mercoledì 6 febbraio 2013

Il Monte Toraro e i rottami della Guerra Fredda

L'occhio elettronico di Monte Toraro (Folgaria) collegava i comandi Nato della pianura veneta a quelli nordeuropei.
L'ex-strada di servizio sulla vetta del Monte Toraro (raggiungibile anche con
neve lungo l'ampia strada che parte dal Valico di Valbona in una mezzoretta).
Da questo panettone di 1.827 metri rimbalzavano gli ordini che giravano nella rete militare della guerra fredda, anche quelli destinati ad attivare il lancio dei missili a testata nucleare sparsi per l'Europa.
I più vicini erano stoccati a neanche un chilometro in linea d'aria, nella base americana di Malga Zonta, comune di Folgaria, testate così segrete che ufficialmente non esistevano.
Lungo la strada dei Fiorentini sopravvive un vecchio cartello come questo.
Negli anni Ottanta l'intera provincia di Trento ne era piena.
Per lungo tempo, a partire dagli anni '80, una serie di cartelli marroni installati dalla Provincia Autonoma di Trento su spinta dei pacifisti proclamava con ottimismo "Zona libera da armi nucleari".
Erano piazzati anche lì, dove queste se ne stavano ancora acquattate sottoterra.
Le costruzioni sono state rase al suolo dagli americani quando hanno
levato le tende. Oggi rimane la strada asfaltata di servizio e qualche
striscia d'asfalto sulla vetta, che era stata abbassata di alcuni metri.
All'epoca c'eravamo cascati come allocchi. Ancora oggi uno di quei cartelli-beffa è visibile lungo la strada dei Fiorentini, forse dimen-ticato da qualche funzionario distratto.
Oggi, trent'anni dopo, "Base Tuono" è diventata curiosità turistica, un paio di rampe sono in mostra all'aperto e dal
Monte Toraro sono sparite le costruzioni dei ponti radio sulle cui onde viaggiava Arpanet.
Dal Monte Toraro verso Base Tuono e la zona di Passo Coe. Un panorama
invidiabile che per cinquant'anni è stato sequestrato dalla guerra fredda.
Per quasi quarant’anni Arpanet fu considerata segreto militare: si era allora in piena Guerra Fredda e questa rete garantiva lo scambio di informazioni tra le basi militari sparse nel mondo anche in caso di guerra nucleare.
Negli anni Ottanta, tuttavia, grazie alla diffusione dei personal com-puter, Arpanet cominciò ad essere usata anche dai civili di università e centri di ricerca.
La Rete cominciò a riempirsi di persone e di messaggi. Gli studenti universitari la usavano per scambiarsi messaggi, affascinati dalle potenzialità di questo nuovo mezzo di comunicazione.
Nel gennaio 1983 venne inaugurato il protocollo di trasmissione TCP/IP, quello stesso che usiamo con Gigi e Paolo per scambiarci i file fotografici.

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