"Adamello" è il nome di battesimo di una guida alpina che non si limitò a scalare le montagne ma fu anche attivo nella Resistenza antifascista, un uomo che merita d'essere ricordato fra i Giusti.
La storia di Adamello richiama quella di Celestino Donini a Molveno. Uomini liberi che abitavano in un territorio intimamente collaborazionista, non rinunciarono mai a lottare. Il rifugio è stato ampliato e la cartolina sotto mostra il suo aspetto originario. |
Adamello Collini era figlio e nipote di guide, che furono con i primi salitori dell’Adamello e della Presanella.
Assieme ai famigliari gestiva il Rifugio Bedole, alla testata della Val di Genova.
👉Venne catturato dai nazisti proprio nel suo Rifugio e fu deportato nel lager di Mauthasen dove trovò la morte il 12 febbraio 1945 all'età di 55 anni.
La sua colpa fu quella di aver aiutato tanti sbandati, renitenti alla leva, ebrei, soldati alleati a raggiungere la Svizzera, che allora voleva dire la salvezza. E' stato insignito della medaglia d'oro al valor civile.
La SAT nel 1886 aveva eretto il rifugio Bolognini, che venne poi distrutto durante la prima guerra mondiale nel 1917. Adamello aveva iniziato la costruzione del rifugio nel 1931, ma nell’inverno dello stesso anno una valanga l’aveva distrutto. L’anno successivo, scelta un’area meno esposta alle slavine, gettò le basi per la nuova costruzione, che ultimò in un paio di stagioni. |
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