I transiti vennero favoriti anche con la costruzione di luoghi d'accoglienza, come l'Ospizio del Moncenisio, fondato tra l'814 e l'815 d.C.
Dal XVI° secolo in poi, con un picco massimo a cavallo del XIX°, la cittadina prosperò proprio in questa veste di ultimo centro italiano prima dei territori francesi. Offriva ristoro e un letto caldo ai viaggiatori.
I suoi abitanti fungevano da guide e portatori. Finchè non venne costruita da Napoleone la nuova strada che lo tagliava completamente fuori. Nell'Ottocento cominciò il suo declino.
Oggi, svuotato dall'emigrazione, sopravvive grazie al turismo e alla pastorizia e, con i suoi 50 residenti ufficiali è il più piccolo comune del Piemonte e uno dei più piccoli d'Italia.
Può essere raggiunto salendo dalla Novalesa lungo la vecchia Via Regia, stretta ma asfaltata, che solo qualche chilometro dopo il paese confluisce nell'attuale statale del Moncenisio.
Notizie e curiosità su Ferrera e dintorni:
La Ferrovia Fell: ancora oggi, percorrendo la S.S. 25 del Moncenisio, si possono vedere a lato della strada alcune gallerie paravalanghe costruite nella seconda metà dell'Ottocento nell'ambito della realizzazione di una linea ferroviaria provvisoria che collegava, attraverso il valico del Moncenisio, Susa a St. Michel de Maurienne.
La Ferrovia Fell, il cui tracciato seguiva quello della Route Imperiale, era dotata di un particolare sistema d'incremento artificiale dell'aderenza ruota-rotaia per poter superare le forti pendenze e le curve molto strette, senza pericolo di deragliamento.
Il treno, trainato dalla speciale locomotiva, era composto da tre vagoni passeggeri e da tre vagoni merci. La ferrovia rimase in attività dal 1868 al 1871, anno in cui fu terminato il Traforo del Frejus.
Cartoline dal Moncenisio: merita una visita la sezione dedicata alle vecchie cartoline in bianco e nero del sito www.moncenisio.com.
Dalle Alpi alla capitale: un simpatico sito web che ripercorre brevemente la storia della Valle di Susa dall'Età Romana all'Alto Medioevo attraverso le illustrazioni di Bruno Tordolo Orsello. Le stesse immagini che fanno da corredo, "smontate" e animate, ai filmati del nostro portale.
Re Cozio: Susa ha origini molto antiche; si ritiene fondata, intorno al 500 a.c., dai Celti ossia dai Galli (così come viene descritto da Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico: “la Gallia è divisa in tre parti: la prima la abitano ..... la terza quelli che nella loro lingua prendono il nome di Celti e nella nostra di Galli”). Si può ritenere che la storia di Susa abbia inizio col regno di Re Donno che fu il sovrano delle 16 tribù celtiche stanziate nell’alta val di Susa in epoca romana. Nel 61 a.c., probabilmente, stipulò un patto con Cesare diretto in Spagna, consentendogli il transito sul valico del Monginevro.Risulta che Cozio I°, figlio di Donno, nel 12 o 10 a.c., stipula un patto di allaeanza volontaria e definitiva con i romani. Susa prende il nome di Segusium (vedasi il fregio scolpito sull’arco di Augusto costruito nel 9-8 a.c. per celebrare l'alleanza) e Cozio viene nominato Prefetto.Il regno coziano rappresentò un periodo d'oro per Susa che ebbe il massimo splendore fra il 10 a.c. ed il 30 d.c.
E' di questo periodo la costruzione di una vera strada che dalla bassa valle, passando per Susa e il valico del Monginevro, consentiva di raggiungere facilmente la Gallia alle legioni romane e sviluppare anche i commerci.
Susa nel Medioevo: dopo i secoli di oblio del primo medioevo che videro Susa devastata dai Barbari e dai Saraceni, si assiste ad una rinascita a partire dal sec.VIII sotto il dominio dei Franchi.
Fu il primo territorio ad essere sottomesso ai conti di Morgana nel Sec.XI e anche sotto i Savoia seguì i destini del ducato.
Per quanto conosciuto e praticato fin dai tempi più antichi, è solo da questo periodo che si ritrovano le prime evidenti notizie sul passo del Moncenisio che acquista notevole rilievo nel passaggio fra Italia e Francia. Del periodo (secc.IX-XI) sotto gli Arduini particolare importanza ha il personaggio Adelaide di Susa (Torino 1016 – Usseglio 1091). Fra i suoi meriti sono da ascrivere: la fondazione di chiostri e monasteri (che dovevano raccogliere e trasmettere patrimoni di studi e di storia) in particolare: il monastero di Novalesa, quello dei Benedettini a Susa e la restaurazione dell’antica chiesa di Santa Maria Maggiore sempre a Susa; la fortificazione dei borghi di Exilles e Bardonecchia. Divenne un idolo per la gente dell’epoca che la chiamavano la marchesa delle Alpi Cozie e degli italiani.
Susa fu devastata ed incendiata da Federico Barbarossa nel 1176 e probabilmente al ricordo di tale evento fa riferimento il motto sullo stemma della città "in flammis probatus amor". La via “Francigena” (anticamente via Francesca o Romea): che proveniente da Canterbury attraverso la Francia, valicato il Colle del Moncenisio discendeva a Susa e attraverso la Valle fino a Torino e poi a Roma; rappresentava uno dei più importanti “camini del cielo”. Così erano chiamati gli itinerari che nel Medioevo i pellegrini percorrevano lungo tutta l’Europa per raggiungere i luoghi sacri di Roma, San Giacomo di Compostela, Gerusalemme ed altri.
L'Abbazia di Novalesa: assolutamente da vedere, l'Abbazia di Novalesa meriterebbe una visita a parte. Fu fondata nel 726 da Abbone e tra queste mura dormì anche Carlo Magno, che fece sosta sulla Via Francigena, prima di attaccare i Longobardi. Metto qui solo una paio di link: quello del sito ufficiale, quello alla pagina del Comune di Novalesa e quello al sito di www.inalto.org.
Susa in età moderna: la storia di Susa nell'epoca moderna non presenta peculiari e significativi avvenimenti avendo seguito sempre le vicissitudini storiche legate ai Savoia ed ai loro possedimenti. Subì le dominazioni francesi del 1536, 1559 e 1796. Napoleone, fra il 1803 e 1810 fece costruire l'attuale strada del Moncenisio (SS25) e le conferì il titolo di città. Dopo l’unità d’Italia, nel sec. XIX, fu elevata al rango di capoluogo di provincia (provincia di Susa), mentre negli anni '900 fu conglobata in quella di Torino.
Il frassino che affianca la chiesa di Ferrera Cenisio ha più di 300 anni e la sua circonferenza alla base e di ben 5,70 metri. E' considerato albero monumentale in virtù delle sue eccezionali caratteristiche in rapporto alla specie ed è sotto protezione a cura della Regione Piemonte.
Il frassino che affianca la chiesa di Ferrera Cenisio ha più di 300 anni e la sua circonferenza alla base e di ben 5,70 metri. E' considerato albero monumentale in virtù delle sue eccezionali caratteristiche in rapporto alla specie ed è sotto protezione a cura della Regione Piemonte.
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