La storia dimenticata della Missione Vital, la radio partigiana attiva nell'estate del 1944, che trasmetteva dalle falde del Brenta.
Aprile 2008: il blog bolzanino "Terre Alte", curato da una nipote del partigiano Fran- co Bonatta (al centro. Sulla dx l'aviatore Lee Palser) pubblica un post dal titolo "Una voce dal Brenta", dove riassume la vicenda riprendendola dalla rivista dell'ANPI. |
Fino a questa estate 2017 le informazioni sulla "radio partigiana" del Brenta si limitavano a spiegare i motivi e le difficoltà della "Missione Vital", nome in codice con cui i comandi militari alleati si riferivano alla stazione trasmittente clandestina impiantata sopra il Lago di Molveno, tra i primi "crozi" del Brenta dai partigiani bolzanini e valligiani di Molveno.
Agosto 2017: il quotidiano on-line "Il Dolomiti" ospita un ampio articolo firmato Luca Pianesi, che finalmente entra nel merito. Lo fa riferendo della testarda ricer- ca di Pierluigi Congedo, un avvocato italiano Fellow al King’s College di Londra, già Senior Lecturer di diritto internazionale in un college di Cambridge. L'atipico avvocato, amante e studioso di storia contemporanea, da sempre era rimasto incu- riosito da un racconto udito dalla madre Anita Clementel, che era nata a Fai della Paganella... |
I pochi riferimenti geografici erano approssimativi e in qualche caso addirittura fuorvianti.
A titolo d'esempio riporto un intervento di micro-storia locale (per il resto lodevole) dove la radio viene erroneamente localizzata al "Coel dei Casinati", località in destra orografica della Val delle Seghe, lungo un antico percorso che risaliva fino al Croz della Selvata.
A titolo d'esempio riporto un intervento di micro-storia locale (per il resto lodevole) dove la radio viene erroneamente localizzata al "Coel dei Casinati", località in destra orografica della Val delle Seghe, lungo un antico percorso che risaliva fino al Croz della Selvata.
"I Comandi alleati si rendono ben presto conto dell'importanza della linea del Brennero per l'approvvigionamento delle truppe germaniche sul fronte italiano. E' così che entrano in scena i partigiano prof. Senio Visentin, originario di Spormaggiore, Andrea Mascagni ed Enrico Pedrotti, che organizzarono l'operazione denominata significativamente «Missione Vital».
Si tratta di metter in funzione una ricetrasmittente che fornisca tutte le notizie utili per mettere in difficoltà i collegamenti tedeschi. La zona prescelta per metter in opera questa «quinta colonna» è costituita dai contrafforti del Gruppo di Brenta, sopra Molveno. Per la riuscita dell'impresa occorrono dei basisti locali, che sono individuati in Donini Celestino (Guido), Silvio Nicolussi (Matteo), Pio Nicolussi (Fazio).
L'operazione ha inizio nell'estate del 1944. Nella zona di Feltre viene paracadutato il radiotelegrafista Matteo Brunetti con il suo prezioso armamentario. Ad accoglierlo per accompagnarlo a Trento viene inviato il prof. Senio Visentin; da qui nella prima domenica di luglio si giunge a Molveno, nel giorno successivo si arriva a destinazione al Coel dei Casinati, le peripezie del viaggio sono state molte: da Trento a Lavis sulla traballante Trento-Malè, da qui a piedi fino alla stazione di partenza della Funivia a Zambana Vecchia, il punto cruciale è però eludere la strettissima sorveglianza al passo del Santel. Superato questo a piedi si raggiunge Molveno.
La missione Vital trasmise notizie su notizie, raccolte dai tre basisti molvenesi, attraverso le sue trasmissioni
Al vettovagliamento della comitiva provvedevano, fra mille rischi e difficoltà i tre molvenesi. I rischi crebbero dopo l'impresa del 26 ottobre.
La vicenda ha inizio, quando attraverso i messaggi di radio Vital arriva l'ordine dei Comandi alleati di recarsi a Malga Flavona per il recupero di materiale esplosivo da usufruire per far saltare i ponti dell'Adige fra Trento e Bolzano. L'operazione, complessa e delicata, fallì per l'imprudenza di un giovane partigiano, Sergio Brosio che, giunto con l'amico Aldo Iseppi all'arrivo della Funiva a Fai, venne perquisito e trovato in possesso di una rivoltella, questo incidente mise in Tilt l'intera operazione e fece fare a Donini e Nicolussi (Vec) una memorabile sgroppata attraverso il Brenta (⁸).
Durante l'amministrazione del Commissario prefettizio Giordani si provvide a una prima sistemazione della piazza Marconi, con asportazione di orti e «cort» (letamai). Con la fine del conflitto (importanti colloqui pre-armistiziali si erano svolti al Santel di Fai (Villa Loj) il due maggio 1945, venne nominato dal Comando alleato quale sindaco Celestino Donini,
La cartografia 4Land della zona. La freccia indica la curva di quota 1.253, sotto alla quale si trovava il coel di Radio Vital (vedi qui come arrivarci). |
(⁸) Le disposizioni erano precise: nessuna arma indosso, per evitare il benchè minimo sospetto. L'arresto del Brosio (finirà i suoi giorni a Mathausen) e dell'Iseppi e la rapida dispersione dei componenti il primo gruppo di partigiani (troveranno rifugio nella cantina dell'albergo Lasteri a Molveno), rende inutile l'opera del secondo gruppo (quasi tutti operai della Caproni di Gardolo), accompagnati da Ivo Monauni e Bruno Zambiasi. Questo secondo gruppo si porta a Malga Spora dove si divide, i due partigiani Zambiasi e Monauni scendono a Molveno per incontrarsi all'albergo Lasteri con il capitano Montesi, dove rimarranno fino a quando il controllo si sarà allentato e gli altri verso Malga Flavona. Sul far della sera di quel tragico
26 ottobre Donini e Nicolussi si avviano verso la Missione Vital, da qui vengono immediatamente dirottati verso Malga Spora,dove giungono alle due di notte. Qui si mettono alla testa dei partigiani e per il passo del Clamer e giù verso Molveno, arrivano alla vecchia strada dei Fortini al suono dell'Ave Maria (ore 6). Solo chi ha cognizione dei posti può rendersi conto della gran camminata dei nostri. La missione Vital chiuderà anzitempo le sue trasmissioni per un guasto irreparabile alla radio."
26 ottobre Donini e Nicolussi si avviano verso la Missione Vital, da qui vengono immediatamente dirottati verso Malga Spora,dove giungono alle due di notte. Qui si mettono alla testa dei partigiani e per il passo del Clamer e giù verso Molveno, arrivano alla vecchia strada dei Fortini al suono dell'Ave Maria (ore 6). Solo chi ha cognizione dei posti può rendersi conto della gran camminata dei nostri. La missione Vital chiuderà anzitempo le sue trasmissioni per un guasto irreparabile alla radio."
(Silvio Girardi, "Molveno preziosa perla... profilo di un
centro turistico", Comune di Molveno, pag 231)
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