martedì 23 febbraio 2021

La polvere del mondo - due svizzeri in Topolino da Ginevra a Kabul nel 1953

Per la serie viaggi immaginati e mai realizzati qui c'é il resoconto di due che l'hanno fatto per davvero, e quando l'asfalto era uno sconosciuto.
La Fiat 500 B utilizzata dai due svizzeri era mossa da un piccolo 4 cilindri di 570 centimetri cubi raffreddato ad acqua che sviluppava solo 16,5 cavalli-vapore, sufficienti per spingerla a 95 km/h. In prima marcia e a pieno carico poteva superare pendenze del 22%. Era di colore nero, proprio come come questa. Erano ancora gli anni del dopoguerra e di Paolo Conte con la sua "La Topolino amaranto".
Nicolas Bouvier, "La polvere del mondo", Feltrinelli, 2020.
E' uno dei pochi libri di viaggio on the road che se la batte alla pari con il magistrale "Tempo di regali" dell'inglese Patrick Fermor, il quale aveva percorso a piedi l'Europa degli anni '30 da Londra ad Istambul e ne aveva ricavato una trilogia di memorie di rara bellezza.
👉Nicolas e Thierry, invece, si mossero nei primi '50 lungo le piste balcaniche, anatoliche e asiatiche a bordo di una Fiat Topolino, talvolta guasta ma sempre all'altezza della sfida. Il magistrale resoconto si interrompe al Passo Khyber, dove finisce l'Afghanistan e si entra in territorio indo-pachistano.

"Solo un grande libro può farvi venire voglia di andare fino a Prilep, in Macedonia, un buco polveroso dove non si ferma quasi nessun turista, perso tra alture brulle e minareti, con un fiumiciattolo torbido, bancarelle di peperoni e rivendite di burek." (Paolo Rumiz)

"Mezzo secolo dopo [...] l’itinerario della Topolino di Bouvier è poi diventato una sanguinosa, progressiva strada di sangue: guerre nel Kossovo, in Iraq, in Afghanistan, fondamentalismi in Iran e in Pakistan." (intro di M.T. Giaveri)

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