lunedì 25 marzo 2013

Catadiottrico con duplicatore di focale

Prove come questa non hanno alcun valore tecnico; sono semplici curiosità che l'appassionato di fotografia si toglie, come è giusto che sia. Giochi senza pretese.
obiettivo sovietico a specchio
Focale normale, che corrisponde grossomodo alla visuale dell'occhio umano.
Dalla Valsugana inquadro la Val Calamento, l'intaglio che divide i Lagorai occidentali da quelli orientali e mette in comunicazione la Valsugana con la Val di Fiemme.
Un binocolo da caccia (8x) corrisponde ad un obiettivo da 400 millimetri
e questo è un'inquadratura da 1000 millimetri.
Ho piazzato il cavalletto sul muretto di cinta della chiesetta di Santa Margherita, appena sopra il fondovalle, con vista aperta verso nord. Ed ecco i risultati.
Ed ecco il risultato che si ottiene aggiungendo al catadiottrico il duplicatore
 di focale. Di sicuro non è una grande qualità, ma è ancora accettabile.
● Prima con un 50 mm equivalente, quello che si dice un obiettivo con angolo di campo "normale", della Panasonic.
● Poi con lo storico catadiottrico sovietico MTO 500 (che sulla Microquattroterzi della prova diventa un bel 1000 mm).
 Infine, e qui stiamo ormai camminando sul ghiaccio, l'MTO 500 accoppiato ad un duplicatore di focale. Siamo a un 2000 mm equivalente; un fattore di ingrandimento 20x quando un binocolo da caccia è un 7-8x. Dai binocoli siamo ormai passati ai rapporti di ingrandimento dei cannocchiali.

Il cavalletto (che ha da essere ben piantato, cioè robusto e soprattutto pesante) è indispensabile.
Per quanto riguarda i risultati, tutto sommato pensavo peggio, soprattutto con il duplicatore di focale (anch'esso di fabbricazione sovietica). E invece la qualità dell'immagine è ancora dentro i limiti dell'accettabilità.
Fotocamera Panasonic Lumix G2, obiettivi Panasonic e MTO 500.

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