La corruzione, certo, ma c'è qualcosa che va oltre la semplice disonestà personale. Lo mette bene in luce un instant-book di Massimo Malvestio, che definirei "veneto critico".
Critico verso un modello di sviluppo che, a boom finito, si è lasciato alle spalle un territorio devastato e senza più identità. Le sue impietose considerazioni sorprendono per la loro semplicità ed apparente ovvietà, e colpiscono nel segno.
Dovrebbero leggerselo anche i nostri amministratori, quelli che incitano a "non accontentarsi" mentre firmano concessioni edilizie e scaldano le betoniere. Se proprio preferiamo il modello veneto potremmo anche dirlo chiaro, o no?
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