Gettonatissimo, e non solo dagli appassionati del genere. E' la trasposizione cinematografica dell'omonimo libro-inchiesta di Jon Krakauer, tradotto in italiano con il titolo "Nelle terre estreme".
Mi sono piaciuti entrambi, anche se portare un libro su pellicola è quasi sempre un'operazione a perdere. In questo caso letteralmente. Pur nel rispetto rigoroso della trama la narrazione cinematografica perde la dimensione di inchiesta condotta con piglio quasi poliziesco dall'autore di "Aria sottile" e di "Il silenzio del vento". In origine "Into the wild" era invece un vero libro giallo, dove solo alla fine il mistero viene svelato e coglie tutti di sorpresa. Uno dei pochi autori di montagna capace di spingersi oltre la pura cronaca dei fatti e di alzarsi sopra la narrazione diaristica.
L'autobus abbandonato attorno al quale ruota la vicenda di "Into the wild". |
👉Per Jon Krakauer sembra valere quello che si può dire di Dino Buzzati: che di montagne sicuramente se ne intendeva ma che fu innanzitutto uno scrittore.
👉Jon Krakauer, uno che è stato sugli ottomila, sul Cerro Torre, conosce le Alpi, sa andare per ghiacci in Alaska, ma che dà il meglio di sè quando prende la penna in mano.
P.S. Ho ritrovato per caso la bozza del post dopo diverso tempo, non è più attuale ma Krakauer merita sempre. Lo pubblico anche se in ritardo.
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