D'estate è quasi impossibile arrivarci, circondato com'è da ettari di parcheggi pieni di turisti frettolosi in cerca di gadget e di selfie.
Negli anni dorati della "belle epoque" la cornice incantata di Braies ospitò monarchi e possidenti da tutta l'Europa. D'estate è infrequentabile (e tentare d'inverno?). |
C'è un bellissimo sentiero che corre tutt'attorno allo specchio d'acqua, rimanendo quasi sempre a pelo d'acqua: è il giro del Lago di Braies.
Solo che d'estate arrivarci è una corsa ad ostacoli.
👉Sarebbero quasi tutti in grado di camminarci, ma le mandrie di turisti-guardoni scesi dai bus e dalle auto intasano la valle fin dal primo mattino e fanno proprio passare la voglia.
👉La massa desiderante si imbuca soprattutto alla falsa baita sull'acqua del Terence Hill della fiction "Tre metri dal cielo" ma ignora bellamente o storico Hotel Lago di Braies, protagonista di ben altra storia, poco fiction e molto reale, una storia che si è dipanata nel Terzo Reich della "caduta degli dei" quando Hitler e compagni sgamavano di avere ormai i giorni contati.
Qui fece tappa la carovana dei "preziosi ostaggi" che i caporioni nazisti speravano di scambiare con condizioni di resa migliori: dall'ex-presidente austriaco Suschnigg a Nina Schenk, la vedova di Von Stauffenberg, l'eroico protagonista del tentativo di rovesciare Hitler. Nella carovana c'era anche un esponente della resistenza italiana che riuscì, appoggiandosi alla Wehrmacht, a sottrarre gli ostaggi alle SS il 30 aprile 1945, per poi consegnarli all’albergatrice Emma Heiss-Hellensteiner, che nel clima di fuggi-fuggi generale ne decretò la liberazione. Altri tempi. |
Nessun commento:
Posta un commento