A sinistra la barra con l'albero delle directories de "I miei luoghi" e a destra
un percorso ad anello in zona Averau-Nuvolau con i waypoints dei rifugi.
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Se voglio creare una traccia ex-novo: ricalco qualcosa in Google Earth oppure ricalco un sentiero da cartografie digitali, come quelle della 4Land trentina o della Kompass sudtirolese.
Se voglio usare una traccia già pronta: interrogo uno dei numerosi siti web di database cooperativi, come HotKnott-Sentres, Giscover, GPStour, GPSies, Alpidia, GPStour, Sentieroselvaggio, etc.
Poi ovviamente carico il file-traccia sul mio vecchio GPS.
In rosso i tracciati dei sentieri SAT, importati ne I miei luoghi di Google
Earth. In celeste il tracciato dell'escurione al nuovo Rif. Tonini, scaricato
dal mio vecchio Garmin C60csx.
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Come software contenitore per waypoints e tracce varie uso semplicemente Google Earth, cosa che mi dà una serie di "vantaggi collaterali":
► la presenza di foto che - bene o male - descrivono "lo stato dell'arte" del luogo o del rifugio, o della funivia, o della cima, o del lago, etc.;
► la semplicità con cui si possono tracciare percorsi, inserire waypoints, dialogare con altri software cartografici;
► la possibilità di inserire nella cartella I miei luoghi anche dati "pescati" nel web come ad esempio il catasto dei sentieri SAT;
► la possibilità di inserire e georefenziare cartine raster come quelle distribuite da Meridiani
Montagne (o scansionate con lo scanner di casa);
► la facilità con cui i dati possono essere salvati - singolarmente o a gruppi - in formato GPX.
► la sua integrazione con Google Maps permette di zompare da l'uno all'altro a seconda della necessità.
La gratuità è solo l'ultimo dei pregi di Google Earth e quindi prima di "lasciare la via vecchia per la nuova" voglio essere ben convinto che ne valga la pena. E' spuntato infatti all'orizzonte un software della Pangea che promette novità e mirabilie. Sarà il caso di dargli un'occhiata...
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