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venerdì 27 gennaio 2012

I bivacchi "tipo Apollonio"

Per me il vero bivacco alpino è quello tipo Apollonio: nove posti su letti a castello nello spazio di uno scompartimento ferroviario "ante-frecciarossa".
Bivacco tipo Apollonio sulla vetta del Crozzon di Brenta (foto L. Faggiani).
Non che gli altri siano peggiori, anzi, quasi sempre sono più spaziosi, più belli e meglio attrezzati. Ma non c'è dubbio che l'Apollonio (chiamato anche "Fondazione Berti") porti con sé la garanzia che si tratta di un ricovero da alpinisti.
👉Questo modello è storicamente legato ad un periodo in cui il turismo di massa non ancora non esisteva.
Avevo cercato nel web qualche informazione, ma nessun sito diceva nulla del suo progettista ing. Apollonio, e poco si trovava anche sulla Fondazione Berti.
👉Finalmente  il Bollettino della SAT (nr. 4/2011) in una nota a piè pagina svela il (mio) mistero: l'ingegnere Annibale Apollonio "Nato a Cortina d'Ampezzo nel 1848 fu alpinista e dirigente della SAT. Impiegato in qualità di ingegnere presso il Municipio di Trento, progettò il primo impianto idroelettrico (Ponte Cornicchio, 1886-1890), grazie al quale Trento fu la prima città dell'impero asburgico ad essere illuminata elettricamente. Di Apollonio si ricordano anche due importanti spazi sociali: piazza Dante e i giardini di piazza Venezia. Si spense a Trento nel 1915. Suo figlio, Giulio, ideò un particolare modello di bivacco fisso e fu Presidente della SAT dal 1942 al 1944 e dal 1949 al 1950".

mercoledì 8 luglio 2009

Bivacco Bocca Cunella

Bel punto d'appoggio per escursionisti di buona gamba.
Questo bel bivacco della SAT consta di un locale isolato con lamiera rivestita in
muratura. Dispone di quattro posti letto ed è provvisto di fornello a gas, panche,
mensole e tavolo. E' una variante in muratura del tipo Apollonio.
Questo bel bivacco della SAT è situato nel gruppo dell'Adamello.
Sorge in zona isolata a nord-est della Bocca della Cunella, in Val Stracciola, passaggio escursionistico fra la Val di S. Valentino e la Val di Breguzzo, nell'Adamello meridionale.
Costituisce un ricovero utile a quanti transitano sulla dorsale che dal Monte Cengledino culmina nel Cop di Casa (ora percorsa da un sentiero alpinistico di notevole impegno).
Per arrivarci abbiamo risalito in auto la Valle di San Valentino fino al Rifugio Gork (in realtà un bar situato a quota 1.175).
Il Brenta dalle vicinanze del bivacco.
Dai pressi del bar abbiamo preso una pista appena visibile fino alla Malga Geredol (m 1.686) e da qui lungo sentiero non segnato fino al Bivacco (m 2.350) in 4:15 ore. 
Per ridiscendere abbiamo seguito il sentiero "G.B. Cova 255" che scavalca il Coston della Valletta tramite la bocchetta posta quota 2.300 circa (attenzione all'orientamento). Il sentiero in questione collega malga Cengledino sui monti di Tione con il rifugio Care' Alto.
Per scendere al quadrivio della SAT (segnali) bisogna percorre un tratto attrezzato, un po' delicato ma mai veramente difficile.
Giunti ormai in un fondovalle, da qui in poi il percorso di rientro  è privo di difficoltà. 
Si snoda lungo uno scomodo sentiero in discesa fino al Gork. 5,30 ore dal bivacco.