giovedì 11 novembre 2010

La patria del Morellino di Scansano

A 500 metri fra i colli dell'alta Maremma.
L'etichetta del Morellino prodotto dalla
Cantina Sociale di Scansano.
Siamo stati ospiti di Giuliana, nostra amica toscana, fiorentina di adozione ma di nascita maremmana. Anzi, scansanese, cioè di Scansano. La vecchia capitale estiva della Maremma (tutti scappavano da Grosseto, infestata dalla malaria) è oggi un paesone diviso in due: la Scansano nuova è postbellica e banale, la Scansano vecchia è un bel borgo arroccato attorno ad una collinotta maremmana ed impreziosito da antiche strade, slarghi, piccole piazze, salite e vicoli dai nomi spesso suggestivi come Vicolo de' Torchi, Vicolo delle Ginestre, etc.
Ci sono almeno due trattorie che servono in brocca il vino spillato direttamente dalla botte piazzata in cucina. Vino della casa, senza pretese, dicono loro... Senonchè...
Senonchè si tratta del famoso Morellino di Scansano, uno dei tanti figli nobili di un vitigno poco celebrato: il sangiovese.
E pensare che il barone Bettino Ricasoli quando fissò il disciplinare del suo celebre vino di pronta beva (destinato a diventare il celeberrimo Chianti) partì appunto da una base collaudatissima di sangiovese!
E del resto dal vitigno sangiovese vengono vini blasonati come il Rosso di Montalcino, e soprattutto il Brunello di Montalcino, stelle di prima grandezza nel panorama enologico del Belpaese.
I puristi storceranno un po' il naso di fronte al Morellino.
Ma fra la gente di Toscana vale il detto: "non di curar di lor ma guarda e passa". E non solo fra loro, e con piena ragione...
xxx
Qui a fianco: l'angolino che ci aspettava al rientro serale dalla trattoria: altro che wellness o resort!

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