E' un giro a bassa quota, facile ma con tratti esposti e attrezzati. Siamo appena sopra la Rocchetta, dove la Rotaliana diventa terra d'Anaunia.
Dopo la Torre di Visione, il percorso si fa più difficoltoso, con tratti esposti e ripidi che richiedono fermezza di piede e assoluta mancanza di vertigini. Nella foto vedia- mo uno di questi tratti, che solo in parte sono protetti da attrezzatura.
Vedi le altre foto in Google Photo.
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La stretta della Rocchetta costituisce la porta d'ingresso nelle valli del Noce e Vigo di Ton (con la frazione di Masi di Vigo) è il primo paese che si incontra.
Lascio la parola a Gigi, che si è occupato di stendere una corposa relazione, completa di una tabella coi dati altimetrici (leggermente discordanti da quelli registrati dal GPS):
Scarica la traccia GPS da Wikiloc. |
"Nel piazzale
antistante la chiesa di Masi di Vigo, a quota 415 metri si trova il parcheggio
da cui si parte. Si segue una strada prima asfaltata e poi sterrata che sale in
circa 15 minuti giunge al bivio con il sentiero 516A (segnavia Frassati –
percorso Tor di Visione), ci incamminiamo a destra, in direzione sud, lungo un
ben bosco di faggi; questi alberi saranno nostri compagni per tutto il giro. La
sterrata, dopo una salita, ci porta in una spianata dove troviamo: il bivio con
il sent. 516/, un bel punto panoramico (con una brutta e inutile terrazza)
sulla Val di Non e il Brenta e una piazzuola d’atterraggio per elicottero.
Ora scendiamo
in un piccolo avvallamento, la sella di Tor Visione,
e, in cinque minuti, si
raggiunge il sito dove sorgeva l'antico punto di avvistamento. Poco sotto altro
punto panoramico e altra terrazza, questa volta a strapiombo sulla Rocchetta
verso la Piana Rotaliana in Val d’Adige.
Scesi alla
sella e risaliti al bivio con il sent. 516B, iniziamo a salire Il sentiero non
è da sottovalutare, infatti, s’inerpica nel bosco ceduo a ridosso del crinale
di NO del M. Cronello che presenta vari risalti e sempre una forte pendenza e,
se non bastasse, tratti stretti sconnessi e umidi. Tanto per essere chiari è il
meglio che si può trovare per degli artistici scivoloni, però pericolosi mica
poco. Raggiunta la base di una bastionata rocciosa, svoltiamo a sinistra e dopo
pochi metri, a 850 m, troviamo l’inizio di un tratto attrezzato. Si tratta di
una quarantina di metri, faticosi ma non difficili, però su terreno scivoloso
meglio usare prudenza e sfruttare il robusto e ben teso cavo metallico. A 890 m
il cordino termina e si ritorna nel bosco per salire ancora un poco fino a 945
m. Finalmente l’ispida, ripida e faticosa salita termina e si prosegue a
sinistra con un saliscendi che traversa il versante di NO del M Cronello.
Giunti a circa 950 m si sbuca su di una sterrata che scende, lasciando alla sua
sinistra un punto panoramico e un'altra piazzuola per l’elicottero, a
intercettare ancora un forestale con cui si seguita arrivando allo spiazzo che
ospita il grande Baito Portolo. Da qui si prosegue verso valle con il sent 516
che, fin da subito, si rivela altrettanto ispido e ripido del suo collega il
516A. Scendendo, o meglio precipitando a valle, incontriamo un piccolo tornante
che contorna una bella vasca d’acqua scavata nella roccia. Anche lungo questo
sentiero è bene prestare attenzione per via della sua pendenza, del tappeto di
foglie dei faggi che saranno anche romantiche ma sono pure traditrici, infine
dei sassi lisci che cercano in tutti i modi di aiutare le foglie invece di
farsi i fattacci loro!
Scesi a quota
790 circa si ritrova la strada sterrata. Qui si può scegliere, personalmente ho
seguito la sterrata convinto dal concerto di grida strazianti provenienti da
muscoli, ginocchia e caviglie.
Per i senza
cuore che vogliono continuare la tortura delle proprie rotule il sentiero li
guiderà, con alcuni tratti meno ripidi (ma brevi), a intercettare nuovamente la
sterrata prima a circa 695 m poi a 620 m. Un consiglio: qui giunti, alla vostra
destra e a pochi metri, c’è una comoda, affascinante panchina che sembra chiamare
il viandante a un buon momento di riposo, provare per credere! Per chi invece
sembra avere sempre il Diavolo alle calcagna non ha che da continuare dritto
arrivando, prima alla confluenza con il sent. Frassati (a destra proveniente da
Vigo di Ton) poi al bivio dei sent. 516 e 516A chiudendo il giro prima di
finire la discesa nuovamente ai Masi di Vigo."
La Torre di Visione - nota storica.
La Torre, o meglio il Castello.
fu costruito da Albertino e Manfredino di Tono nel 1199, a seguito dell’investimento
feudale ricevuto da Corrado da Beseno Vescovo di Trento. I Tono, nel XIV
secolo, si trasferirono a Castel Thun (Castrum Belvesini), a monte di Vigo
d’Anaunia, abbandonando Castel Visione; oramai vegetazione e arbusti ricoprono
i pochi resti del manufatto.
Castel Visione ora Torre di
Visione fu primo castello posseduto dalla famiglia dei Tono, costruito in
posizione strategica presidiava l’antico ponte della Rocchetta che permetteva
il transito verso la Val di Non. La Torre di Visione mantenne la sua funzione
strategica fino al 1333, in seguito sostituita dalla sottostante fortificazione
della Rocchetta eretta lungo il versante sinistro del torrente Noce. Nel 1810
questa fortificazione fu smantellata e sostituita da un forte austriaco nel
1860. Stessa sorte subì quest’ultimo forte che, dopo il primo conflitto
mondiale, fu demolito negli anni ’20.
L’itinerario per la Torre di
Visione è chiamato dai locali strada romana e, probabilmente, segue l’antica
via di collegamento della Valle di Non la Val d’Adige prima che i Romani
costruissero il “Pons Alpinus”. Tale costrutto rese possibile oltrepassare la
forra della Rocchetta. Prima di ciò, per evitare il paludoso fondovalle del
Torrente Noce, la via seguiva il fianco montuoso in sinistra orografica della
valle passando per la selletta sotto la Torre.
Quote e dislivelli (dati del GPS):
Quota di partenza/arrivo: m 400 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 963
Dislivello assoluto: m 552
Dislivello cumulativo in salita: m 600 circa
Dislivello cumulativo in discesa: m 600 circa
Lunghezza con altitudini: km 7,5
Tempo totale netto: ore 4:00 AR
Difficoltà: EEA
Quote e dislivelli dati segnati da Gigi:
Quote e dislivelli dati segnati da Gigi:
Dislivello : + 587 m c.
Tempo : A/R h 4,00
Masi
di Vigo : 415 m
Bivio
516/516A : 505 m
Bivio
516A/516B : 665 m Punto panoramico
Sella della Torre : 637 m
Torre
di Visione : 661 m
Sella
della Torre : 637 m
Quota : 790 m
Quota : 788 m
Quote Quota : 850 m c. Inizio attrezzatura
Quota : 890 m c. Fine
attrezzatura
Quota : 945 m Fine
salita e saliscendi
Quota :
950 m Sterrata con, poco sotto, punto panoramico
Quota :
930 m 2ª sterrata
Baito Portolo :
900 m
1°
Tornante sterrata : 790 m
Incrocio sterrata/sentiero : 695 m
Incrocio sterrata/sentiero : 620 m
Come arrivare: superato Mezzolombardo, si prende la vecchia "sinistra Noce" seguendo le indicazioni per Vigo di Ton.
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