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domenica 23 marzo 2014

Il Monte Cengledino dalla Val Breguzzo

Si trova proprio alle spalle di Tione ed è una cima molto panoramica.
La Val Rendena dalla vetta del Cengledino. Sulla sinistra la veduta comprende sia il Carè Alto che Cima Presanella. Al centro, tra la foschia dietro il Passo di Campo Carlomagno, si intravvede il Monte Luco, che fa parte della catena delle Maddalene. Infine, sulla destra, il Brenta nel suo intero sviluppo, dalla catena settentrionale fino alle propaggini sopra Tione.
La conca di Tione con le Alpi di Ledro in primo piano. Sullo sfondo la catena
dei Lagorai, la costiera Bondone-Stivo , i monti della Valsugana, il gruppo del
Pasubio, le Piccole Dolomiti e la catena del Monte Baldo.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Lo sguardo spazia dalle vicine vette del massiccio dell’Adamello a quelle della Presanella, dalle Alpi di Ledro alla catena del Monte Baldo per poi chiudere il cerchio con un'ampia veduta dell'intero gruppo delle Dolomiti di Brenta.
Con le ciaspole la via più battuta prende quota dal lato della Val Breguzzo ed è quella che noi seguiamo.
Sorpassata la Malga Lodranega e usciti dal bosco, si raggiunge la soprastante Malga Campo Antico.
Scarica la traccia GPS da Every Trail.
Da questo punto in poi si procede sempre in campo aperto, con percorso libero. La nostra traccia GPS ricalca il percorso lungo la cresta sud-est, che è il più battuto. Può quindi tornare utile a chi dovesse salire per primo dopo una nevicata.
Arrivando in cima il biglietto da visita non è dei migliori: un ripetitore è la prima cosa che si avvista. Una volta arrivati ci si accorge che non esiste una vera e propria vetta ma piuttosto un bel pianoro sommitale la cui massima elevazione si trova 200 metri più a nord-ovest.
Quote e dislivelli:

giovedì 6 ottobre 2011

Al Rifugio Val di Fumo

Come dice il nome, è situato in Val di Fumo, nel gruppo dell'Adamello.
Per arrivare al Rif. Val di Fumo bisogna percorrere per intero la bella Valle di Daone, che va risalita fino al parcheggio sopra la diga idroelettrica di Malga Bissinaescursioni_estive
Ci sono tornato dopo un sacco d'anni ed ho trovato - per fortuna - tutto intatto. Stanno solo risanando la vecchia Malga Bissina, ma il lavoro è ben fatto. Due amici australiani di Enrico volevano vedere un ambiente alpino ma non dolomitico che non comportasse faticose ascensioni. La Val di Fumo mi sembrava adatta. Abbiamo mangiato (bene) sui tavoli all'aperto del rifugio, in questa giornata d'ottobre limpida e fin troppo calda.

giovedì 18 agosto 2011

Sul Corno di Lagoscuro, nell'Adamello

La ricostruzione delle passerelle aeree della prima guerra mondiale ha aggiunto un'attrattiva allo storico percorso che da Passo Paradiso sale fino al Bivacco Amici della Montagna (m 3.160)
Sul più lungo dei due ponti sospesi.
Nella sua intierezza si chiama "Sentiero dei Fiori" ed è un percorso alpinistico attrezzato che si snoda in ambiente di alta montagna e va dal Passo del Castellaccio (m 2.960) fino al Passo di Lago Pisgana (m 2.933), sopra al rifugio "Città di Trento" al Mandrone.
👉Noi ci siamo limitati al primo tratto, che porta sino al bivacco.
E' un itinerario per escursionisti esperti dotati di attrezzatura adeguata e da farsi da inizio agosto ad inizio settembre.
👉E' molto esposto e sconsigliato a chi soffre di vertigini. Il sentiero è assistito da cavi e catene metallici,
Il bivacco "Giovanni Faustinelli", noto anche come "Capanna Lagoscuro".
 passerelle in legno addossate alla parete e da due lunghi ponti aerei.
👉La costruzione in legno, intitolata a Giovanni Faustinelli e nota anche come Capanna Lagoscuro, si trova praticamente in vetta al Corno di Lagoscuro (m 3.166).
👉Giunti al bivacco è possibile proseguire per la vicina Cima Payer e poi da lì ridiscendere a Capanna Presena passando dal Passo di Lagoscuro (m 2.970) attraverso il ghiacciaio. In questo caso, oltre al kit da ferrata, ci si deve portare dietro anche piccozza e ramponi (descrizione nel file PDF del sito www.capannalagoscuro.it).

La grafica del percorso in cresta e qui le foto dell'escursione.
👉Oppure si può percorrere nella sua interezza il "Sentiero dei Fiori" fino al Passo di Lago Pisgana (m 2.933), calando lungo il versante trentino sino al Rif. Città di Trento. Altrimenti, come abbiamo fatto noi, si torna dalla via dell'andata.
Ho trovato il percorso faticoso anche se il dislivello è di soli 700 metri.
Il tempo netto di andata-ritorno è stato di 4 ore ma i rallentamenti per le code l'hanno dilatato fino a 7 e mezza (per poco non abbiamo perso l'ultima corsa dell'ovovia di ritorno a valle).
Il tracciato GPS dalla stazione a monte della Ovovia Paradiso (che sale dal Passo del Tonale).




Informazioni utili sul percorso:
► Come arrivare: con l'ovovia del “Paradiso”, che dai 1.870 metri del Passo del Tonale porta ai 2.573 metri di Passo Paradiso. Si parte sottopassando la seggiovia che sale a Capanna Presena che sale tra massi, detriti di falda e sfasciumi.
Si giunge così al passo del “Castellaccio” (m 2.963) dove inizia il percorso attrezzato. Dopo circa mezz’ora si attraversa la galleria “del Gendarme” (munirsi di torcia elettrica). Dopo circa un’ora si giunge finalmente al bivacco. Qualche metro più sopra si trova la cima di Punta Lago Scuro (m 3.166). Lo stesso sentiero è percorribile per il ritorno.
► L'ovovia ha orari strettissimi, adatti ai turisti ma incompatibili con l'attività alpinistica. Controllare spesso l'orologio per non rischiare di rimanere a piedi. Nei fine settimana il percorso è affollatissimo e i tempi di percorrenza si allungano sensibilmente.
► Il bivacco si chiama bivacco ma in realtà è una capanna sociale e in quanto tale è normalmente chiusa. Ad aggiungere confusione contribuisce il "presidio" che le domeniche estive l'associazione attua, tenendolo aperto. Non consideratelo un possibile punto d'appoggio. Inoltre: "Bivacco Amici della Montagna", "Capanna Lagoscuro" e "Capanna Giovanni Faustinelli" sono la stessa cosa.
► Si chiama "sentiero dei fiori" ma di fiori non ce ne sono perchè è in realtà un percorso alpinistico attrezzato che si svolge tra sassi e sfasciumi, con tratti esposti in parete. Richiede attrezzatura da ferrata e - se percorso interamente - anche piccozza e ramponi. Il nome non aiuta a capirlo e per certi turisti può costituire in una trappola.
► Il passaggio sui due aerei "ponti tibetani" può essere evitato utilizzando una galleria di guerra lunga 70 metri (occorre la pila).

mercoledì 8 luglio 2009

Bivacco Bocca Cunella

Bel punto d'appoggio per escursionisti di buona gamba.
Questo bel bivacco della SAT consta di un locale isolato con lamiera rivestita in
muratura. Dispone di quattro posti letto ed è provvisto di fornello a gas, panche,
mensole e tavolo. E' una variante in muratura del tipo Apollonio.
Questo bel bivacco della SAT è situato nel gruppo dell'Adamello.
Sorge in zona isolata a nord-est della Bocca della Cunella, in Val Stracciola, passaggio escursionistico fra la Val di S. Valentino e la Val di Breguzzo, nell'Adamello meridionale.
Costituisce un ricovero utile a quanti transitano sulla dorsale che dal Monte Cengledino culmina nel Cop di Casa (ora percorsa da un sentiero alpinistico di notevole impegno).
Per arrivarci abbiamo risalito in auto la Valle di San Valentino fino al Rifugio Gork (in realtà un bar situato a quota 1.175).
Il Brenta dalle vicinanze del bivacco.
Dai pressi del bar abbiamo preso una pista appena visibile fino alla Malga Geredol (m 1.686) e da qui lungo sentiero non segnato fino al Bivacco (m 2.350) in 4:15 ore. 
Per ridiscendere abbiamo seguito il sentiero "G.B. Cova 255" che scavalca il Coston della Valletta tramite la bocchetta posta quota 2.300 circa (attenzione all'orientamento). Il sentiero in questione collega malga Cengledino sui monti di Tione con il rifugio Care' Alto.
Per scendere al quadrivio della SAT (segnali) bisogna percorre un tratto attrezzato, un po' delicato ma mai veramente difficile.
Giunti ormai in un fondovalle, da qui in poi il percorso di rientro  è privo di difficoltà. 
Si snoda lungo uno scomodo sentiero in discesa fino al Gork. 5,30 ore dal bivacco.