sabato 14 marzo 2015

La "Cà de Bezzi" di Bolzano

Difficile da definire: antica osteria, cenacolo di intellettuali, localino alla moda o cos'altro ancora?
Ca de Bezzi di Bolzano
I cavalieri del Deutscher Orden (Ordine Teutonico) avevano nel territorio bolzanino un Baliato, il Deutschordensballei An der Etsch und im Gebirge, creato intorno al 1202 e che sopravvisse fino al 1805, quando venne abolito da Napoleone. A cento passi c'è la chiesa di St. Georg in Weggenstein, appartenente anch'essa all'Ordine Teutonico.

Ca de Bezzi di Bolzano
La Ca' de Bezzi in un bianco e nero del 1932.
In rete la definiscono "straordinaria", un'iperbole per ricordare che è la più antica (1404) osteria di Bolzano e tra le più antiche d’Europa.
In ogni caso rallegriamoci che sia sopravvissuta alle stagioni, come la Fiaschetteria Beltramme a Roma o certi vinai di Firenze, o certi posti della Milano operaia e socialista, poi digerita e sputata da Craxi&Berlusconi. 
👉Nacque come osteria del Deutscher Orden, ossia come luogo dove i Cavalieri Teutonici passavano il tempo libero. Più tardi, in secoli a noi più vicini, divenne cenacolo di intellettuali, artisti, politici.
Fu frequentata dal Duca della Bavaria, dal pittore austriaco Albin Egger-Lienz e da Sigmund Freud, conserva l’edificio originale su tre piani, la bellissima stube degli artisti e anche la parte della celebre raccolta di ritratti iniziata nel 1889 che non è andata persa durante la seconda guerra mondiale.
👉A pian terreno c'è un'aggiunta contemporanea (2012) che non mi fa impazzire, ma che accetto come "segno dei tempi".
Altro segno dei tempi: la fissa di dotarsi di una birreria "artigianale" come se "artigianale" fosse automaticamente sinonimo di alta qualità e garanzia di unicità.
Ca de Bezzi di Bolzano
Dopo la ristrutturazione del 2012 il piano terra della Batzenhäusl ha preso un
aspetto "bio-bau" algido e modaiolo, bandiera dell'estetica pseudo-ecologista.
Il ristorante però serve anche piatti tradizionali come il Gröstl tirolese con crauti
crudi e fa parte di una rete che unisce i più noti locali storici d'Italia.
Con tutto ciò la Ca' de Bezzi rimane comunque un posto da vedere.
👉Anche se con qualche acciacco, questo storico locale è riuscito a sopravvivere all'ondata di cattivo gusto inaugurata dal craxismo e fatta propria, in anni più recenti, dall'affarismo sudtirolese del ventennio Durnwaldner.
👉Il suo nome attuale richiama l'antico, quando l'osteria era conosciuta come Batzenhäusl, nome che deriverebbe da una moneta settecentesca, il Batzen (Bezzo), che corrispondeva al prezzo di
una misura di vino.
👉Le atmosfere del passato sopravvivono quasi intatte ai piani superiori, per fortuna non intaccati dal recente intervento "modernizzatore" e che rimangono i più apprezzati dai visitatori.
Mi vien da dire visitatori perchè l'attuale destinazione a trattoria non deve trarre in inganno, la Ca' de Bezzi merita una visita innanzitutto per il valore storico e per i pregevoli arredi, più che per una sosta ristoratrice (anche se pure in questo non sfigura, birra "artigianale" compresa).

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