Giorgio Grigolli rimane solo in sala circondato dai suoi libretti (foto Nereo Pederzolli).
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(Carlo Rubbia)
Dopo una prima campagna di ricerche uranifere eseguite nel 1957, dal 1976 al 1978 la compagnia statale Agip operò tra la Rendena e la val d’Algone con 14 piazzole in quota dotate di sonde capaci di arrivare fino a mille metri di profondità.
In valle cresceva l’opposizione alla ricerca dell’uranio perché le eventuali miniere avrebbero provocato grossi problemi ambientali.
«Meglio attivi oggi che radioattivi domani» era lo slogan di quei giorni. Per cercare di calmare le acque nell’aprile del 1978 a Spiazzo Rendena la Democrazia Cristiana organizzò un incontro tra l’allora presidente dalla Provincia Giorgio Grigolli e la popolazione, cui aveva fatto capillarmente recapitare dei libretti propagandistici pro-uranio. La gente venne, lanciò i libretti verso il tavolo della presidenza e abbandonò la sala. Grigolli fu poi abbandonato anche dalla Dc perché nel novembre di quell’anno ci sarebbero state le elezioni amministrative. Fu così che nel giugno successivo il Consiglio Provinciale approvò, anche con i voti della DC, il blocco della concessione all'Agip. Il movimento popolare contro la miniera d'uranio sfociò nel CRAU (Comitato Rendenese Anti Uranio) e riuscì a far sospendere definitivamente le ricerche.
A vent'anni di distanza (1998), per ricordare l'azione del CRAU nei pressi del municipio di Bocenago fu posta una targa bronzea a perenne memoria di quei fatti. La vicenda non ebbe poi più seguito perchè «sepolta» dall’esito del referendum antinucleare dell’8 novembre 1987 che bloccò la costruzione di centrali nucleari. Ed oggi, a 24 anni di distanza, è Berlusconi a riprovarci...
...a riprovarci e a sbatterci il naso un'altra volta. Che sia quella buona e che la smettano finalmente?
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