venerdì 9 marzo 2018

La Val di Non raccontata ai viaggiatori (1829)

   Uno sguardo agiografico sulla Naunia (1828).
Gioseffo Pinamonti
"La Naunia descritta al viaggiatore" è un libretto scopertamente agiografico compilato da
un erudito sacerdote noneso: Gioseffo Pinamonti in aperta polemica con gli oggettivi ma
poco benevoli resoconti dati alle stampe da due viaggiatori stranieri dell'epoca: il francese
cese Mercey e il tedesco August Lewald. Questo testo minore di letteratura di viaggio
ha lasciato traccia di sè nel web. Il testo integrale è attualmente reperibile in diversi siti
e si può liberamente consultare agli indirizzi in.wikisource.org e www.liberliber.org.
«Dicemmo che nella Naunia si coltivano viti, gelsi, pomi, peri, noci, ed altri alberi fruttiferi, che vi si raccoglie grano d'ogni sorte in gran quantità, e vi si alleva bestiame di ogni specie. Aggiungiam ora che vi è con molta cura coltivato da forse cento anni il mais e vi si alleva bestiame di ogni specie. Aggiungiam ora che vi è con molta cura coltivato da forse cento anni il mais, o granoturco. Da cinquant'anni si conosce il solanum tuberosum esculentum, ossia la patata, ora coltivata con tanto utile, che fece deporre i pregiudizii, in tutta la valle. Il saraceno, o poligono, qui detto formenton, è un suo prodotto che molto abbonda, e di cui si fanno polente e schiacciate, che noi chiamiamo tortei. Quando nel luglio e nell'agosto fiorisce, imbianca un terzo quasi della valle, e manda un gratissimo odore di miele. Le rape, che sono di sapor dolce, si mangiano in mille modi, e se ne fa rapacida, che dal tedesco Kraut o Sauerkraut chiamasi crauti. Buoni crauti si fanno di cappuccio e di cavolo in Senale. Io per dar loro un nome italiano li direi cavolacidi. I legumi d'ogni specie, particolarmente la lente e i piselli, vi crescono saporiti e in molta copia. Una singolarità di questa valle si è, che dai primi di giugno sino alla fine di settembre vi si trovano buone ciliegie.»
Gioseffo Pinamonti, "La Naunia descritta al viaggiatore",
G. B. Monauni Ed., Trento, 1973, pag.70.
[Ristampa anastatica dall'edizione milanese del 1829]

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