L'ambiente è rustico ma ricercato, curato e levigato fin nei dettagli, quasi snob. A 100 metri dalla cementizia superstrada della Valsugana.
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Si trova nel minuscolo centro storico di Solagna, un piccolo borgo veneto in sinistra orografica lungo il Canale di Brenta. La comunità locale ha investito nella cura della propria identità. Ed è straordinario che sia così, a poche decine di metri dallo sfascio edilizio del dopoguerra e dal delirio fracassone della SS 47 della Valsugana. Con la foto ho cercato di rendere l'atmosfera. |
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Il locale all'ingresso, con pochi tavoli condivisi con lo spazio del bancone-bar. |
Aperta nel 1948, è ospitata in una antica residenza e si propone come locale rustico, con una parte dedicata alla mescita di vino ed una altra all'attività di ristorazione. Il tutto in un'ambientazione che crea atmosfera e che fa crescere il prezzo, ma ci stà.
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I titolari sono anche intenditori di vino ed un angolo del locale è ricavata una bella selezione di bottiglie, soprattutto del Nord-est. |
👉Il menù del giorno è scritto alla lavagna ed è composto di piatti tradizionali. Siccome è fatto con ingredienti della stagione cambia di mese in mese: possiamo trovare trippe, nodino di vitello, ossobuco, sformato di zucca, baccalà, bigoi con le sarde, zuppa di cipolle, aringa, trota, pasta fatta in casa (tagliatelle), lumache, anitra, tartare di manzo, roastbeef, risotto, sarde col cren, carne affumicata, tortino di zucca, pinza con la crema, sformato di melanzane, coniglio, asparagi con l'uovo, budino al cioccolato, trippe alla parmigiana, polento e funghi.
👉Ma c'è anche chi lamenta (eh, già...) un modo di presentare il pane forse "più adatto ad una collana di perle in gioielleria che a del pane in osteria". E c'è anche chi non è contento perchè "una percezione emotiva di una serata al ristorante non dovrebbe, a mio parere, condurre a produrre pareri estatici circa una proposta culinaria onestamente nella norma." Ma i più non si lamentano.
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