Visualizzazione post con etichetta Presanella. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Presanella. Mostra tutti i post

martedì 25 ottobre 2022

Il giro dei due laghi di Cornisello (Presanella)

Lago Inferiore e Lago Superiore: due specchi d'acqua rimasti dopo i cantieri, gli sbancamenti e le strade aperte dalle ruspe dell'industria idroelettrica negli anni Sessanta del Novecento.
laghi di cornisello
A metà del giro: il Lago Superiore con il Lago Inferiore sullo sfondo e Cima Giner alle spalle dei due.
laghi di cornisello
Costeggiando il Lago Inferiore, con l'aguzza Cima Cornisello sullo sfondo.
Vedi altre foto in Google Foto.
La corsa all'oro bianco é stata poi interrotta, bloccata dall'incertezza circa i profitti speculativi (la nazionalizzazione delle industrie elettriche era all'ordine del giorno) e dalle inquietudini suscitate dalla nascente sensibilità ambientale: all'epoca associazioni come la combattiva "Italia Nostra" erano una vera novità, e piuttosto spiazzante.
E' rimasta la strada di arroccamento già aperta per il cantiere in quota, che più tardi è stata asfaltata ed ora termina al Rifugio Cornisello, ricavato da una baracca del vecchio cantiere e
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
che giusto in questa estate 2022 è stato abbattuto per essere sostituito da un altro, tutto nuovo e con volumi triplicati (in deroga a tutti i piani edilizi, urbanistici eccetera: ormai si usa così e l'eccezione è diventata la sola regola vera).
👉L'escursione, davvero facile e per niente faticosa, si svolge però in ambiente di alta montagna, oltre il limite dei boschi. Dopo la breve discesa alla poco nota Malga Ploze, compie il periplo dei due laghi di Cornisello per tornare infine al parcheggio auto presso il rifugio.
👉Il dislivello è minimo ma la presenza nel tratto finale di qualche passaggio esposto che richiede

venerdì 23 settembre 2022

Il coloratissimo "Fontana Bona" in Val di Genova

Ha fatto la storia della valle ed è ancora in piedi, sempre uguale a sè stesso. E' un alberghetto di montagna decorato in stile liberty.
Rifugio Fontana Bona
Le solarità estive delle decorazioni dal sapore liberty lo contraddistinguono sia al di fuori che all'interno. Questa simpatica locanda ha il vezzo di fregiarsi ancora del titolo di "rifugio", una civetteria che sembra provenire dalla lunga storia della Val di Genova.
Rifugio Fontana Bona
Il bianco, il rosso e il blu delle decorazioni liberty che si ritrovano, però senza il blu,
anche nel più alpinistico rifugio "Adamello Collini" situato alla testata di valle, appe-
na sopra i vasti pascoli del Pian di Bedole, alla testata estrema della Val di Genova.
E' conosciuto da sempre come "Fontana Bona" e talvolta anche come "Rifugio Fontana Bona". In realtà é un alberghetto di montagna sopravvissuto alle stagioni e che oggi per caso si trova in una delle valli più gettonate del Trentino.
👉Si trova infatti nella fascinosa Val di Genova, nella sua prima metà, a fianco strada, nel fondovalle solcato dall'impetuoso Sarca di Genova, nel territorio ora compreso nell'area del Parco naturale, lo stesso posto che nell'Ottocento era considerato un territorio pericoloso, popolato dall'orso e dalle valanghe...
Rifugio Fontana Bona
La sala da pranzo del "Fontana Bona" in una mattinata di metà settembre, con il rimando di colori fra il dentro e il fuori, impreziosito dall'autunno e dagli inserti  di vetro colorato alle pareti.


venerdì 6 settembre 2019

Bella camminata da rifugio a rifugio fra i Laghi di Cornisello (nell'alta Val Nambrone)

D'accordo, chiamare "rifugio" un posto dove si arriva in auto è un po' un controsenso. Ma poi, da lì in avanti, la passeggiata d'alta montagna fino al Rifugio (vero) Segantini si riscatta, e merita davvero.
L'attuale "Rifugio Giovanni Segantini Val d'Amola" è stato edificato nel 1977 con materiali e tecniche costruttive tradizionali; sulla destra si vede il vecchio edificio "a cubo" costruito nel 1901 che oggi funge da locale invernale.
laghi di cornisello
Il percorso è circolare e si svolge in ambiente alpino aperto e panoramico. Parten-
za e arrivo al Rifugio Cornisello e sosta intermedia al Rifugio Segantini.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Anche perchè il Segantini vanta i suoi quarti di nobiltà. Non solo è una delle due basi di partenza per raggiungere la cima della Presanella (che con i suoi 3.558 metri è la più alta montagna del Trentino) ma mantiene - accanto all'edificio attuale - anche lo storico rifugio "a cubo", sei metri per sei, come ve n'erano molti in quest'area alpina, e stiamo parlando di fine Ottocento.
GPS laghi di cornisello
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
Il percorso è tecnicamente elementare e si svolge in ambiente aperto e panoramico, rimanendo sempre sopra il limite del bosco. Al ritorno è previsto anche un tratto su asfalto, per tornare a prendere l'auto che si era lasciata al Rifugio Cornisello. Avendo due auto si può evitare.

Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 2.019 (Rif. Cornisello)

Quota massima raggiunta: m 2.455
Dislivello assoluto: m 346
Dislivello cumulativo in salita: m 700 circa
Dislivello cumulativo in discesa: m 700 circa

sabato 19 dicembre 2015

Il bivacco Stalon de Bon in Valpiana (Presanella)

E' un bivacco anomalo, piacevolmente diverso dagli altri e profondamente rintanato in una stretta valletta secondaria che dalla Val di Sole s'incunea nel massiccio della Presanella: la Valpiana.

E' forse la migliore definizione per questa bella e forse unica nuova realizzazione destinata ai Bergwagabunden, razza ibrida di girovaghi urbani e cacciatori di paese, persone che dovrebbero imparare ad apprezzarsi più di quanto oggi non sia e che farebbero bene ad allearsi anziché a polemizzare. Queste propaggini secondarie della Presanella sono dei posti da lupi un tempo frequentati dai malgari, che ci portavano le manzette, le leggere "ragazze" che non rischiavano di schiantarsi al primo tornante come le più mature e pesanti vacche da latte. Il Blog di Umberto è in grado di dirci qualcosa di più su questo mondo scomparso che però continua ad esserci...
bivacco Stalon de bon
I versanti ravvicinati e scoscesi della Valpiana limitano il panorama ad una fettina del
gruppo Vegaia-Tremenesca. In basso la Valpiana, con la stradina che da Ossana
sale ai parcheggi e poi, chiusa al traffico, fino a Malga Valpiana.
Vedi le altre foto in Google Foto.
Un'altro nuovo bivacco? Ancora da inaugurare? Subito dopo quello in Val Calamento? Messo sull'avviso dal post di Umberto parto con Gigi, andiamo anche se sappiamo che troveremo un posto molto freddo perchè la Valpiana è "a rovescio"; infatti procediamo sempre all'ombra, in un paesaggio reso livido dal freddo, lungo un sentiero indurito dal gelo che fiancheggia un torrente immobilizzato dal ghiaccio. E' un paesaggio nordico, bluastro e brinato, con poca luce ma decisa-
GPS bivacco Stalon de Bon
Scarica la traccia GPS da Wikiloc.
mente affascinante.
Il bivacco è situato in un ambiente severo e decisamente alpino che le brevi giornate di questo dicembre siccitoso sottolineano con forza.
Sorge dalle robuste mura che furono dello "Stalon de Bon" (la stalla risalente a un’ottantina di anni fa, da tempo dismessa e caduta in rovina, che in tempi ormai lontani ospitava il bestiame "asciutto" all’alpeggio tra "Bon" e "Venezia").
Oggi le sue mura diroccate circondano il nuovo bivacco, assieme al suo andito robusto e

lunedì 29 dicembre 2014

L'eremo di San Martino a Carisolo

Al'imbocco della Val Genova, irta di selve, miti e leggende.
eremo di san martino
Il romitorio, che è visibile anche dalla chiesa di San Vigilio a Pinzolo, era più noto in passato, tanto da attirare l'attenzione di Michele Angelo Mariani, il noto cronista del Concilio di Trento: "Altra simil chiesa notabile è quella di S. Martino, posta sopra un dirupo o scoglio a mezzo il monte che guarda in Val Genova. Vi s'ascende per un sentiero a serpe, molto erto in un hora di cammino e nel giungere si gode di un bel prospetto. Alla chiesa sta vicina la Casa dell'Eremita che vi abita in sito veramente anacoretico, non senza qualche commodità di horti e vi passa l'acqua."       (Michelangelo Mariani, 1673, pag 550)
eremo di san martino
Il sentiero che dalla Val Genova sale fino all'eremo è attrezzato con ripari e cavo
d'acciaio nei tratti finali, a volte assai esposti ma sempre percorribili in sicurezza.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
GPS eremo di san martino
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Dove il Sarca di Genova confluisce nel Sarca di Campiglio si forma una piana che ospita due belle chiesette giustamente molto famose, quella di San Vigilio a Pinzolo (più famosa per le pitture) e quella di Santo Stefano a Carisolo, che se ne sta abbarbicata su un masso affiorante dal fondovalle alluvionale.
Non tutti notano un puntino bianco che spunta fra i ripidi boschi sovrastanti: la chiesetta-eremo di San Martino si trova 375 metri più in alto, a quota 1.226 sulle ripide e boscose pendici della Pala di Dalgon, nella valletta del Rio San Martino che scende dalla Malga Saradole e dal Pian de l'Asèn.
E' un romitorio minuscolo, che compare in un documento steso a Carisolo il 10 giugno del 1312 e che venne ricostruito sul finire del Quattrocento dal sacerdote eremita Baldessare de Pluzana, su concessione del vescovo di Trento Giovanni Hinderbach. Il de Pluzana proveniva dal bergamasco, come i Baschenis, celebri pittori itineranti molto attivi in Trentino e vi menò vita d'eremita fino al 1520,

martedì 16 novembre 2010

Monte Cercen partendo dal Rifugio Denza

Una cima importante ma surclassata dalle molto più blasonate vicine: Presanella e Busazza.
La Presanella (a sinistra) e il Monte Cercen (a destra) sono divisi dall'insellatura di Passo Cercen.
Acqua di fusione sotto Passo Cercen. Sullo sfondo Cima Vermiglio.
Con i suoi 3.280 metri il Monte Cercen non è una cima disprez-zabile. Tuttavia è assai poco frequentato, forse per la vicinanza con Cima Presanella, che lo "ammazza".
Data la sua facilità e la posizione panoramica che occupa meriterebbe forse qualche attenzione in più!
Il Monte Cercen può essere raggiunto in giornata dalla Val di Sole, partendo in auto dall'abitato di Vermiglio.
Chiedere della baita Velon, dove si giunge al bivio con la strada sterrata che conduce all'ex Forte Pozzi Alti (m.1884).
A Passo Cercen.
Dallo spiazzo in quota che funge da parcheggio si segue poi il comodo sentiero SAT n. 233 coprendo in un'ora e un quarto i circa 400 metri di dislivello che ci separano dal Rifugio Francesco Denza, che sorge a 2.298 metri di quota.
Qui è bene fare una sosta, tenendo conto che ci aspettano ancora 1000 metri di dislivello.
Lungo la via "a occhio" che porta al Monte Cercen.
Dopo il rifugio, il percorso risale la morena su cui s si trova il rifugio stesso giungendo in vista del ghiacciaio soprastante e spostandosi successivamente verso sinistra per prendere la direzione del Passo Cercen.
Si incontrano quindi delle grandi placconate di roccia liscia che vanno interamente risalite fino ad incontrare la prima neve perenne.
👉Il ritiro dei ghiacciai avvenuto nel corso degli ultimi anni è stato quì particolarmente evidente ed ha coinvolto anche la zona seraccata lungo cui corre la via normale per Cima Presanella.
C'è acqua di fusione ovunque.
La vetta sassosa del Monte Cercen.
Rimane da risalire ciò che resta del facile tratto di ghiacciaio fino all'insellatura di Passo Cercen.
👉Il passo, posto ad una quota di 3.022 metri, è un importante collegamento fra la Val di Sole e la Val di Genova.
Cima Busazza vista dalla vetta di Monte Cercen.
Dal Passo Cercen si prende decisamente a destra, salendo "a naso" fra sfasciumi e facili roccette, senza seguire un percorso prefissato e comunque senza alcuna difficoltà.
La via normale per Cima Presanella osservata dalla vetta del Monte Cercen.
👉I 250 metri che separano il Passo dalla cima si coprono in breve tempo.
La cima è composta in realtà da due rilievi, l'uno di 3280 metri e l'altro di 3000 metri, separati da un piccolo avvallamento dove giunge il ghiacciato canalone nord.
👉Dalla cresta la Cima Busazza ci appare come la prua di una nave che separa la Val di Genova (a sinistra) dalla Val di Sole e dal Passo del Tonale (sulla destra).