arriviamo alla malga col buio. L'ultimo pezzo che porta al parcheggio si svolge nel bosco, usando il flash dello smartphone come torcia arriviamo senza problemi. C'è proprio un buio pesto!
Sei ore abbondanti (più le soste) per l'intero giro. Il dislivello non supera i 700 metri che salgono però a 1.000 con i vari sù e giù.

giovedì 22 dicembre 2011

Bivacco Malga Binagia Alta (nelle Maddalene)

La Catena delle Maddalene separa il Trentino (Val di Rabbi e alta Val di Non) dal Sudtirolo (Val d'Ultimo-Ultental).
Vedi le altre foto in Google Foto.
Oltre alle foto, Gigi ha mandato una relazione di questa sua escursione "contemplativa" a Passo Binasia (o Binagia, m 2.296) con pernottamento a Malga Binasia Alta (o Binagia Alta, m 2.138), ora trasformata in bivacco completo di acqua, servizi igienici, stufa, legna, stoviglie, tavoli e panche.
👉I suoi otto posti-letto sono per ora, a tre mesi dall'inaugurazione, privi di coperte e di materassi.
E' gestito dal Gruppo SAT di Livo.


Il Bivacco Malga Binagia Alta in veste invernale. D'estate è un'ottima base di partenza per raggiungere il panoramico Monte Pin.

Quel che serve sapere lo troviamo qui: escursioni_invernali
Si percorre la Val di Non fino a Bresimo per poi imboccare la strada che risale la Valle omonima seguendo le indicazioni per la Malga Bordolona.
La strada, asfaltata ma stretta, superato il bivio (a sinistra) con la strada forestale per la Val Malgazza in loc. Amol prosegue con un paio di tornanti giungendo poco dopo al bivio con la strada forestale, chiusa al traffico, per il Bivacco a m 1.457.
Il Bivio è riconoscibile per il segnavia Bianco/rosso della SAT e per un grosso cartello di legno con la scritta Malga Binagia dell’Asuc di Livo.
Lasciata l’auto al bivio, nel poco spazio disponibile, s’inizia a salire con la forestale (sviluppo di 5,3 chilometri) che prende quota da subito e prosegue, con poche variazioni di pendenza, e tredici tornanti (se la memoria non m’inganna) fino al Bivacco.
Dopo una prima serie di tornanti si lascia il Rio di Valsorécia e, superata una dorsale, ci si avvicina al corso del Rio Bresimo. La strada sterrata compie ora sei tornanti con buona pendenza quindi diventa più agevole e arriva al 12° tornante, dove troviamo il bivio con un’altra sterrata, alla nostra sinistra, che in breve conduce alla Malga Borca di sotto.
Proseguendo il cammino dopo non molto lasceremo la vegetazione d’alto fusto alle spalle, arrivando in vista della Malga Binagia di sotto da dove, seguendo con lo sguardo la strada scorgeremo il fabbricato della Binagia di sopra. Naturalmente possiamo riposare qualche minuto, anche perché ora il panorama è di più ampio respiro. Quando decideremo di ripartire raggiungeremo la nostra meta in circa 25/30 minuti.


Dal Bivacco vediamo il Monte Pin, le Dolomiti di Brenta, la catena che sovrasta la Val Bresimo da quella di Rabbi, da Cima Lac a Castel Pagano, per finire con Cima Binagia e il Passo omonimo.
Il Bivacco occupa una parte della stalla, è accogliente e ben attrezzato. Si trova sul lungo percorso del sentiero SAT n°133 “Aldo Bonacossa” che dal Passo delle Palade conduce fino al Passo di Palù per poi scendere in Val di Rabbi in loc. Penasa. Per la sua posizione è un ottimo punto d’appoggio per chi affronta la traversata delle Maddalene, spezzando l’ultima tappa altrimenti piuttosto impegnativa.
Ambedue le Malghe Binagia, come anche la Malga Borca di sotto, sono state oggetto di lavori di miglioramento nel corso del 2011. A Malga Borca di sotto mancavano ancora alcuni lavori interni.
Da ex alpinista e ormai “vecio” scarpinatore auspico che questa struttura non venga ulteriormente “valorizzata”, trasformandosi in Rifugio, come già successo al bel Bivacco Val ora Rifugio Maddalene.

Quote, tempi ed escursioni possibili:

Punto di partenza                   : m 1.457
Bivio Malga Borca di sotto    : m 1.890 c.
Malga Binagia bassa              : m 2.010
Bivacco Malga Binagia alta    : m 2138
Passo Binagia                        : m 2.296
Tempo dal parcheggio al bivacco: ore 2:15
Tempo dal bivacco al parcheggio: ore 1:45
Dislivello parcheggio-bivacco: +681 metri.
  •  Biv. Malga Binagia di sopra - Monte Pin m 2.419 seguendo i sentieri SAT n° 131b e n° 131: Tempo 1,15 – Dislivello + 281 metri.
  • Dal panoramico M. Pin si può scendere con il sent. 131, passando dai ruderi di Malga Borca di sopra, per proseguire a Malga Borca di sotto. Da qui si torna sulla strada forestale percorsa per salire al Bivacco, calando quindi al punto di partenza. Tempo 2,30 – Dislivello - 962 metri.
  • Biv. Malga Binagia di sopra – Rifugio Maddalene m 1.925 lungo il sentiero SAT “Aldo Bonacossa” n° 133: Tempo h 4,00 – Dislivello + 376 m / - 589 metri.
  • Biv. Malga Binagia di sopra – Rifugio Stella Alpina al Lago Corvo m 2.425 lungo i sentieri SAT n° 133 / 135 / 108; Tempo h 5,45 – Dislivello + 448 m / - 160 metri.