Terreno troppo nudo per le ciaspole e troppo ghiacciato per le pedule.
Perchè invece non salire sul campanile di San Marco e sbinocolare col teleobiettivo il lontano profilo delle Dolomiti bellunesi?
Rapido giro in internet per prezzi ed orari e poi col treno da casa al Canal Grande.
Nel sito della Basilica di San Marco c'era tutto tranne l'essenziale: "chiuso per lavori".
E allora in giro per una Venezia sotto la nebbia (poca) e immersa nel freddo (molto).
Comunque certamente più tranquilla del solito.
👉Lascio qui un link in puro stile Pitura Freska, molto veneziano e senza pretese: Venessia.com mi ha spinto a camminare nella Venezia minore e a cercare qualcosa sui famosi cichétti e bàcari inventati da questa gente di laguna molto prima dell'after-hour.
👉Tra Cannaregio e San Marco c'è una distanza non solo fisica: l'interno di una vineria acquattata dietro una finestra e una saletta del Caffè Floriàn.
Nota storica sul Caffè Florian: Agli albori, il Caffè Florian era privo di vetrate ed era costituito da due sole sale arredate con estrema semplicità. Verso la metà del 1700, spinto probabilmente dalla concorrenza, il Florian si ingrandì con l’aggiunta di due sale. Poco dopo la metà del 1800, la famiglia Francesconi vendette il locale a Vincenzo Porta, Giovanni Pardelli e Pietro Baccanello: questi nuovi proprietari nel 1858 affidarono all’architetto Lodovico Cadorin dell’Accademia di Belle Arti la ristrutturazione completa del locale con l’aggiunta di due sale, conferendogli così l’aspetto che è giunto inalterato fino ad oggi con le sue Sale prestigiose.
La decorazione della celebre Sala del Senato venne affidata al pittore Giacomo Casa che raffigurò il Progresso e la Civilizzazione che istruisce le Nazioni, attorniandole con pannelli raffiguranti il mondo delle arti e delle scienze. La Sala Cinese e la Sala Orientale, dipinte da Antonio Pascuti, vennero così nominate per i loro motivi orientali: donne esotiche e lievemente svestite e coppie di amanti che si ispirano a un mondo fantastico e immaginario. Una delle sale laterali divenne nota come la Sala degli Uomini Illustri, decorata da Giulio Carlini con ritratti a olio di personaggi famosi veneziani. La Sala delle Stagioni fu decorata da Cesare Rota per rappresentare le quattro stagioni con figure di donne. Ultima acquisizione fu la Sala Liberty, dei primi Novecento, caratterizzata da un ampio soffitto a volta, pavimenti in legno e originali specchi dipinti a mano. (dal sito venessia.com)
Leggi qua alternativa a ciaspole, ramponi etc girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=4277.msg72173#msg72173
RispondiEliminaGrazie della dritta e complimenti per il video. Visto che sta in YouTube lo utilizzo per un post.
RispondiEliminaProvati seriamente domenica scorsa su in Costalta, ottimi!!! Consigliati
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