Perfino dopo il referendum pro-divorzio del 12 maggio '74 (quello che asfaltò la Democrazia Cristiana della guerra fredda) a Trento il tempo continuava a scorrere lento, lentissimo, una melassa clericale che controllava tutto: le cooperative, le casse rurali, le parrocchie, i pompieri, i sindaci... e molto spesso anche le sezioni territoriali della SAT.
Dalle "mani infeconde" di Grigolli al divieto di parola per
Margherita Hack, l'imbarazzante zavorra civile che ci sia-
mo trascinati dietro fino alle ultime elezioni politiche (del
2013). Senza dimenticarci dell'uranio in Val Rendena...
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Era il 1974. Nel famoso referendum il "no al divorzio" raccolse nei comuni della Val di Non percentuali bulgare, addirittura oltre il 90% era contro il divorzio.
E in loco continuava a dettare legge un presidente della Giunta Provinciale che si chiamava Giorgio Grigolli, uno yesman che ogni mattina prendeva via telefono gli ordini romani di Flaminio Piccoli.
E in loco continuava a dettare legge un presidente della Giunta Provinciale che si chiamava Giorgio Grigolli, uno yesman che ogni mattina prendeva via telefono gli ordini romani di Flaminio Piccoli.
Esaltato dai risultati, questo presunto interprete delle genti trentine (forse don Guetti si rivoltava nella tomba...) si lasciò andare ad uno schizzo di livore localista veramente indecente, un'invettiva contro le "mani infeconde" degli insegnanti non-trentini, visti come corruttori delle virginali menti degli innocenti virgulti trentini.
Per lui era uno scandalo che il sacrestano del paese non potesse insegnare matematica al liceo. Per lui i nostri figli andavano affidati agli ignoranti del posto, che più erano clericali meglio era: la chiusura mentale, innanzitutto.
Questa mala quaestio ha avvelenato il Trentino per anni e ha finito col promuovere dei poveretti al ruolo di dirigenti politici "con le mazzoccole" (tanto che a questi pensatori in braghetta di cuoio è stato affidato addirittura l'assessorato alla cultura, e che non sembri una battuta, perchè invece è veramente accaduto).
per fortuna oggi c'e' il piddi e i nostri figli sono affidati alla Fedeli.
RispondiEliminaDal 24 luglio 1996 le scuole del Trentino dipendono (dagli edifici al personale) dalla Provincia Autonoma di Trento. L'attuale Presidente della Giunta Provinciale si chiama Ugo Rossi, è del PATT (Partito Autonomista Trentino Tirolese) e dal 2013 esercita anche le funzioni di Assessore all'Istruzione. Come vedi la Fedeli non c'entra proprio niente. Comunque molta acqua è passata sotto i ponti e anche gli elettori "con lemazzoccole" sono molto cambiati: ne conosco alcuni felicemente divorziati, anche in Val di Non.
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