mercoledì 17 agosto 2016

Ma quant'è bello fermarsi a Passo Pennes?

Anche la lunga Val Sarentino ha un suo termine e lì c'è il Passo Pennes. Da qui tutti passano sparati e nessuno si ferma: dall'altra parte, nella molto più in basso, c'è la conca della attrattiva Vipiteno. E così il Pennes è a tutt'oggi uno dei passi meno sputtanati.
Alpenrosehof Passo Pennes
Dal passo ci sono tre mete a portata di mano: l'elementare Zinseler/Cima di Stilves,
l'escursionistica ma trascurata e panoramica Tatsch/Montaccio di Pennes e infine la
più lontana, impegnativa e ambita (Sarner Weisshorn/ Corno Bianco di Sarentino).
E poi c'è la facile doppietta erbosa Hünerspiel/Zinseler. La modesta locanda del
passo offre piatti tradizionali ben fatti: dai canederli in brodo alle Spiegel Eier.
Nessuno sembra farci caso, ma è forse l'unico passo sudtirolese risparmiato dal cemento. Eh sì, non ce ne sono proprio altri e per questo mi fermo sempre alla modesta trattoria del valico.
Il sue essere del tutto priva di pretese funziona meglio di qualsiasi "certificato" Slow Food.
E' ospitata in un brutto edificio tirato su a mattoni e intonaco negli anni Sessanta, l'Alpenrose Hof, talmente banale da non figurare neanche in Trip Advisor (ma è frequentata dai locali, che salgono quassù dall'alta valle).

2 commenti:

  1. Ci vado ogni tanto...vedo questo post e....mando un saluto...Pennes e' veramente un bel passo....

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  2. Si, uno dei pochissimi rimasti integri.

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