domenica 7 aprile 2024

La villa sulla rotonda di Villazzano, ricca di storie

Villa Tambosi fu costruita a fine Settecento, dove la strada che sale a Povo lascia la strada della Fricca, che va verso gli altipiani vicentini.
Dal suo cancello passarono i protagonisti delle guerre napoleoniche (Honoré Vial, comandante delle truppe francesi in Trentino nel 1809), dell'intellighenzia italiana sotto l'Austria (Antonio Tambosi) e del Sessantotto trentino (vi alloggiò un giovane Rento Curcio).

Villa Tambosi in Google Maps oggi: l'asfalto si è mangiato il bivio ed è dilagato a
destra e a sinistra, per fare spazio alla rotonda.

La fotografia è stata scattata durante la visita dell'imperatore austriaco Francesco
Giuseppe  alla fortezza sul dosso di San Rocco a Trento. La didascalia dice: "Il
passaggio del Kaiser Franz Joseph dalla fortezza di San Rocco a Trento in Italia:
Sütirol"
. All'epoca l'attuale territorio della provincia di Trento faceva parte del Ti-
rolo meridionale (Südtirol) che comprendeva le due attuali provincie di Bolzano
e di Trento.

Si trova vicino alla stazione ferroviaria di Villazzano, sulla collina di Trento e fu costruita sul finire del Settecento dalla famiglia dei nobili Balduini.
Successivamente venne acquistata dalla famiglia Tambosi, molto attiva nell’industria e nel commercio della seta e dei pellami; famiglia cui appartenne anche un noto personaggio della storia trentina: Antonio Tambosi.
Nel 1962 venne acquistata dai Frati Minori Cappuccini di Trento.
Il suo edificio è completato da un giardino e da un piccolo parco di conifere, allori e lecci. e le sue vicende sono intrecciate con la grande storia europea:
👉negli anni del grande turbine napoleonico la villa divenne sede del comando del generale Honoré Vial, che era il comandante in capo delle truppe francesi in Trentino nel 1809, l'anno di Andreas Hofer;
L'ingresso di Villa Balduini-Tambosi, testimone di tre snodi cruciali della storia mo-
derna in Trentino: Napoleone, Irredentismo, Sessantotto.
👉era la villa di famiglia di Antonio Tambosi, già consigliere comunale e presidente della Società Alpinisti Tridentini, poi podestà di Trento per due mandati consecutivi dal 1895 al 1899 e successivamente dal 1911 al 1913. Di orientamento politico liberale, dal 1901 al 1905 divenne deputato al parlamento di Vienna, nel quale ricoprì anche la carica di vicepresidente. Dopo il passaggio all'Italia, fu nominato senatore del Regno nel settembre 1920 ma morì l'anno seguente, prima di entrare in carica. A lui sono dedicati l'Istituto Tecnico Commerciale di Trento e una scuola primaria a Bolzano;
👉quando il futuro fondatore delle Brigate Rosse, Renato Curcio, si iscrisse alla facoltà di sociologia a Trento, nel 1963, alloggiava gratuitamente nel convitto universitario di Villa Tambosi, dove entrò in contatto con esponenti del Psi e accettò il lavoro di segretario del vice-sindaco di Trento Iginio Lorenzi, membro della prima giunta del democristiano Edo Benedetti, a capo della prima coalizione di centrosinistra insediatasi in un capoluogo di regione in quegli anni così lontani e diversi. La villa è oggi sede del centro studi di fisica nucleare teorica ECT.

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