Collegava Zambana vecchia a Fai della Paganella e da lì proseguiva con due ulteriori tratte fino a quota 1900, al "Dosso Larici".
La funivia della Val Manara in una rara immagine trovata nel Web. Venne sostituita dalla "direttissima della Paganella" nel 1957, dopo che la frana del 1955 ebbe posto fine all'abitato di Zambana vecchia e anche, come "effetto collaterale", alla vecchia funivia. Il secondo tronco Passo Santel-Dosso Larici rimase invece in funzione come seggiovia fino agli anni Settanta del Novecento. |
La stazione a valle era collegata a Trento da un servizio di corriera che utilizzava la rotabile in destra Adige, oggi dimenticata e invasa dalla vegetazione (manifesto di F. Lenhart, 1927). |
Era dotato di due cabine da 14 persone e aveva una portata massima di 56 persone all'ora. Il percorso era compiuto in 12 minuti.
Per l'inaugurazione venne scomodato addirittura il generale Umberto Nobile, già in procinto di partire per la sua trasvolata polare a bordo del dirigibile "Norge".
👉La seconda tratta del collegamento, che da Passo Santel saliva fino a quota 1.900 sulle pendici della Paganella, fu ultimata solo nel 1929 ed era suddivisa in due tronchi con una stazione intermedia in località "Rocca" a 1.450 metri di quota.
👉Rimase in servizio fino al 1955, quando una disastrosa frana che distrusse l'abitato di Zambana vecchia pose anche fine alla vita della funivia della Val Manara.
Un nuovo e moderno impianto Zambana-Paganella venne realizzato nel 1957: la c.d. "direttissima della Paganella".
Zambana vecchia e la funivia della Val Manara in una foto d'epoca (foto dal blog "ilMulo.it"). |
Tabella degli orari della funivia della Val Manara, comprensivi del collegamento con Trento città. |
Copio e incollo da Mario Tomasi di FaceBook: "Ho fatto la scuola di sci a Fai nel gennaio 1946. Allora era l'unico mezzo per accedere al paese. C'erano due soli alberghi. Il Paganella in centro e Al Sole Da Bepin a metà strada fra il paese e l'arrivo della funivia. Il secondo tratto che portava al pian dei Laresi era diviso in due tratti a una sola portante e bisognava cambiare cabina a metà percorso. Dopo se si voleva arrivare in cima c'era un'ora di strada circa. Attraversando in quota si arrivava alla pista che scendeva dalla cima fino a Santel. La scuola era diretta da Rolly Marchi con Italo Soldà."
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