venerdì 12 aprile 2013

Progetti pericolosi

Ci sono ingegneri che a domanda rispondono: "Qui l'incidente è tecnicamente impossibile, la sicurezza è assoluta".
Oggi i tecnici sono un po' meno tronfi di ieri, ma rimangono convinti della propria infallibilità.
La foto illustra il posto scelto dal team di progettisti della diga di Cheggio, in Val Antrona.
Foto d'epoca della centrale di Rovesca (foto di Davi Luciano).
Un progetto "tecnico" duro e puro, che non considera la presenza umana una tra le variabili progettuali, ma semplicemente la ignora.

"La diga Alpe Cavalli, situata sul torrente Loranco, è stata costruita tra il 1922 e il 1926. Essa è del tipo a gravità, in muratura di pietrame a secco con una leggera curvatura planimetrica (raggio di 750 metri). La diga è alta, nel punto più profondo delle fondazioni, 41 metri ed è larga 165 metri. La capacità massima del lago è di 8.600.000 mc. Le acque vanno ad alimentare la centrale di Rovesca, dopo aver attraversato una galleria di derivazione lunga
3.628 metri ed una condotta forzata lunga

1.363 metri.
Nel 1981 si sono resi necessari alcuni lavori di ammodernamento di alcune parti dell’impianto ormai obsolete, che hanno interessato soprattutto la galleria di derivazione e la condotta forzata. La galleria, che in origine era per lo più in calcestruzzo con alcuni tratti costituiti da una tubazione metallica in lamiera chiodata del diametro di 1,5 metri, è stata impermeabilizzata nei tratti in calcestruzzo. Inoltre, sono stati sostituiti i tratti in lamiera ed è stata costruita una nuova camera valvole per la condotta forzata. La condotta, che originariamente era in lamiera è stata completamente sostituita. La nuova condotta forzata (la cui portata massima è di 4,3 mc/sec) parte dalla nuova camera valvolee raggiunge la centrale dopo 1.245 metri; per la quasi totalità del percorso è all’aperto, tranne in un breve tratto di 170 metri in cui è in galleria." (dal sito www.valleantrona.com)

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