Preziose perchè indispensabili nella cottura dei crauti. Maturano a fine estate ma in montagna non é affatto facile incontrarle per caso.
Un cespuglio di ginepro fotografato sui monti Lessini, a fine settembre. Nel riquadro vediamo invece delle bacche ancora verdi fotografate tra le rocce del Carso triestino ad inizio maggio, cioè ad inizio stagione. |
Le bacche di ginepro sull'isola di Cherso, nel golfo del Quarnaro (Istria), fotografate durante una salita a Cima Televrin a fine maggio. Assieme ad altre aromatiche il gi- nepro concorre a creare la odorosa macchia mediterranea delle isole quarnerine. Oltre a lui ne fanno parte la salvia selvatica e un timo simile al timo serpillo delle no- stre montagne. E poi il rosmarino, la lavanda selvatica, il tenace elicrisio e molte al- tre piante odorose. Vanno anche col pesce, anche le nostre trote di montagna. |
👉In realtà i cespugli di ginepro sono più da macchia mediterranea e da terreni sabbiosi e temperati che da alta montagna.
👉Le bacche di ginepro hanno una maturazione decisamente lenta dal momento che maturano a cavallo di due anni cambiando il proprio colore da verde a viola scuro. Restano appese all'albero 2-3 anni, per questo motivo ogni ramo presenta contemporaneamente bacche mature e bacche acerbe ancora di colore verde. In ogni caso quelle esposte lungo i sentieri sono esposte al saccheggio.
I crauti preparati in tegame con le bacche di ginepro e con (nella foto) qualche foglia di alloro. La senape, è ovvio, va aggiunta dopo. |
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