La verifica dei fatti é impietosa con il mito del ribelle in fuga dal mondo. Nessuno di loro è resistito a lungo, e il Chris "Supertramp" di "Into the wild", ci ha anche lasciato le penne.
Intendiamoci: sono comunque due letture interessanti e anche istruttive. Da "Walden, la vita nei boschi" di Thoreau al più contemporaneo "Into the Wild" dello scrittore di montagna Jon Krakauer, i due libri si sono saldamente impiantati nell'immaginario collettivo di quanti si sentono in fuga da un mondo che considerano estraneo e dal quale non si aspettano nulla. |
L'elicottero imbraga e porta via il vecchio bus dove visse i suoi ultimi giorni Chris "Supertramp", il protagonista di "Into the wild" (il vero nome era Christopher McCandless). |
👉La capanna di Thoreau a Walden adesso è un museo, come la cabin di Jack London a Dawson City, con i biglietti d’ingresso, le cartoline, le visite guidate. "Walden, la vita nei boschi" ha avuto un grande successo nella controcultura statunitense. In particolare presso la Beat Generation: Allen Ginsberg, Jack Kerouac e Gary Snyder sono solo alcuni tra gli scrittori che si rifanno espressamente a Thoreau.
👉Il vecchio autobus di Chris invece è stato portato via da un elicottero, forse per evitare che qualcun altro si faccia male.
"Questa risalita verso la sorgente è terminata con due giorni di cammino nella tundra d’Alaska, tra fango, acquitrini, guadi e sciami di zanzare, fino all’autobus riadattato a bivacco in cui Chris McCandless visse e morì nell’estate del 1992. È appunto la storia raccontata in Into the Wild, che tanto mi ha ispirato. Trovo indimenticabile l’immagine dell’elicottero militare che si porta via il Magic Bus imbragato." (Paolo Cognetti).
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