Panoramica e varia, questa escursione circolare sta a metà fra l'ambientalismo (il "trodo dei fiori") e l'epica resistenziale (la marcia dei partigiani dalle Vette Feltrine alla Val Campelle).
Dalla cima del Col dela Boia verso la Valsugana. Pergiungere in cima si percorre un tratto del suggestivo Trodo dei Fiori.
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Sono entrambi dei buoni motivi per andarci.
La gita si svolge sempre su terreno aperto che consente ampie vedute panoramiche sia verso la Valsugana che verso le Vette Feltrine.
Il sentiero è sempre evidente e ben segnato.
Dopo aver raggiunto la cima (m 2.086, ufficialmente, ma la quota reale mi sembra inferiore) il rientro avviene passando da Malga Cavallara,che nel periodo estivo svolge servizio di agritur.
Dopo aver raggiunto la cima (m 2.086, ufficialmente, ma la quota reale mi sembra inferiore) il rientro avviene passando da Malga Cavallara,che nel periodo estivo svolge servizio di agritur.
Scarica la traccia GPS da Wikiloc. |
Quota di partenza/arrivo: m 1.620 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 2.045
Dislivello assoluto: m 425
Dislivello cumulativo in salita: m 590 circa
Dislivello cumulativo in discesa: m 590 circa
Lunghezza con altitudini: km 9,5
Tempo totale netto: ore 3:00
Difficoltà: E
Descrizione del percorso: la traccia GPS toglie ogni problema di orientamento e rende superflua la descrizione dettagliata. Per chiudere l'anello e tornare al parcheggio è necessario percorrere anche un breve tratto su asfalto.
Come arrivare: il Passo Brocon si può raggiungere dalla Valsugana, via Strigno e Castel Tesino, oppure dal Primiero, via Canal San Bovo.
La marcia dei partigiani del Btg.Gherlenda: la cartina qui sotto riporta il percorso seguito dai partigiani del Battaglione Gherlenda durante la terza tappa della marcia di trasferimento dalle Vette Feltrine a Cima d'Asta nell'agosto del 1944. Il percorso è stato desunto dalla mappa inserita nel libro di Giuseppe Sittoni "Uomini e fatti del Gherlenda" ed è stato individuato sul terreno basandosi sulle tavolette dell'Istituto Geografico Militare in scala 1:25.000, che - risalendo agli anni Cinquanta - riportano ancora quella che doveva essere la rete sentieristica all'epoca dei fatti.
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