Lo storico con le stelle alpine scrive un resoconto sul Trentino-Alto Adige negli anni dell'Alpenvorland che presenta le SS del Polizeire-giment "Bozen" come dei bravi ragazzi. Ma sorvola sulla loro parteci-pazione alle stragi nazifasciste in Istria e cita appena quelle della Valle del Biois, nel bellunese.
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Lipa, la Marzabotto istriana che Baratter tace. 263 persone bruciate vive nelle loro case. In Istria se li ricordano bene quei "bravi ragazzi" delle SS imbeccate dai fasci- italiani e aiutate dai Cetnici serbi: alle vittime del 30 aprile 1944 hanno dedicato un monumento e un museo. |
Siede in Consiglio Provinciale come rappresentante del PAT e gode fa-ma di storico puntiglioso e obiettivo.
Ed ha anche firmato la prefazione al meritevole libro sulla Resistenza trentina "Uomini e fatti del Gherlen-da", ma questo non significa nulla.
E infatti: ho letto il suo "Le Dolomiti del Terzo Reich" dove fa l'apologo dei bravi ragazzi del Polizeiregiment "Bozen", quel reparto antipartigiano reclutato nel Sudtirolo collabora-zionista del '43-45.
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Soldati del I° Battaglione del "Bozen" si allontanano dal villaggio di Gornji Turki (un paese istriano nei pressi di Kastav/Castua) dopo averlo incendiato (5 aprile 1944). |
Ma che vergogna: non una sola riga sulla loro maggiore prodezza, la Marzabotto istriana, dove i bravi ra-gazzi parteciparono al "lavoro spor-co", come del resto sempre facevano nel corso delle altre stragi cui il "Bozen" partecipò in Istria.
Una partecipazione nota agli storici e addirittura riportata da Wikipedia alla voce Polizeiregiment Bozen.
Qui come altrove l'autore tace, non dice, glissa, minimizza, sorvola.
Ma non basta: quasi sorvola sulla partecipazione del "Bozen" alla strage della Valle del Biois, nel bel-lunese (20/21 agosto 1944: 44 civili e 245 abitazioni distrutte).
Forse perchè a quest'ultima strage parteciparono anche i "bravi ragazzi" del CST trentino?
Il resoconto di Barater sull'Alpenvorland è sì ampio, ma non è completo, specie se si tiene conto che alla sua uscita il libro fu accolto con curiosità proprio perchè presentava i membri del "Bozen" sotto una luce "diversa", sostanzialmente assolutoria.
Chi davvero vuol penetrare la natura del complesso rapporto dei sud-tirolesi col nazismo farebbe meglio a leggere "Tempesta" di Lilli Gruber: la giornalista spiega più e meglio dello storico. E soprattutto non indulge a reticenze assolutorie, non si nasconde dietro a un dito.
è certa la partecipazione di elementi del c.s.t nella strage nazista nella valle del biois, del 20\21 agosto 1944.una lettura che testimonia la presenza del c.s.t ai fatti è ben descritta, nel libro di attilio fronza, dal titolo : la polizia trentina ai confini del reich, una testimonianza 1943 1945
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