Ripercorrendo la saga della propria famiglia, la giornalista traccia un affresco della società contadina sudtirolese dalla dissoluzione dell'impero austroungarico fino all'avvento del fascismo.
Non è solo una storia di famiglia, la minuziosa ricostruzione di figure e caratteri viene inserita sullo sfondo della grande storia.
Lilli Gruber compone uno spaccato del mondo agricolo della sua gente, così legata alla propria Heimat e all'Austria-Ungheria.
Descrive la reazione di questo mondo, fortemente tradizionalista e religioso, alla strafottenza ottusa del "nuovo padrone" italiano e fascista. Un rifiuto della umiliazione e dell'offesa che riguardò tutte le classi sociali, non ultimi i grandi possidenti terrieri.
👉Descrive il processo che, per reazione, portò alla successiva adesione al nazismo germanico, il "grande sbaglio" del popolo sudtirolese.
Non mancano le parole di difesa per i pochi che, nel mondo cattolico soprattutto, s'opposero al nazismo germanico così come al fascismo italiano.
Non mancano le parole di difesa per i pochi che, nel mondo cattolico soprattutto, s'opposero al nazismo germanico così come al fascismo italiano.
Poco paludato ma ricco di informazioni, questo piccolo grande racconto famigliare certo farà conoscere meglio i trascorsi di questa terra al grande pubblico italiano.
La residenza agricola di Pinzon, il piccolo borgo della Bassa Atesina che fa da sfondo alle vicende ricostruite nel libro.
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Ma come scrive, la Lilli?
RispondiEliminaScrive da giornalista, chiara e semplice. Non credo pretenda di essere di più. Ha girato il mondo e probabilmente sa di non aver fatto "alta letteratura". Credo sia un libro onesto, utile a chi non sa nulla di Krukki Sudtirolesi. Una specie di Baedeker della Heimat, diciamo. Spiegato con la scusa della saga famigliare (ma è tutto vero, pare). Ci sentiamo...
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