La chiesa del Santuario di Monrupino, nell'entroterra carsico di Trieste fu eretta nel 1512. Il Santuario, dedicato alla Beata Verg- ine Assunta che sostituì un precedente edificio sacro e che diven- ne meta dei pellegrinaggi delle popolazioni del Carso e di Trieste. |
La cinta muraria racchiude e difende altri edifici. Come in nume- rosi altri casi, assai diffusi nell'arco alpino, un sito militare ha mo- dificato la propria "destinazione d'uso" e si è trasformato in sito re- ligioso (o viceversa). |
Sono piccoli angoli fuori dal tempo e dal fracasso, talvolta un po' nascosti e complicati da raggiungere, complice anche il paesaggio ondulato che non consente viste d'insieme: si sale e si scende nel macchione carsico, i punti dominanti sono pochi.
Uno è il colle di Monrupino (418 metri), con la fortificazione situata sulla sommità, che si lascia vedere da tutto il Carso.
Da qui la vista spazia dalla cerchia alpina fino al Golfo di Trieste.
Da qui la vista spazia dalla cerchia alpina fino al Golfo di Trieste.
La rocca ben merita il suo nome, visto che fu prima castelliere preistorico, poi castrum romano, divenne poi nel XII secolo insediamento strategico del Patriarca di Aquileia e infine fortezza contro le invasioni dei Turchi.
Le mura racchiudono un piazzale triangolare di circa 2.000 metri quadrati. Qui, oltre ai resti della fortificazione eretta in epoca medievale, e l'antica casa comunale risalente al XV secolo, è ospitato anche il Santuario eretto su di un basamento di roccia carsica.
L'ingresso alla zona del Santuario avviene attraverso la cinta di mura. Da Monrupino si raggiunge rapidamente Opicina, da dove col famoso Tram de Opcina si può scendere a Trieste, con i suoi caratteristici buffet e caffè letterari, oppure concedersi una ri- lassante camminata lungo la "Napoleonica" protesa sul golfo. |
Nel XVI secolo, infatti, cessate le scorrerie turche, il colle di Monrupino perse le sue caratteristiche strategiche in favore di quelle legate al culto religioso ed assunse il suo aspetto attuale.
Ma le tracce della sua passata natura militare permangono e sono tutt'ora visibili, per arrivare alla chiesa si transita infatti da una porta inglobata nell'antica cinta di mura.
Il campanile è ben visibile da tutto il Carso. Ogni due anni, precisamente l'ultima domenica di agosto degli anni dispari, nella chiesetta vengono celebrate le nozze carsiche. La cerimonia, che ha preso vita nel 1968, viene celebrata seguendo gli usi nuziali popolari del Carso della seconda metà del XIX secolo.
Ma le tracce della sua passata natura militare permangono e sono tutt'ora visibili, per arrivare alla chiesa si transita infatti da una porta inglobata nell'antica cinta di mura.
Il campanile è ben visibile da tutto il Carso. Ogni due anni, precisamente l'ultima domenica di agosto degli anni dispari, nella chiesetta vengono celebrate le nozze carsiche. La cerimonia, che ha preso vita nel 1968, viene celebrata seguendo gli usi nuziali popolari del Carso della seconda metà del XIX secolo.
Avendo tempo, andrebbe vista anche la “casa carsica” di Rupingrande, un'interessante casa museo eretta nell’Ottocento che conserva intatte le caratteristiche architettoniche e gli arredi tipici della tradizione rurale. L'ingresso alla Casa Carsica è gratuito, ma le visite sono consentite (a meno di richieste specifiche) solamente dal 1° aprile al 31 ottobre, la domenica e i giorni festivi, dalle 11 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.
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