martedì 26 novembre 2013

Liberarsi dai rottami

Certe scoperte arrivano inaspettate, come fulmini a ciel sereno.
brutture della speculazione
Sbarcando a Firenze dopo molto tempo la domanda sorge spontanea: "Ohibò,
dov'è finita l'orrenda pensilina?". Costruita con la scusa di Italia 90 (campiona-
ti di calcio) la pensilina,  tirata sù con soldi pubblici dai rampanti di allora, si era
via via trasformata da sfregio  urbanistico ad attrattore del degrado e luogo di
spaccio. Nel 2010 l'amministrazione comunale ha finalmente deciso di abbat-
terla. Dunque, volendo, i rottami si possono abbattere e portar via...
Liberarsi dal ciarpame edilizio del craxismo/berlusconismo è possibile.
Confinare nel dimenticatoio gli inventori del condono edilizio, della politica appaltata agli affari, dell'urbanistica debole fatta di conoscenze e tangenti, dell'estetica del trend&brand purificherebbe l'aria che si respira, dalle città alle stazioni sciistiche ...
Oggi gli spazi attorno alla stazione di Santa Maria Novella hanno ripreso il loro
aspetto di un tempo e sono anche diventati decisamente più vivibili.
Mettere queste tossine in frigo, smettere il culto del pensiero unico del mercato e della frenesia urbana sarebbe anche una bella spugnata sui cognomi ingombranti, sempre ansiosi di essere coinvolti e compromessi, come quel Cristiano Toraldo di Francia che firmò lo stupro della stazione di Firenze, un gioiello architettonico che il mondo intero ammira e ci invidia.
Quassù da noi gli esempi che invocano un trattamento analogo non mancano, anche in Sudtirolo, dove il ventennio di Durnwaldner ha scaricato tonnellate di cemento un po' dappertutto, vellicando gli esibizionismi di piccoli architetti e geometri di provincia.
Non sarebbe ora di abbattere qual-cosa anche qui, nelle "terre alte"?


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