Sui trascorsi trentini del giovane Mussolini si sa quasi tutto e molto é stato scritto (anche da lui stesso). E fra quanto lui stesso ha prodotto c'è anche questo "Il Trentino veduto da un socialista" (uscito nel 1911).
Dopo la sua espulsione dall'Impero Austroungarico del 1909, Mussolini tornò a Trento il 31 agosto 1935 come duce del fascismo (qui al suo arrivo al mausoleo di Cesare Battisti sul Doss Trento). Il fascismo si diede molto da fare per "pompare" la dimensione irredentista di Battisti tentando di appropriarsi della sua memoria storica e glissava sui trascorsi socialisti del "Duce" in Trentino. |
👉E' lo stesso uomo che solo 10 anni dopo darà vita al movimento fascista e instaurerà la dittatura in Italia: e questa cosa, anche se ha dell'incredibile, non è una fake news: Vien da dire che il trasformismo alligna gagliardo nel Bel Paese "dove fioriscono i limoni"...
"A Trento si respira ancora l'aria del Concilio. All' ingresso della città sta il grande palazzo del Vaticano trentino, cogli uffici di due banche, di due giornali, di una libreria. Il quotidiano supera in tiratura tutti gli altri del Trentino — la tipografìa dispone di tre linotype e di una rotativa. Il giornale è passivo, poiché delle 7000 copie molte son distribuite gratis. Cosi dicasi del settimanale che tira ben 14.000 copie. Ma i passivi della stampa e della propaganda sono compensati dall'attivo delle banche cattoliche, mischiate a tutte le speculazioni capitalistiche italiane e austriache." (Benito Mussolini, "Il Trentino veduto da un Socialista", edizioni La Rinascita del Libro, Firenze, 1911, pag. 48)
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