Il suo nome tedesco (Kümmel) ha l'indubbio vantaggio di evitare ogni confusione con il Cumino Romano, che ha un sapore molto diverso...
L'aspetto dei semi di Kümmel (nome scientifico Carum Carvi). E' una spezia spontanea delle terre alte molto usata nelle cucine dell'arco alpino a cominciare dai popolarissimi crauti o Sauerkraut o capuzi garbi che dir di voglia. Per non confonderlo con il cumino mediterraneo è chiamato "comino" o anche "anice dei Vosgi". Kümmel e Cumino: montana e fresca l'una, mediterranea e calda l'altra. |
I semi di Kümmel compaiono anche nella popolare jota friulana, la più famosa fra le tante minestre rustiche contadine della tradizione (qui nella ricetta di Maria Stelvio). |
Il Kümmel o "cumino dei prati" o ancora "anice dei Vosgi" (nome scientifico: Carum Carvi) non va confuso con il Cuminum cyminum, comunemente chiamato "cumino", "cumino romano" o anche "cumino vero" che proviene dal mediterraneo orientale e si associa solitamente alla cucina indiana, nordafricana, messicana, spagnola. Non sono proprio la stessa cosa e hanno sapori del tutto differenti.
Anche la preparazione dei crauti prevede l'impiego dei semi di Kümmel. |
👉Il Kümmel (cioè il "cumino dei prati", commercializzato anche sotto il nome di "comino") è il più utilizzato dalle cucine tradizionali dell'arco alpino semplicemente perché cresce spontaneo nei pascoli alti di lassù, tra gli 800 e i 2400 metri di altitudine. Il "cumino romano" invece in tedesco si chiama Kreuzkümmel.
👉Nelle cucine famigliari delle vallate alpine i semi di Kümmel sono molto presenti, compaiono anche nel pane di segale, nei formaggi e soprattutto nei popolarissimi crauti o Sauerkraut o anche capuzi garbi e in molte minestre rustiche contadine ed infine anche nei dolci e nei biscotti. Hanno dato il nome anche a un liquore, chiamato appunto "Kümmel".
Pane di segale e Speck. Senza i semi di Kümmel il pane nero di montagna non sarebbe più o stesso. |
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